ETS, il nuovo accordo internazionale sull’emissione di CO2

di Francesco Alessandro Balducci
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 3 Min.

Storico accordo in merito alla questione legata all’inquinamento da emissione di CO2. Le istituzioni europee sovranazionali sono arrivate ad un accordo che ridisegna gli equilibri economici. Si chiama ETS (Emissione Trading System) ed è il sistema che dal 2005 gestisce il mercato del prezzo per la CO2.

Il nuovo ETS nasce per dare una sterzata nel mercato climatico della UE dei prossimi anni. Innanzitutto, per la prima volta al mondo un mercato della CO2 coprirà anche i trasporti via mare. Seconda novità è un Fondo sociale per il clima, con oltre 86 miliardi di euro da utilizzare per tutelare i cittadini dagli aumenti del costo dell’energia.

Ma la novità più importante è la “Carbon tax” alle frontiere, che applicherà il prezzo della CO2 dell’UE ai prodotti importati di alcuni settori. Questo, per consentire alle imprese europee di competere il più possibile ad armi pari con quelle dei Paesi, dove le politiche del clima sono meno oppressive. Come invece ora in UE.

L’accordo era già in previsione e lavorazione, ma l’accelerata delle ultime giornate, legata ai negoziati di Commissione Europea, Consiglio UE ed Europarlamento, hanno delineato alcuni dettagli fondamentali per un quadro coerente. Fra questi, la Carbon tax, che avrebbe eliminato l’attuale sistema anti-delocatizzazione con un processo graduale dal 2026 al 2034. Entro il 2030 la grande industria e il settore energetico dovranno diminuire le proprie emissioni del 62% .

Le compagnie di navigazione pagheranno per le loro emissioni fino al 2026. Dal 2027 un ETS riguarderà trasporti su strada ed edifici, con l’obiettivo di pesare sui fornitori di carburante e non sulle famiglie. Anche se inevitabilmente gli aumenti dei prezzi ci saranno. Se dovessero rivelarsi insostenibili, l’entrata in vigore del sistema sarà rinviata di un anno. Comunque sia, nel 2026 partita un Fondo sociale, con 65 miliardi di euro di risorse UE con confinamento nazionale fino al 25%. In totale, si arriverà ad oltre 86 miliardi di euro, fino al 2032.

Scritto da Francesco Alessandro Balducci


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