Unicredit fuori dalla lista delle banche «troppo grandi per fallire»

di Mirko Aufiero
4 Min.

Il colosso bancario Unicredit era l’unico rappresentante dell’Italia. Al suo posto entra la cinese Bank of Communications

Lunedì 27 novembre, il Financial Stability Board ha pubblicato la lista delle banche di importanza sistemica a livello globale, dalla quale è stata esclusa l’italiana Unicredit

Tale lista, stilata dall’FSB (l’organismo di governance finanziaria del G20) a partire dalla crisi finanziaria del 2008, comprende gli istituti finanziari considerati troppo importanti per fallire, pena una nuova crisi globale. 

La lista (nota come G-SIB) permette infatti di monitorare l’attività delle banche che ne fanno parte, alle quali è imposto di accantonare un cuscinetto di capitale aggiuntivo (dall’1 al 3,5 per cento) per far fronte alle fasi negative del settore. Queste banche occupano diverse posizioni all’interno della lista. Ad ogni livello, “bucket”, corrisponde un buffer di capitale differente, che aumenta procedendo verso i livelli più alti. 

Al bucket più alto, ossia al quinto livello, non troviamo nessuna banca. Ai livelli quarto, terzo e quinto troviamo invece colossi come JP Morgan Chase, Bank of America e Barclays. Il livello più affollato è il primo, nella quale rientrano la maggior parte dei membri della lista, tra cui Unicredit prima dell’uscita.

Puoi trovare la lista completa delle banche e la loro posizione nella lista qui.

Fuori Unicredit e Credit Swiss, avanza la Cina

Luftaufnahmen von städtischen Gebäuden

Insieme a Unicredit, anche la svizzera Credit Swiss è stata rimossa dalla lista in seguito al fallimento di quest’anno e al successivo acquisto da parte della sempre svizzera UBS.

A sostituirle entra la cinese Bank of Communications, la quale porta il numero di banche cinesi nella lista a 5 e il numero di banche nella lista a 29. Si va infatti ad aggiungere ai quattro colossi bancari del dragone, ossia: Agricultural Bank of China, Bank of China, China Construction Bank e Industrial and Commercial Bank of China.

Il ruolo di Unicredit in Italia

vista a occhio di verme di un edificio di cemento grigio sotto il cielo nuvoloso soleggiato blu e bianco durante

Nonostante l’uscita dalla lista, che non incide sul rating e sugli indicatori patrimoniali della banca, Unicredit ricopre tuttora un ruolo di primo piano in Italia. La Banca d’Italia continua a includerla nella sua lista delle banche a rilevanza sistemica nazionale, insieme ad altri istituti finanziari come Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Bper Banca.

Ciò obbliga Unicredit a dover accantonare in ogni caso 1,5% di buffer di capitale aggiuntivo, secondo le regole della Banca d’Italia. L’uscita dalla lista G-SIB, permette a Unicredit una maggior libertà di manovra, grazie alla riduzione degli obblighi di conformità imposti al membri del G-SIB dal Financial Stability Board.


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