Dopo giorni di tensione è stato raggiunto un accordo tra Serbia e Kosovo

di Emanuele Lo Giudice
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Si concludono i giorni di tensione tra la Serbia e il Kosovo, le parti hanno raggiunto un accordo. Si attenuano, almeno momentaneamente, le tensioni tra Pristina e Belgrado.

Guerra delle targhe” è il nome della crisi che si è formata negli ultimi mesi tra la Serbia e il Kosovo, risolta in extremis solo nella serata di mercoledì 23 Novembre. Pristina e Belgrado hanno raggiunto un accordo riguardo la decisione del governo del Kosovo di vietare documenti e targhe automobilistiche serbe nei territori settentrionali (a maggioranza serba). L’entrata in vigore delle sanzioni era stata già rinviata all’inizio di Settembre da Pristina, quando le tensioni ad Agosto avevano creato allarme in tutta Europa.

Già quest’estate le tensioni erano arrivate a minacciare l’intera area dei Balcani, dove la Serbia rispondeva alle ostilità kosovare con una cartina del Kosovo ricoperta dalla bandiera serba. Vuvic, Presidente serbo, ha infatti sostenuto che “se i serbi [fossero stati] minacciati, la Serbia ne sarebbe uscita vittoriosa.

Le relazioni tese tra Pristina e Belgrado

La crisi di questi ultimi mesi trova le proprie basi nella storia delle relazioni complesse intercorse tra Kosovo e Serbia. La guerra del Kosovo del 1998-1999 rientrò nell’ampio quadro delle guerre jugoslave, che avevano già dal 1992 sancito la definitiva dissoluzione della Federazione. Il conflitto tra l’esercito jugoslavo (controllato dai serbi) e gli albanesi del Kosovo portò all’intervento NATO del 1999, con l’Operazione Allied Force. Tale operazione comportò attacchi aerei contro la Jugoslavia di Slobodan Milošević, Presidente dal 1997 al 2000, con l’obiettivo di portre la delegazione serba alle trattative.

La guerra del Kosovo si concluse con il ritiro delle truppe di Milošević e con la firma dell’Accordo di Kumanovo (09/06/1999). Con l’accordo cessavano definitivamente le ostilità e veniva stabilito nella regione un protettorato internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il Kosovo dichiarò la propria indipendenza nel 2008, ottenendo il riconoscimento dagli USA e da parte dell’Europa, ma non da Belgrado e dagli alleati di quest’ultima.

La presenza di 100mila serbi in Kosovo ha mantenuto forte il nazionalismo tra di essi, che tutt’oggi continuano ad usare targhe automobilistiche serbe in rispetto delle istituzioni di Belgrado. Pristina, considerando l’utilizzo di targhe serbe un’ostilità e una minaccia, ne ha richiesto la rimozione a partire dal 1 Agosto 2022. Tale decisione è stata poi rimandata a causa delle proteste sorte tra i cittadini.

L’accordo tra Serbia e Kosovo

Dopo mesi di tensione, con la mediazione dell’Unione Europea, un accordo tra le due parti è stato trovato. Come annunciato da Borrel, Alto Rappresentante dell’UE, Pristina e Belgrado hanno accettato le condizioni proposte, mettendo un freno alla crisi in atto. Il culmine delle tensioni è arrivato nei giorni della scorsa settimana, quando le trattative vennero concluse senza un accordo. Con le pressioni di Washington e dell’UE, dopo aver rimandare di ulteriori 48 ore l’applicazione delle sanzioni per i proprietari di auto con targa serba, Pristina ha accettato di tornare al tavolo delle trattative.

“Raggiunto un accordo. La Serbia smetterà di emettere targhe con le denominazioni delle città del Kosovo e il Kosovo cesserà ulteriori azioni relative alla reimmatricolazione dei veicoli” ha spiegato Borrel, invitando le parti a continuare le trattative. I balcani hanno tirato, almeno per il momento, un sospiro di sollievo.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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