Campagna Elettorale: Meloni condivide video di uno stupro

di Elisa Quadrelli
4 Min.

Presso Piacenza, nella mattina del 21 Agosto una donna ucraina è stata vittima di stupro. Tale episodio ha condotto all’arresto dell’aggressore, un 27enne della Guinea. Un video girato da una casa, adiacente alla strada del centro città teatro della vicenda, mostra la brutalità di un atto che non dovrebbe avere luogo, e che dovrebbe essere visibile alle sole forze dell’ordine incaricate di indagare sulla faccenda. Invece il video danneggia una seconda volta la vittima che, non solo ha dovuto subire uno stupro, ma ora si interfaccia con la diffusione dell’orrore che ha vissuto.

Il video

Pubblico il video per esprimere solidarietá alla vittima”- Giorgia Meloni

Ecco le parole di Giorgia Meloni a poche ore dalla sua pubblicazione di un video precedentemente postato dal quotidiano Il Messaggero. Questo video, fatto in maniera non consensuale, ritrae lo stupro che vede come vittima la 55enne ucraina, con tanto di audio. Su instagram Meloni ha pubblicato un ulteriore video in cui spiega come il suo intento fosse appunto solidale, per condannare la violenza subita dalla donna ucraina.

La condivisione non approvata da parte della donna purtroppo non rappresenta altro che un’ulteriore violenza ai suoi danni, un’ulteriore lesione alla sua persona e alla sua autodeterminazione, un altro modo di ignorare il “no” di una donna che soffre. Giorgia Meloni riferisce di voler condannare l’atto dello stupro, ma il suo discorso volge più nella direzione delle politiche di immigrazione, in quanto la leader del partito Fratelli D’Italia suggerisce un diretto rapporto di causa-effetto tra la presenza di immigrati nelle nostre strade e avvenimenti come questo.

Il rischio di questa leggerezza nel trattare argomenti seri e molto più complessi di come sono dipinti è quello di finire per non affrontare con serietà nulla, riducendo il tutto a mera polemica.

La didascalia sul post Twitter di Giorgia Meloni con il video dello stupro

La discussione e l’accusa

La lesione di dignità non è la condanna di uno stupro, è lo stupro”- Giorgia Meloni

Così si esprime nuovamente Giorgia Meloni, rifiutando l’accusa da parte di Enrico Letta di aver leso nuovamente la dignità della donna stuprata. La Meloni quindi ribadisce come il suo video sia una condanna e non condannabile. Non è nuovo il tema della condivisione non consensuale di materiale pornografico, aggravata in questo caso dal fatto che si tratti di uno stupro. Eppure Giorgia Meloni, madre e donna, ignora questo aspetto e prosegue, come fanno notare vari quotidiani, nella strumentalizzazione di un fatto di cronaca alquanto spiacevole per la sua campagna elettorale. Purtroppo la condivisione del video è effettivamente una lesione della dignità della donna.

Sono stati parecchi gli appelli per far rimuovere questo video, in quanto la sua pubblicazione non è altro che quella che possiamo definire “pornografia del dolore“: una spettacolarizzazione di un episodio tragico e traumatico che aumenta le visualizzazioni e perpetua una violenza già avvenuta.

Cosa possiamo fare per migliorare la situazione?

Purtroppo notizie come queste non sono poco frequenti: stupri e violenze sessuali sono all’ordine del giorno, e vengono perpetrate da uomini di ogni nazionalità, non solo da extracomunitari. Se queste notizie ci spaventano è bene cominciare a mobilitarsi per proporre una maggiore e più corretta informazione sul concetto del consenso, sulla libertà sessuale delle donne. È bene educare i nostri figli, i nostri amici a rispettare le donne indipendentemente da come esse siano vestite, da quanto provocanti possano risultare. L’unico parametro su cui basarsi per decidere di avere un rapporto sessuale è il “sì” del partner, la revocabile manifestazione della sua autodeterminazione e dei suoi diritti come essere umano.

Sarebbe utile oltre a “condannare” certi atti deplorevoli, iniziare a diffondere una sana informazione e sensibilizzazione a partire dall’educazione sessuale proposta durante le ore scolastiche. Educare i bambini al rispetto rappresenta una possibilità in più per i futuri adulti e le future generazioni di vivere in un mondo sicuro.

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