Perchè (secondo noi) TikTok sta funzionando meglio di Musical.ly

di Daniele Schiappa
3 Min.

Musical.ly sembrava un’app per bambini, mentre TikTok (che ha mantenuto lo stesso funzionamento dell’app originale) è ad oggi un marchio apprezzato in tutto il mondo. Perchè tutto ciò? Sarà solo a causa degli aggiornamenti? Dell’introduzione dei filtri o dei nuovi brani? Oggi vi spieghiamo il nostro punto di vista.

Per chi non lo sapesse, fino al 2016 TikTok non esisteva, o meglio, si chiamava Musical.ly ed era un’app strutturata principalmente per i lip sync. Ad oggi, dopo l’acquisizione da parte della società ByteDance, risulta essere tra i top 5 social più usati al mondo e detiene oltre 1.2 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo.

Ma perché l’esplosione di questo social è arrivato proprio poco dopo il suo cambio “d’identità”? Chi si ricorda di Musically, si ricorda sicuramente che era anche molto “discriminata” dalla maggior parte di noi, che quasi ci meravigliamo se qualcuno non usa TikTok. Eppure il social aveva più o meno la stessa forma no?

TikTok e Musically, un cambiamento e il fenomeno psicologico

La causa potrebbe essere psicologica. Prima screditavamo quell’app sopratutto perché vedevamo che l’unica cosa che mostrava erano “stupidi balletti”. Ma in realtà l’additavamo ancora di più proprio per non sentirci fuori dalla massa che la considerava un app “stupida e infantile”. Potremmo definirla una vera e propria FOMO, ma al contrario. Eravamo noi il branco che l’additava anche per questo nome riferito a un target piccolo.

E’ bastato anche solo il cambio del nome e qualche funzione in più per farla esplodere e riconoscere a livello interazionale come una piattaforma utile anche per scopi diversi dai balletti.

Eravamo una massa che guardava la punta dell’iceberg e ci basavamo sul nome di quella stupida app. Non avevamo nemmeno voglia di capirne e scoprirne le funzionalità. Ci bastava additare e sentirci d’accordo dalla massa. Oggi invece, quella stupida app è il terzo social più usato al mondo e oltre 1 persona su 7 nel mondo lo usa.

Scritto da Daniele Schiappa


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