Condannato a 25 anni di carcere l’oppositore politico di Putin: Cos’è successo?

di Alessio Pio Pierro
5 Min.

Dopo la sentenza del 22 Marzo 2022, che ha condannato a 9 anni di carcere Aleksej Naval’nyj, ad un altro oppositore politico di Putin, Vladimir Kara-Murza, è stata messa la museruola.

Si tratta di un attivista e giornalista russo 41enne che da anni si scaglia fermamente contro il governo del presidente. Nel 2015 e nel 2017, Kara-Murza è stato avvelenato e per sua fortuna in entrambi i casi ha evitato il coma. Al tempo aveva denunciato la responsabilità dei servizi russi che invece hanno sempre negato un loro coinvolgimento. Inoltre, i legali del dissidente hanno affermato che il risultato di questi tentativi di avvelenamento è stato l’insurrezione di un disturbo del sistema nervoso.

Dopo o vani tentativi di ammutolirlo, è arrivata la condanna di ieri.

L’ONU ha già richiesto l’immediato rilascio ed il governo brittanico, vista la doppia cittadinanza del giornalista, ha convocato l’ambasciatore russo.

Queste le parole in merito del ministro degli Esteri James Cleverly:

La mancanza di impegno della Russia nella protezione dei diritti umani fondamentali, inclusa la libertà di espressione, è allarmante.

I precedenti penali di Vladimir Kara-Murza

Kara-Murza venne già arrestato nell’Aprile del 2022, accusato della diffusione di false informazioni sulla guerra in Ucraina. Lo scorso Ottobre è stato accusato di “alto tradimento” per le sue critiche alle politiche del Cremlino e alla guerra in Ucraina. Secondo l’accusa, Kara-Murza avrebbe cospirato in segreto contro la Russia insieme ai governi di alcuni paesi della NATO, anche se non sono mai stati diffusi dettagli al riguardo.

Il reato riguardante la “diffusione di false informazioni sulla guerra in Ucraina” è stato introdotto lo scorso anno in Russia ed è punibile con 15 anni di carcere. Questo pare essere l’ennesimo strumento che la nazione più vasta al mondo sembra usare per alimentare la propria propaganda politica e la censura. Ovviamente Kara-Murza ha sempre respinto le accuse a lui inflitte dal Cremlino argomentando dicendo che l’unica motivazione fosse la sua opposizione al leader russo.

Sono in prigione per le mie opinioni politiche. Per aver parlato contro la guerra in Ucraina. Per i miei molti anni di lotta contro la dittatura di Putin. Non solo non mi pento di nulla di tutto ciò, ma ne sono orgoglioso

Il giornalista per giunta era molto vicino a Boris Nemcov, altro oppositore politico di Vladimir Putin assassinato il 27 febbraio 2015 a colpi di arma da fuoco a Mosca. Anche lui si era schierato contro l’intervento armato nell’est Ucraina del 2014

La condanna

Dopo l’accusa dell’Ottobre scorso, ieri c’è stato il processo che lo ha condannato a 25 anni di carcere. La pena più lunga mai data ad un’oppositore politico in Russia. Sconterà la sua pena in una colonia penale di regime severo. Kara-Murza dopo la condanna non ha placato il suo tono di sfida ed ha affermato: «la Russia sarà libera, ditelo a tutti».

La moglie dell’oppositore politico invece ha affermato:

Questo è un ’5+’ (il massimo dei voti nel sistema educativo russo, ndr) per il tuo coraggio, coerenza e onestà nei tuoi molti anni di lavoro…

Sono eternamente orgogliosa di te, mio caro, e sono sempre con te.

Evgenia Kara-Murza

Anche Aleksej Naval’nyjche sta subendo un ulteriore procedimento penale a suo carico– ha criticato la condanna definendola “fascista”.

C’é una buona notizia però, da oggi è attiva la “Fondazione 30 Ottobre”voluta e finanziata da Kara-Murza– che sostiene i detenuti politici russi (in questo momento sono 20mila) e le loro famiglie, principalmente con aiuti economici direttiIniziativa che cerca di dare voce e di sostenere le migliaia di famiglie oppresse dal governo di Putin, che intensifica sempre di più la sua repressione del dissenso.

Scritto da Alessio Pio Pierro

Fonti: Il Post; Il Sole 24 Ore; Wikipedia; La Repubblica.


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