2 Ottobre, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

di Emanuele Lo Giudice
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, le ultime notizie della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 26 Settembre al 2 Ottobre 2022.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Cosa ci regala il punto della settimana del 2 ottobre? Il Consiglio di Sicurezza ONU, l’Afghanistan e le coste americane, che è successo fuori dai confini nazionali?

Il voto del CdS ONU sui referendum russi, cosa è successo?

2 ottobre punto della settimana

È stata bocciata la risoluzione di condanna del Consiglio di Sicurezza riguardo i referendum tenuti tra il 23 e il 27 Settembre nell’Est Ucraina. La risoluzione, proposta da Albania e Stati Uniti, ha ricevuto il veto della Russia (membro permanente) e ha visto l’astensione di Cina, Brasile, Gabon e India (membri non-permanenti). Pechino ha spiegato che la propria posizione è stata sempre chiara riguardo la sovranità territoriale, ma l’astensione al voto assicura un equilibrio tra la potenza e le parti in campo, con le quali la Cina evita di prendere una posizione ferma. Il rappresentante del Gabon ha invece giustificato l’astensione perché sarebbe preferibile arrivare ad una risoluzione della crisi per via diplomatica. 10 dunque i voti a favore, ma il veto di Mosca ha ostacolato l’approvazione della risoluzione, la quale ora passerà all’Assemblea Generale. L’Assemblea Generale non ha potere esecutivo, che è in mano al Consiglio di Sicurezza, ma sicuramente una risoluzione approvata dalla totalità (quasi) della plenaria ha profondo valore politico, oltre che simbolico. Jake Sullivan, Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ha sostenuto che “i militari in America sono pronti ad ogni evenienza”, mentre i paesi europei hanno dato il via ad un’iniziativa coordinata e hanno convocato i vari ambasciatori russi; Razov, ambasciatore russo a Roma, è stato convocato dalla Farnesina. “Siamo parte della NATO e se c’è un’allerta nucleare è giusto che ci dia spiegazioni”, ha sostenuto Tajani.

Afghanistan: le proteste contro gli attacchi alla minoranza sciita.

2 ottobre punto della settimana

35 i morti in un centro di formazione per studenti di un quartiere sciito hazara Dasht-e-Barchi di Kabul, dove un kamikaze si è fatto esplodere il 30 Settembre; l’attentato, le cui vittime sono quasi tutte donne, è stato rivendicato dall’ISIS. Dopo la presa del potere da parte dei Talebani la situazione di squilibrio è andata aumentando, considerando la poca capacità del governo talebano di contrastare gli attacchi alle minoranze presenti nel paese. Abdul Nafy Takor, portavoce del governo talebano, ha condannato gli attacchi sostenendo che ci sia un’estrema mancanza di “standard morali”. I talebani, al potere in Afghanistan dall’estate del 2021, hanno promesso stabilità al fine di evitare gli attacchi terroristici, ma questi non sono andati a diminuire, soprattutto nella capitale. Al bilancio delle vittime finali si aggiungono più di 80 feriti, gran parte dei quali sotto cura nell’ospedale del quartiere.

Stati Uniti: l’uragano Ian e le coste americane, gravi disastri in Florida.

2 ottobre punto della settimana

È tra 40 e i 70 il numero delle vittime americane dell’uragano Ian, che si e abbattuto in queste ore sulla Florida con estrema violenza, arrecando ingenti danni per milioni di dollari. La cifra esatta non è certamente questa, frutto di un’unione tra le stime delle varie contee, perché sicuramente destinata a crescere, considerando le ricerche continue e le operazioni ancora in corso. 4 i decessi in North Carolina, Stato sul quale l’uragano si è abbattuto dopo aver lasciato il territorio della Florida. In rotta verso il nord, in direzione della Virginia, Ian ha iniziato lentamente ad indebolirsi e per questo è stato già declassificato a ciclone post-tropicale. In quattro Stati sono più 2 milioni le persone rimaste senza elettricità, a causa di quello che è uno degli uragani più violenti che si siano mai abbattuti sugli Stati Uniti. Il Presidente degli Stati Uniti Biden, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza in Florida, ha dichiarato che ci vorranno “mesi, anni per ricostruire nello Stato ciò che l’uragano ha distrutto”. Prima di entrare in territorio statunitense, Ian ha lasciato dietro di sé grandi problemi anche sull’isola di Cuba, dove Martedì il Sistéma Eléctrico Nacional è completamente collassato. Ian ha infatti portato ad un aumento del disagio della popolazione, sulla quale grava una crisi economica che dura da due anni, che inizia a risentire del mancato sviluppo delle infrastrutture ma anche dei danni ai campi di tabacco, di cui Cuba è esportatrice. L’Avana ha registrato 3 morti.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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