Calciopoli… 17 anni dopo

di Christian Sangaletti
6 Min.

Nel 2006 il calcio italiano viene investito dallo scandalo di Calciopoli, che porta alle dimissioni di numerosi dirigenti delle società e degli organi del calcio come AIA (Associazione Italiana Arbitri), FIGC e LNP.

Quando nasce Calciopoli?

Il 2 maggio del 2006, la FIGC annuncia l’inizio di indagini su episodi di presunta corruzione nei mondi calcistico-arbitrali. Due giorni dopo vengono pubblicate le prime intercettazioni, che si riferiscono alla stagione precedente, ossia a quella 2004/2005.

Nelle intercettazioni figurarono i nomi di Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Pierluigi Pairetto, Innocenzo Mazzini, Franco Carraro, Aldo Biscardi e l’allora Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.

L’8 maggio arrivano le prime dimissioni collegate allo scandalo: il primo fu Franco Carraro, Presidente della FIGC. Due giorni dopo si dimette anche Innocenzo Mazzini, Vicepresidente della FIGC. L’11 maggio vengono annunciate le dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione della Juventus.

Il registro degli indagati della Procura di Napoli

Il 12 maggio, la Procura di Napoli annuncia l’iscrizione nel registro degli indagati, per il caso Calciopoli, di 41 persone tra le quali figuravano:

  • Luciano Moggi e Antonio Giraudo, rispettivamente Direttore Generale e Amministratore Delegato della Juventus;
  • Andrea Della Valle, Diego Della Valle e Sandro Mencucci, rispettivamente Presidente, Presidente Onorario e Amministratore Esecutivo della Fiorentina;
  • Claudio Lotito, Presidente della Lazio;
  • Franco Carraro e Innocenzo Mazzini, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della FIGC;
  • Gianluca Rocchi e Paolo Tagliavento, arbitri.

La sentenza definitiva: le società penalizzate

Il 26 ottobre del 2006, la Camera di Conciliazione e Arbitrato del CONI emanò le sentenze definitive verso le società coinvolte nel primo filone d’indagini: alla Juventus venne revocato il titolo di “Campione d’Italia” della stagione 2004/2005, non venne assegnato quello della stagione 2005/2006 e venne retrocessa all’ultimo posto nella classifica della medesima stagione. Nella Serie B stagione 2006/2007, alla società bianconera venne inflitta una penalizzazione di 9 punti.

Alla Fiorentina vennero comminati 30 punti di penalizzazione sulla classifica del Campionato di Serie A stagione 2004/2005 e 15 punti di penalizzazione sulla classifica della Serie A stagione 2005/2006, al Milan vennero comminati 30 punti di penalizzazione sulla classifica del Campionato di Serie A stagione 2004/2005 e 8 punti di penalizzazione sulla classifica della Serie A stagione 2005/2006 e alla Lazio vennero comminati 30 punti di penalizzazione sulla classifica del Campionato di Serie A stagione 2004/2005 e 3 punti di penalizzazione sulla classifica della Serie A stagione 2005/2006.

Per le società coinvolte nel secondo filone d’indagini, la sentenza arrivò il 12 dicembre 2006: alla Reggina vennero comminati 11 punti di penalizzazione sulla classifica della Serie A stagione 2006/2007 e 100mila euro di ammenda, mentre all’Arezzo vennero comminati 6 punti di penalizzazione sulla classifica della Serie B stagione 2006/2007.

I quadri dei Campionati di A e B dopo le penalizzazioni

Dopo le sentenze per lo scandalo di Calciopoli, nella Serie A della stagione 2006/2007 giocarono Ascoli, Atalanta, Cagliari, Catania, Chievo, Empoli, Inter, Livorno, Messina, Palermo, Parma, Roma, Sampdoria, Torino, Udinese, Siena (1 punto di penalizzazione), Lazio (3 punti di penalizzazione), Milan (8 punti di penalizzazione), Reggina (11 punti di penalizzazione) e Fiorentina (15 punti di penalizzazione).

Alla Serie B, invece, parteciparono AlbinoLeffe, Bari, Bologna, Brescia, Cesena, Crotone, Frosinone, Genoa, Lecce, Mantova, Modena, Napoli, Piacenza, Rimini, Spezia, Treviso, Verona, Vicenza, Pescara (1 punto di penalizzazione), Triestina (1 punto di penalizzazione), Arezzo (6 punti di penalizzazione) e Juventus (9 punti di penalizzazione).

La sentenza definitiva: dirigenti, designatori e arbitri condannati

Per quanto riguarda i dirigenti e gli arbitri, invece, le date delle sentenze sono diverse tra loro.

Claudio Lotito, attuale Presidente della Lazio, venne condannato l’11 dicembre 2006 a 4 mesi di inibizione, Adriano Galliani, attuale Amministratore Delegato del Monza, venne condannato il 18 dicembre 2006 a 5 mesi di inibizione, Luciano Moggi venne condannato il 7 marzo 2007 a 5 anni di inibizione con proposta di radiazione, i fratelli Diego e Andrea Della Valle e Sandro Mencucci vennero condannati il 27 marzo 2007, rispettivamente a 8 mesi, 1 anno e 1 mese e 1 anno e 5 mesi di inibizione, Antonio Giraudo venne condannato il 28 maggio 2007 a 5 anni di inibizione con proposta di radiazione e Innocenzo Mazzini venne condannato, il 12 aprile 2007, a 5 anni di inibizione con proposta di radiazione.

Franco Carraro ricevette un’ammenda da 80mila euro.

Per quanto riguarda gli arbitri, solo l’arbitro Massimo De Santis venne condannato: per lui 4 anni di inibizione. Gianluca Rocchi e Paolo Tagliavento, attualmente designatore degli arbitri ed ex arbitro, sono stati assolti.

Moggi, Giraudo e Mazzini: radiati nel 2011

Nel giugno 2011 arriva l’approvazione, da parte della Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC, delle richieste di radiazione nei confronti di Moggi, Giraudo e Mazzini. La “preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC”, venne confermata anche dalla Corte di Giustizia Federale e dall’Alta Corte di Giustizia Sportiva presso il CONI.

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