Yuri Gagarin, il primo uomo a vedere lo spazio

di Giorgia Lelii
4 Min.

Esattamente 62 anni fa avvenne il primo viaggio spaziale della storia dell’uomo: fu Yuri Gagarin a compierlo, per la missione Vostok 1. Scopriamo meglio la sua storia.

Jurij Alekseevič Gagarin (Yuri Gagarin italianizzato) nacque il 9 marzo 1934, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, in una regione ad ovest di Mosca. Frequentò un indirizzo tecnico: successivamente, nel 1955 entrò nell’aviazione sovietica e si diplomò all’Accademia Aereonautica. Prese a far parte del primo gruppo di cosmonauti dell’Urss, il programma Vostok.

Vostok 1

Nonostante gli esperimenti senza esseri umani a bordo non fossero mai andati a buon fine, Yuri dimostrò grande coraggio nell’accettare l’incarico. Il 12 aprile 1961 (a 27 anni) Yuri salì a bordo di una delle capsule spaziali, il Vostok 1. Alle 9:07 del mattino dal cosmodromo (la base di lancio dei missili) di Baikonur (Kazakistan), l’Unione Sovietica, in gran segreto, lanciò il Vostok 1 oltre l’atmosfera. Temendo un ennesimo fallimento, non annunciarono alcun fatto fino a che la missione non ebbe termine. Così Yuri diventò il primo essere umano a compiere un viaggio spaziale intorno alla Terra, con una velocità di 27.400 chilometri orari e a una distanza massima di circa 327 km dalla superficie terrestre. Il viaggio durò all’incirca 88 minuti.

Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.

Yuri Gagarin

Quando la capsula toccò nuovamente il suolo, il cosmonauta venne subito accolto con grande entusiasmo. Diventò subito eroe nazionale sovietico per aver tentato ciò che allora era l’impossibile per l’uomo. “Adesso sulla Luna!” “Avanti verso i pianeti!” recitavano i cartelloni che lo acclamavano. “Cristoforo Colombo dello spazio“, lo chiamavano.

La sua morte avvenne in età piuttosto prematura, a soli 34 anni, 7 anni dopo la sua mitica impresa. Il 27 marzo 1968, il comandante perse la vita in un MIG-15, insieme a quella del suo copilota. Tutt’ora, le circostanze della sua morte sono poco chiare. La più attendibile resta la versione fornita nel 2013 da un pilota amico di Yuri, Aleksey Leonov, che sostiene come l’incidente di Gagarin sia avvenuto per il tentativo del pilota di evitare la collisione con un caccia che non avrebbe dovuto trovarsi su quella rotta.

Tuttavia, vi sono molte altre teorie: mal informazione sulle condizioni metereologiche, serbatoi di carburante esterni che non dovevano esserci. Persino il cosiddetto “bird strike“, ovvero un volatile nel motore, è stata reputata come una possibilità.

Ciò non toglie che Yuri ha compiuto un passo decisamente importante nella storia dell’uomo: il primo uomo a viaggiare nello spazio, il primo dei molti, probabilmente. Adesso che abbiamo un esempio da imitare, la prossima rotta sarà in direzione di Marte e della Luna, per opera di diverse agenzie spaziali, tra cui anche l’Asi (Agenzia spaziale italiana).

Scritto da Giorgia Lelii


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