L’articolo 48 della Costituzione sancisce il diritto al voto di tutti i cittadini, anche se residenti all’estero, a condizione che abbiano la cittadinanza italiana ed almeno 18 anni.
L’articolo 48 è l’affermazione del famoso principio del suffragio universale per il quale si è a lungo combattuto in passato al fine di eliminare le discriminazioni esistenti in base al ceto, alla religione, al sesso. Sono elettori, infatti, tutti i cittadini: uomini e donne.
L’articolo 48 specifica inoltre: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico“
Il voto palese: definizione e breve storia
E’ una votazione valida alla Camera e al Senato e viene fatta apertamente, senza nascondere la scelta di ogni rappresentante. E’ la modalità di espressione del voto in cui l’elettore dichiara pubblicamente il proprio voto.
Nei primi decenni della vita politica nazionale il voto fu prevalentemente segreto per meglio proteggere il parlamentare dalle pressioni del re e della corte
Con l’avvento del fascismo, Mussolini introdusse il voto palese, vale a dire lo strumento che gli avrebbe permesso di scoraggiare e reprimere qualsiasi forma di dissenso (come è facilmente intuibile).
Il voto segreto: diritto costituzionale assoluto?
E’ possibile sia in Camera che in Senato e permette una votazione non collegabile al votante, nascosta. Garantendo l’anonimato, permette una scelta libera e protegge da possibili ritorsioni.
il voto segreto rappresenta un meccanismo indefettibile per salvaguardare la volontà dell’elettore. Tale garanzia è, a sua volta, indispensabile per assicurare la legittimità degli organi statali e tutelare il principale elemento qualificatore della forma di Stato.
In sintesi, le tecniche adoperate a tutela della libera scelta nelle votazioni democratiche rilevano non solo a tutela di una posizione soggettiva di libertà ma a «cura e promozione del pubblico interesse» considerando la democrazia sostanziale che rappresenta lo Stato.
Scritto da Alessia Giurintano
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