La storia del sito web parodia che ha preso in giro il Vaticano

di Daniele Schiappa
3 Min.

Molti di voi non lo conosceranno, sopratutto se fanno parte della generazione Z, quindi ve lo sveliamo noi: esiste un sito identico a quello del Vaticano, il dominio un tempo era paradossalmente lo stesso, l’unica differenza? Che invece di terminare con .va finiva con .org e si tratta di uno di quei siti che oggi chiameremmo parodia. Questo sito per un anno intero ha preso per i fondelli la Santa sede e i suoi fedeli e per quel tempo in cui è rimasto online con quel dominio era anche molto visitato da utenti curiosi o che capitavano li pensando che fosse il vero sito della Chiesa.

La differenza però si scopriva solo una volta aperto il portale e aver letto qualche voce del menù. Nelle varie sezioni del sito clone infatti, erano presenti (e lo sono tutt’ora ma ad un indirizzo nascosto che vi riveleremo tra poco) numerose frasi e parole che non possono sicuramente esser definite “ortodosse”. All’interno di questo portale creato da alcuni artisti si può trovare per esempio il Papa che si appropria di canzoni pop, esalta l’amore libero e le droghe leggere ed afferma la Chiesa “dovere alla disobbedienza civile ed elettronica”.

La fine di Vaticano.org, o forse no?

Lo scopo del sito quando era online con il suo dominio originale era quello di creare confusione a chi lo visitava. Rimase online per un anno intero prima di esser scoperto da qualcuno che probabilmente nella Santa Chiesa ci lavorava, a quel punto nel giro di poco tempo venne cambiato il dominio, oggi è ancora visitabile ma ad un indirizzo impossibile da trovare con una ricerca su Google. L’azione dei creatori di questo sito-parodia è definita come “Defacement”, cioè l’alterazione non autorizzata (e di conseguenza illegale) di un sito web ed è, ovviamente, un reato.

Non sappiamo se effettivamente poi ci furono delle azioni legali da parte del Vaticano, una cosa è certa, quel sito arrivo lì, dentro la Sede della Santa Chiesa, qualcuno lo notò e in poco tempo lo fece sparire, o almeno, ci provò, come detto prima infatti il sito è ancora online e consultabile (anche se praticamente nascosto) a questo indirizzo. E voi che ne pensate di questa bizzarra vicenda?

[Fonti: editoriali]

Scritto da Daniele Schiappa


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore

Articoli Correlati