Stretta ministeriale sull’utilizzo di smartphone e tablet a scuola

di Costanza Maugeri
8 Min.

Nelle nuove ‘Linee guida sulla educazione alla cittadinanza’ di prossima pubblicazione, in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, è sconsigliato l’utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche e inclusive

Nota Ufficiale del Ministro dell”Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara del 22 Febbraio 2024

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha anticipato – durante un’intervista rilasciata a “Il Foglio” – le nuove “Linee guida sulla educazione alla cittadinanza” che prevederanno una stretta sull’uso di cellulari per le scuole dell’infanzia, elementari e medie anche ai fini didattici.

Al fine di evitare polveroni mediatici, è arrivata la precisazione del Ministro. Che prende le distanze dalla narrazione che vorrebbe strumentalizzare la notizia, affermando che si tratti di uno stop assoluto.

Con riferimento a notizie di stampa, il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che nelle nuove Linee guida sull’educazione alla cittadinanza, che sono in via di elaborazione, sarà contenuta la seguente dizione: “È opportuno evitare l’utilizzo dello smartphone (cellulare) nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado”. Si consiglia invece un uso solo didattico del tablet per le scuole primarie».

Disciplinare l’utilizzo di cellulari e, in generale, di dispositivi elettronici non è un tema nuovo per il Ministero. Citiamo lo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e la circolare ministeriale n. 30 del 2007.

Lo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998

Nel DPR del 24 Giugno 1998, il Regolamento recante lo Statuto delle studentesse
e degli studenti della scuola secondaria, si legge nell’articolo 2 (Diritti):

La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo didattico di qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative
liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la
prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli
studenti, anche con handicap;
e) la disponibilità di un’adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

D’altro canto, l’articolo 3 concernente i doveri di studenti e studentesse recita:

  1. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi
    didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio
    della scuola.

Circolare ministeriale n. 30 del 2007

scuola

Il Ministro Fioroni, nel 2007, presenta “le linee di indirizzo e indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. Si legge:

Dall’elenco dei doveri generali enunciati dall’articolo 3 del D.P.R. n. 249/1998 si evince la sussistenza di un dovere specifico, per ciascuno studente, di non utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, considerato che il discente ha il dovere:

  • di assolvere assiduamente agli impegni di studio anche durante gli orari di
    lezione (comma 1);
  • di tenere comportamenti rispettosi degli altri (comma 2), nonché corretti e coerenti con i principi di cui all’art. 1 (comma 3);
  • di osservare le disposizioni organizzative dettate dai regolamenti di istituto
    (comma 4).
    La violazione di tale dovere comporta, quindi, l’irrogazione delle sanzioni disciplinari appositamente individuate da ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della sua autonomia, in sede di regolamentazione di istituto.
    Dunque necessario che nei regolamenti di istituto siano previste adeguate sanzioni secondo il criterio di proporzionalità, ivi compresa quella del ritiro
    temporaneo del telefono cellulare durante le ore di lezione, in caso di uso scorretto dello stesso.

Lo stesso ministro Valditara, il 19 Dicembre 2022, firma una circolare ministeriale con con oggetto: “Indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e analoghi dispositivi elettronici in classe:

Giuseppe Valditara

Pertanto, come si evince dalla suddetta circolare ( quella del 2007), vige in via generale un divieto di
utilizzo in classe di telefoni cellulari
.
Al riguardo si allega, altresì, la relazione finale dell’indagine conoscitiva della 7ª Commissione Permanente del Senato della Repubblica “sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento” (All.1), della XVIII Legislatura: il documento
evidenzia gli effetti dannosi derivanti dal perdurante uso di telefoni cellulari, tra cui, perdita di capacità di concentrazione, di memoria, di spirito critico, di adattabilità, di capacità dialettica.
È viceversa consentito l’utilizzo di tali dispositivi in classe, quali strumenti compensativi di cui alla normativa vigente, nonché, in conformità al Regolamento d’istituto, con il
consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative, anche nel quadro del Piano Nazionale Scuola Digitale e degli obiettivi della c.d. “cittadinanza digitale” di cui all’art. 5 L. 25 agosto 2019, n. 92.
Conclusivamente si invitano le SS.LL. a favorire l’osservanza di quanto rappresentato, promuovendo, ove occorrano, le necessarie integrazioni dei Regolamenti delle rispettive istituzioni scolastiche e dei Patti di corresponsabilità educativa, volte a contrastare utilizzi impropri o non consentiti dei dispositivi suindicati.
Si ringrazia sin d’ora della consueta, responsabile attenzione, rivolta a promuovere il rispetto delle relative indicazioni, nell’ottica di assicurare la qualità delle attività didattiche e, con questa, l’effettiva garanzia del diritto allo studio, in un contesto sicuro, dignitoso e sereno, nell’ottica
del consolidamento di una sempre più sinergica alleanza tra scuola, famiglie, alunne e alunni e prof.

Novità 2024: stanziati fondi per l’istruzione e la scuola

Significative le novità sul fronte scuola già a partire dalle prime settimane del 2024.

Il 3 Febbraio scorso è stato autorizzato lo stanziamento di 790 milioni di euro per il nuovo piano di riduzione dei divari territoriali negli apprendimenti e per il contrasto della dispersione scolastica. Ma cosa prevede la misura? Sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito leggiamo:

La misura, ricompresa nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, coinvolge 7.980 scuole in tutta Italia e promuove percorsi di apprendimento individualizzati e di potenziamento delle competenze di base, attraverso un sistema di tutoraggio mirato e personalizzato. In particolare, 750 milioni sono destinati alle Scuole secondarie di primo e secondo grado, mentre 40 milioni sono riservati ai Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) per azioni a supporto dei giovani che hanno abbandonato la scuola. Il decreto prevede anche l’emanazione di uno specifico avviso rivolto agli istituti scolastici paritari non commerciali della Scuola secondaria di primo e secondo grado.

E’ del 9 febbraio, invece, la firma del ministro Valditara di due decreti che prevedono, complessivamente, uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico 2023/2024. 113 milioni e 400mila euro destinati all’accoglienza degli alunni e delle alunne diversamente abili e 90 milioni indirizzati al miglioramento delle scuole dell’infanzia.

Il nostro obiettivo è valorizzare tutte le realtà educative che fanno parte del nostro sistema pubblico di istruzione, con particolare attenzione in questo caso all’infanzia e agli alunni diversamente abili. A ogni studente deve essere garantita l’opportunità di costruire il proprio futuro”.

Giuseppe Valditara

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