Sto scrivendo…sottosopra: i particolari rituali degli scrittori famosi

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 5 Min.

Ieri sera mentre studiavo un pensiero si è fatto strada nella mia mente un quesito:

Abbiamo la certezza che gli autori scrivessero davanti ad una scrivania, cosi come li immaginiamo?

La mia domanda ha trovato riscontri piuttosto, per così dire, particolari. Ho deciso, per tale motivo, di condividerli con voi.

Sto scrivendo…sottosopra: l’abitudine di Dan Brown

Hai il blocco dello scrittore? Fai come Dan Brown, autore de Il Codice da Vinci e di Angeli e Demoni, appenditi a una barra a testa in giù. La cosiddetta inversion therapy aiuterebbe lo scrittore a concentrarsi e a trovare le parole giuste.

Mettermi in questa posizione sembra aiutarmi a risolvere le sfide della trama, cambiando il punto di vista. Funziona e mi aiuta. Ci si deve solo rilasciare e lasciarsi andare.

Ma non è finita qui! L’autore statunitense utilizza, inoltre, il metodo della clessidra per cronometrare l’arco di tempo che impiega per scrivere un paragrafo.

Vladimir Nabokov e i suoi bigliettini

Sicuramente non è il modo più adatto per risparmiare carta. ma è di certo originale. Vladimir Nabokov, autore dello “scandalo” Lolita. Egli scriveva le sue scene su dei bigliettini di carta. Questa tecnica gli permetteva di scrivere in maniera non sequenziale e libera, riordinando le scene a suo piacimento. I bigliettini venivano riposti in delle scatole o sotto il cuscino, in modo tale da assecondare l’ispirazione notturna.

Lo scrittore Victor Hugo e i suoi rituali non adatti all’inverno

scrittori: parliamo di Victor Hugo

Victor Hugo, autore de “I Miserabili” scriveva come Madre Natura lo ha fatto…nudo. Si narra che quando si trovò nell’imminenza della consegna del Notre-Dame de Paris, ordinò al suo maggiordomo di far sparire tutti i vestiti da casa in modo che non potesse uscire di casa fino al completamento dell’opera

Nei giorni più freddi, non rinunciava al suo rituale, infatti, avvolgeva il suo corpo in una coperta.

Ma come siamo venuti a conoscenza di questa sua strana abitudine? A riferirlo è sta la moglie Adèle Foucher. Il motivo, come è facile intuire, risiede nella ricerca di una totale concentrazione.

Maya Angelou: casa, dolce, albergo

La poetessa Maya Angelou per scrivere aveva bisogno di spezzare la routine e cambiare ambiente. Soluzione? Affittava una camera d’albergo nella sua citta. Chiedeva ai dipendenti di rimuovere eventuali decorazioni, quadri. Nella stanza solo un letto, un tavolo, una sedia, un dizionario, delle penne e una bottiglia di sherry, varietà di vino liquoroso spagnolo.

Per scrivere, devo stendermi su un letto

Maya Angelou

Honore de Balzac e i suoi troppi caffè

scrittori: Honoré de Balzac

Probabilmente Balzac non era tachicardico. Egli, infatti, durante le sue sessioni di scrittura arrivava a bere anche 50 tazze di caffè, preferibilmente,turco. Non pochi studi ci dicono che lo scrittore riuscì a riposare solo dopo aver completato “La Commedia Umana”

Bisogna ingerire caffè denso e macinato finemente, senz’aggiunta d’acqua, a stomaco vuoto. Il caffè finisce nello stomaco, una sacca dall’interno vellutato rivestito di ventose e papille. Il caffè non trova altro nella sacca e così attacca questa fodera delicata e voluttuosa; si comporta come un cibo e richiede succhi gastrici, strizza e torce lo stomaco per avere questi succhi, li invoca come fa una pitonessa col suo dio; brutalizza questi bei rivestimenti come un cocchiere abusa dei suoi pony; il plesso si infiamma e lancia fiamme fino al cervello. Da quel momento, tutto diventa agitato. Le idee marciano come battaglioni di un’armata verso un leggendario campo di battaglia, e la battaglia infuria. Le memorie caricano, con alti vessilli scintillanti; la cavalleria della metafora dispiega un galoppo magnifico; i bersaglieri sparano a vista; forme, ombre e personaggi si impennano; la carta si riempie di inchiostro: inizia il lavoro notturno che termina con fiumi di acqua nera dopo che la battaglia è stata aperta da quella nera polvere

Traité des excitants modernes, Balzàc

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