Scontri, proteste e incendi: cosa sta accadendo in Francia?

di Mirko Aufiero
5 Min.

Dopo l’approvazione della riforma delle pensioni è il caos in Francia: proteste in tutto il paese contro Emmanuel Macron

Sono giorni di altissima tensione quelli che stanno vivendo i cittadini francesi: in migliaia sono scesi in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni, voluta dal Presidente Emmanuel Macron, approvata il 21 marzo.

Le proteste hanno interessato decine di città francesi, e in particolar modo Parigi, dove decine di migliaia di persone si sono scontrare con la polizia con l’obiettivo di raggiungere Place de la Concorde, sede del Parlamento francese. Ne è scaturita una guerriglia urbana, tra barricate, lancio di oggetti e cassonetti incendiati, con diversi e feriti e oltre 120 fermi.

Cosa prevede la riforma

Proteste

La riforma delle pensioni è il tentativo del governo di arginare il collasso del sistema pensionistico francese. Esso punta a ridurre la spesa innalzando l’età pensionistica da 62 a a 64 anni, uniformandola a quella di molti altri paesi europei.

Si tratta di un aumento graduale: quello dei 64 anni è un obiettivo da raggiungere entro il 2030, ma fondamentale per ridurre i costi di un sistema pensionistico che vale il 13,6% del PIL. Secondo diverse stime, infatti, il sistema francese potrebbe trovarsi in grande difficoltà senza un deciso intervento e rischiare il deficit.

Il secondo obiettivo della riforma sarebbe quello di anticipare dal 2035 al 2027 l’applicazione della legge Touraine. Essa prevede un aumento di un anno del periodo in cui è necessario versare contributi per la pensione: da 42 a 43 anni.

Il no di sindacati e opposizioni

Proteste

Come prevedibile, l’azione del Governo ha scatenato le proteste dei sindacati e delle opposizioni, contrari fin da subito alla riforma.

Già prima dell’approvazione, la legge aveva causato un forte dibattito parlamentare, tanto da convincere Macron a usare l’articolo 49.3 della Costituzione per approvare la legge alla Camera bassa. Questo articolo consente infatti al Governo di far approvare un disegno di legge senza passare per la votazione in Assemblea, ed è usato nei casi in cui la maggioranza è in bilico.

Marine Le Pen, capogruppo alla Camera del movimento di estrema destra Rassemblement National, ha duramente attaccato il Presidente Macron:

“E’ una constatazione di fallimento totale per Emmanuel Macron. E’ la sua riforma. Faremo in modo di censurare il governo”.

Nemmeno dai socialisti sono arrivate parole di elogio per il Governo. Olivier Faure, leader del partito socialista ha affermato:

“Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all’Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L’Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente”.

Dai sindacati sono invece arrivate annunci di manifestazioni e scioperi in tutto il paese, invitando però alla non violenza come fatto da Laurent Berger, leader della Confederazione francese democratica del lavoro, uno dei maggiori sindacati del paese.

Le proteste

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Le più grandi manifestazioni si sono svolte nella capitale, dove sono scese in piazza 800.000 persone (secondo i sindacati) per contrastare la riforma. Queste hanno preso preso una piega violenta a causa della massiccia presenza di black bloc, i quali, in testa al corteo, hanno compiuto atti di vandalismo in diverse aree della città.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Figaro, ci sarebbero stati un migliaio di black bloc al corteo, e si sarebbe verificato un lancio di pietre e altri oggetti sulla polizia, ai quali gli agenti avrebbero risposto col lancio di gas lacrimogeni.

fonti: Il Post, La Stampa, Ansa, Il Corriere

Scritto da Mirko Aufiero


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