Mazzette e Qatar: cosa sta succedendo al Parlamento Europeo?

di Mirko Aufiero
3 Min.

Una vasta indagine per corruzione e riciclaggio ha coinvolto il gruppo dei socialisti al Parlamento Europeo. Da quanto emerso, il Qatar avrebbe costituito un giro di mazzette indirizzate verso funzionari ed assistenti al fine di ottenere un trattamento di favore dall’Unione Europea.

Ad essere coinvolti in prima fila due italiani: Antonio Panzeri, ex-eurodeputato con alle spalle un passato nel PD, e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati. Entrambi si trovano in stato di fermo per essere interrogati.

Nell’abitazione di Panzeri sarebbero stati ritrovati ben 500mila euro in contanti. Nell’indagine sarebbero coinvolte anche la moglie e la figlia dell’ex-deputato, arrestate con l’accusa di favoreggiamento.

La vicepresidente del Parlamento Ue nel giro delle mazzette

L’indagine, portata alla luce dal quotidiano belga Le Soir, non finisce qui. Al centro delle attenzioni delle autorità belga c’è anche Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento Europeo e appartenente al partito socialdemocratico greco, che è stata messa in stato di fermo e sospesa dal suo ruolo.

Come riportato da Politico: «Per diversi mesi gli investigatori hanno sospettato che un paese del Golfo avesse influenzato le decisioni economiche e politiche del Parlamento Europeo», coinvolgendo funzionari, e inviando loro «significative somme di denaro e regali importanti».

Proprio Kaili e i socialisti erano stati oggetto di critiche negli ultimi mesi per la loro posizione troppo indulgente nei confronti del Qatar. La vicepresidente Kaili aveva definito lo stato qatariota “un esempio sui diritti del lavoro“.

I sospetti sulle Ong

Ad essere indagate ci sarebbero inoltre due Ong: la No Peace Without Justice, nella quale lavorava Francesco Giorgi, assistente parlamentare proprio di Eva Kaili, e la Fight Impunity, fondata nel 2019 da Panzeri. Nate per difendere i diritti umani, potrebbero essersi avvicinate al Qatar proprio in occasione dei mondiali, aiutandolo a nascondere le condizioni dei lavoratori locali.

Scritto da Mirko Aufiero


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