Portogallo, si valuta la settimana lavorativa corta

di Francesco Alessandro Balducci
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Sul piatto del Governo del Portogallo, l’ultima proposta riguarda una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. In particolare, la proposta è quella di ridurre la settimana lavorativa da cinque a quattro giorni. Molti imprenditori, però, si stanno scagliando contro questa proposta, che garantirebbe una produttività minore o, in compenso, un aumento delle spese di produzione.

Lo scorso mercoledì è stato presentato alle varie parti sociali un progetto pilota, scandito in più parti. L’idea è che il progetto prenda il via da giugno 2023, toccando sia il pubblico che il privato. Si tratta, come detto, di un progetto pilota. Quindi, sostanzialmente, un esperimento per valutare l’andamento e la reale applicabilità dell’idea in questione.

Il coordinatore del progetto, Pedro Gomes, ha rilasciato un’intervista con maggiori informazioni a El País. Stando alle sue parole, per le aziende sarà garantito “un sostegno per il cambiamento dei processi per migliorare la produttività“, ma se ci saranno poche aziende partecipanti “sarà un indicatore che non vale la pena continuare la fase successiva“.

In Portogallo l’attuale monte ore settimanale di lavoro standard è di 40 ore, disposte su 5 giorni. Anche se, in molti settori, ne fanno di meno. Molto probabilmente il taglio porterà a 36 ore settimanali di lavoro. Ma Pedro Gomes, di sua sponte, ha affermato di puntare alle 34 ore come tetto ideale, come ipotesi preferita da lui.

Tuttavia, molto violenta è stata la risposta da parte degli imprenditori, sin da subito contrari alla proposta. António Saraiva, presidente della Confederazione che rappresenta la grandissima parte dei datori di lavoro portoghesi l’ha definita inopportuna, aggiungendo che “il paese ha altri problemi che dovrebbero preoccupare il governo“. Il presidente della Confederazione del commercio, João Vieira da Lopes, ha detto che l’iniziativa non può essere applicata in modo generalizzato nel breve periodo.

Per iniziare, l’esperimento si svolgerà su base volontaria. Se, poi, dovrà essere svolto in maniera generalizzata totale, modi e tempi verrano scelti solo se la sperimentazione andasse bene.

Scritto da Francesco Alessandro Balducci


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