Poesia contro la mafia: l’anima libera di Alda Merini

di Costanza Maugeri
9 Min.

Il 21 Marzo celebriamo la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” e la “Giornata mondiale della Poesia“.

Oggi in questi “tre minuti di letteratura” parleremo di quella volta in cui la Poesia si mise al servizio della lotta alla mafia.

Per Giovanni Falcone” di Alda Merini è la poesia che ho scelto per chiacchierare con voi di impegno civile contro la mafia e del ruolo essenziale che ricopre, spesso silenziosamente, la Poesia nelle nostre vite.

La rinascita: tra lotta alla mafie e Poesia

Il 21 Marzo segna convenzionalmente l’inizio della Primavera, la rinascita della vita e della Natura.

La lotta alle mafie e la Poesia hanno scelto questo giorno per essere celebrate.

La “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” venne istituita per iniziativa della rete di associazioni “Libera”, attiva in Italia come simbolo della lotta alle mafie.

Il 21 Marzo 1996 fu celebrata per la prima volta come simbolo di speranza, di lotta e di resistenza in un periodo in cui la mafia agiva come stragista.

Il 1° Marzo 2017 venne approvata dalla Camera dei Deputati la proposta di legge che la riconosce ufficialmente come Giornata nazionale.

Nel 1999 l’Unesco istituì, invece, la Giornata mondiale della Poesia. Essa venne celebrata per la prima volta il 21 Marzo del 2000.

Giornata che promuove la Poesia come mezzo di dialogo, di pace e di fratellanza tra i popoli e che simboleggia:

“l’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni”

Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.

“Per Giovanni Falcone” di Alda Merini: versi al servizio della lotta alla mafia

Alda Merini

Alda Merini nacque il 21 Marzo 1931 a Milano e scrisse:

ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.

Estratto di “Sono nata il ventuno a Primavera

La Merini la tempesta la scatenò davvero, si schierò apertamente e liberamente contro la mafia con questi versi meravigliosi:

La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l’esistenza non esiste,
che la cultura non c’è,
che l’uomo non è amico dell’uomo.

La mafia è il cavallo nero
dell’apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.

La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.

“Per Giovanni Falcone”, Ipotenusa d’amore,1994

Giovanni Falcone venne assassinato il 23 Maggio 1992 da Cosa Nostra, associazione siciliana di stampo criminale-mafioso.

Venne ucciso in quella che passa alla storia sotto il nome di “strage di Capaci“. Oltre il giudice palermitano persero la vita la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

La tragedia che si consumò ad opera della mafia, colpì profondamente l’anima libera e sensibile della Merini che decise di rendere omaggio all’impegno umano e civile del Giudice Falcone.

Strage di Capaci

Parole crude e dirette che puntano il dito contro l’associazione criminale, chiamandola per nome: “Mafia”.

Una mafia che sbanda, che devia dalla “diritta via “del bene, forse la stessa di cui ci parla Dante Alighieri al principio della Commedia.

La Mafia scolora“, verseggia la Merini, oscurando forse, quella stessa via del primo verso. Come se ponesse un pesante velo nero sulla speranza, come se volesse comunicarci che non esiste strada alternativa a quella che lei traccia. E invece esiste e oggi la rendiamo viva nelle nostre menti.

La mafia scommette,
la mafia giura
che l’esistenza non esiste,
che la cultura non c’è.

La mafia, accusa la Merini, vuole convincere noi che l’esistenza, che la vita, che la cultura non esiste.

Un grido forte lancia la poetessa : la cultura esiste in questi versi che narrano l’esistenza di uomo, le cui idee non sono state uccise.

E io, comunica la Merini, credo nell’atto d’amore che ha spinto Falcone a lottare per la Comunità, nonostante la mafia scommetta:

che l’uomo non è amico dell’uomo.

La seconda strofa è percorsa da una metafora biblica:

La mafia è il cavallo nero
dell’apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.

Nell’Apocalisse, ultimo libro della Bibbia, ci vengono presentati quattro simbolici cavalieri con i rispettivi cavalli.

Il cavallo nero rappresenta la carestia. Essa è causata dal cavallo rosso, simbolo della guerra, della violenza e del sangue.

La mafia, il cavallo nero, porta in sella un relitto mortale, ossia il frutto tragico della sua strage e lo accusa della morte che ella stessa ha provocato.

Nel meccanismo mafioso la vittima è colpevole della sua stessa morte perchè ha nutrito le coscienze.

Coscienze che la mafia avrebbe voluto far morire nell’omertà e nella carestia intellettuale.

L’ultima strofa è un macigno che cade sulle nostre coscienze di uomini, donne e di cittadini.

Giovanni Falcone

Alda Merini parla alle nostre anime.

La mafia, scrive, non è solo strage, sangue o violenza nel senso più stretto dei termini.

Essa si nutre dell’indifferenza, del silenzio e dell’ipocrisia della folla.

Folla che ha chiuso un occhio davanti ai suoi crimini, ai suoi morti e adesso, si rivolge direttamente a Giovanni Falcone:

li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.

“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo”

Giovanni Falcone

Fonti: Libreriamo, Libera, Unesco, Polizia di Stato.

Scritto da Costanza Maugeri


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati