Perché un manichino di Meloni è stato appeso a testa in giù?

di Giorgia Lelii
7 Min.

Raccapricciante il manichino con le sembianze della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con indosso abiti militari, appeso a testa in giù durante una manifestazione organizzata dal collettivo Cua e dal Laboratorio Cybilla, a Bologna. Il tutto è avvenuto durante un corteo sotto le Due Torri (qua il video), in Piazza di Porta Ravegnana: «per una bella vita» era lo slogan che correva per il centro contro i rincari, che più di 200 persone sostenevano durante la manifestazione.

Nel post pubblicato su Facebook dagli attivisti, si legge: “La Meloni non è la benvenuta a pochi giorni da un decreto anti-rave: ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. Tra poche settimane, per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i cinque computer più potenti al mondo, arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte. Rifiuteremo la Meloni, rifiuteremo l’elite che inaugurerà il Tecnopolo e ci riapproprieremo di quelle risorse“.

Il corteo dei collettivi, organizzato a partire dalle 17, si è mosso da Piazza Verdi per attraversare le vie del centro cittadino, ed è stato scortato dalle Forze dell’ordine: i manifestanti hanno inoltre lanciato vernice e frutta marcia contro quello che definiscono “un supermercato di lusso” in via Indipendenza, ospitato nella storica sede dell’ex Monte di Pietà.

L’esibizione di odio contro Giorgia Meloni a Bologna è oscena, raccapricciante e vergognosa, dove la sua effigie a grandezza naturale è stata appesa in piazza a testa in giù da gruppi sempre pronti a denunciare presunta intolleranza e pericolosità di altri. C’è chi irresponsabilmente alimenta odio e auspica violenza. Fra le motivazioni della macabra messinscena emerge la grottesca e disonesta interpretazione della legge anti-rave, secondo cui qualunque manifestazione con più di cinquanta persone sarebbe perseguita. Purtroppo abbiamo sentito questa assurda interpretazione da molti e c’è chi la prende sul serio. […] Occorre una condanna unanime delle forze politiche a questo tipo di azioni. Manifesto la più totale solidarietà, a nome di tutti i senatori di Fratelli d’Italia, al presidente Giorgia Meloni

Capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.

Già in serata, il prefetto Attilio Visconti ha commentato l’episodio definendolo “increscioso”: “Voglio stigmatizzare questo episodio deplorevole. Non mi è mai successo nella mia carriera di prefetto di dover vedere una cosa del genere, che va contro ogni logica democratica e politica, che invece deve basarsi sul confronto e sulla dialettica. E mi spiace che questo sia accaduto nella città più civile e aperta d’Italia. Questo episodio, stasera, mi ha molto colpito e rattristato“, ha dichiarato

La crisi la devono pagare i ricchi, e noi non possiamo accontentarci di un futuro e un presente fatto di scarti e avanzi, vogliamo mangiare bene, vivere bene, vogliamo il lusso, questo posto rappresenta l’apoteosi del lusso. E a noi lasciano le briciole“, urlavano i manifestanti al megafono. E poi, sui motivi della protesta: “Questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l’ennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse. Questa norma ci dice che in più di cinquanta persone creiamo un pericolo per l’ordine, l’incolumità e la salute pubblica e noi oggi siamo qui, siamo tantissime a urlare che nessun provvedimento ci fermerà“.

La violenza della protesta dei collettivi di sinistra che da troppo tempo si caratterizzano per la loro aggressività e pericolosità ha conosciuto oggi un ulteriore, ennesimo, vergognoso picco: un fantoccio che nelle intenzioni di questi soggetti dovrebbe raffigurare Giorgia Meloni appeso a testa in giù nel corso di una manifestazione per le strade di Bologna caratterizzata da episodi di estrema gravità a danno della città. Ancora una volta costoro si mostrano per quelli che sono: incivili e pericolosi per la democrazia. Ringraziamo le Forze dell’Ordine per avere evitato ulteriori problemi, ma è chiaro che questa situazione appesantisce un clima che a Bologna deve essere necessariamente risolto. Confidiamo nel lavoro delle Autorità competenti, certi che sapranno garantire la legalità e l’ordine pubblico“,

Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia e viceministro del governo Meloni.

Diverse le dichiarazioni di esponenti del Governo: “Ci auguriamo che gli autori di questo vergognoso atto intimidatorio siano individuati e soprattutto ci aspettiamo una netta e inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis“, dichiara il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Chi crede nella democrazia e nella libertà non può non condannare certe forme di assurda violenza. Solidarietà a Giorgia Meloni“, scrive su Twitter il ministro per le Politiche europee Raffaele Fitto.

“Il Pd prenda immediatamente le distanze dall’ennesimo vergognoso episodio di demonizzazione dell’avversario politico“, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Un’iniziativa vergognosa che, come spiegano gli stessi autori di questo vile gesto, suona come una macabra intimidazione in vista della visita del presidente del Consiglio da qui a qualche settimana per l’inaugurazione del Tecnopolo – aggiunge il senatore bolognese Fdi Marco Lisei – . Al presidente del Consiglio Meloni piena solidarietà e spero che gli autori di questo folle gesto siano individuati e puniti. Mi auguro che la solidarietà e la condanna ci sia da parte di tutte le forze politiche, anche quelle che governano la città Bologna, occorre schierarsi dalla parte della legalità e della sicurezza, contribuendo fattivamente affinché fatti del genere non si ripetano“.

Non mancano inoltre molte parole di solidarietà su Twitter e altri social da parte di colleghi e sostenitori di Meloni, che ancora non ha risposto all’affronto.

Scritto da Giorgia Lelii


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