Perché nasce la letteratura? Tra moti interiori e sentimenti patriottici

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 5 Min.

Perché nasce la letteratura? Questa domanda è da definirsi esistenziale, perchè esistenziale, forse, è il fine della letteratura che non avrà mai una fine.

La letteratura: radice del sentimento patriottico

L’unità politica italiana si ha solamente nel 1861. Ci siamo mai chiesti, allora, perchè la letteratura che vive dalle origini all’Unità nazionale si definisce italiana?

È affascinante credere che sia stata proprio la necessità di sentire dentro di sé un’identità nazionale ad aver fatto fiorire, in una dialettica letteraria che si influenza, si allontana e poi si abbraccia nuovamente, i capolavori e le opere minori che noi ad oggi abbiamo la possibilità di amare e nello stesso tempo criticare in un arricchimento perpetuo.

Il sentimento nazionale ha le sue radici documentate nell’arte letteraria, non pochi furono i movimenti politici che rivendicarono il sentimento patriottico attraverso continui riferimenti letterari.

Anno dell’Unità nazionale italiana

Tra evasione e immersione nel reale

Se da un canto la letteratura aggrega, dall’altro smuove quei moti interiori e intimi dell’essere umano.

E’ accaduto a tutti noi almeno una volta nella vita di immaginare spazi sconfinati e senza tempo attraverso un libro, spazi onirici che escono fuori dalla nostra camera in maniera violenta.

Questo sacro processo ha sempre influenzato la vita dell’essere umano, lo ha portato all’evasione dalla realtà o fin troppo dentro essa da metterlo non poche volte in crisi, che sia il lettore, lo scrittore o il poeta.

Ci rende giudici di noi stessi

Gli articoli di Jorge Borges, scrittore, poeta, filosofo argentino, ci hanno tramandato un’ interessantissima visione della letteratura.

Essa trasforma radicalmente la nostra concezione morale poiché vivendo attraverso le opere letterarie una vita che non ci appartiene, ci sentiamo in diritto di giudicare i personaggi e le vicende che l’inchiostro ci presenta, grazie al processo di immedesimazione.

Cosi in una perpetua crescita interiore noi impariamo a giudicarci, criticarci e amarci.

Jorge Borges

La letteratura esorcizza le nostre paure

Scaviamo ancora più a fondo: la letteratura ha sempre messo l’essere umano faccia a faccia con le proprie paure: la paura della morte, dell’essere dimenticato, del non riuscire a condurre una vita che possa lasciare un segno e così che lo scrittore o il poeta ha sempre esorcizzato questa angoscia ripiegandosi sullo scrittoio per rendersi immortale attraverso l’arte, la poesia eternatrice della quale parlava il poeta italiano Ugo Foscolo, che sopravvive allo scorrere del tempo.

Dal film: “Il giovane favoloso” dedicato a Giacomo Leopardi

Una volta arrivati a questo punto vi chiederete qual è la risposta alla domanda con la quale ho aperto questo articolo: Perché nasce la letteratura?

La risposta è che non esiste alcuna risposta o forse ogni domanda dell’essere umano potrebbe trovare risposta tra i versi endecasillabi della Commedia dantesca, nei Canti leopardiani, nell’esistenzialistica Opera pirandelliana, nelle crude parole di dolore di Primo Levi.

La letteratura dà voce a chi scrive e a chi legge, dà voce ai silenzi che nella vita quotidiana restano lì inascoltati, esprime i moti interiori dell’essere umano e quelli rivoluzionari della Storia dell’Umanità, nella letteratura la vita del singolo diventa vita di tutti, per tutti.

L’essere umano può calpestare un fiore, distratto dal passo frenetico del mondo ma può farlo ricrescere nell’inchiostro e piantarlo su un foglio.

Scritto da Costanza Maugeri


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