Napoli, boom di targhe estere: perché?

di Fornito Emanuele
5 Min.

Negli ultimi anni, nella provincia di Napoli, hanno iniziato a circolare sempre più autovetture con targa estera, più specificatamente, nella maggior parte dei casi, con targhe polacche e bulgare. Cosa ci dicono i dati? E, piuttosto, da dove deriva questo fenomeno?

I “curiosi” dati dell’ACI

Secondo l’Automobile Club d’Italia (ACI), attualmente, sul territorio nazionale, sono circa 53.500 le autovetture iscritte al REVE, ovvero il Registro dei veicoli esteri. Tra questi, approssimativamente 36.900 si trovano in Campania, di cui circa 35.000 soltanto nella provincia di Napoli. Come si può dedurre, più della metà dei veicoli a targa estera (65,6%) circolano per le strade di Napoli e provincia.

Due tendenze parallele

Questi dati, tuttavia, vanno a braccetto con un’altra statistica, che stavolta riguarda i premi assicurativi per la garanzia R.C. Auto. Difatti, a fronte del premio medio italiano di 301 euro, secondo i dati dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), i residenti nella provincia di Napoli sono tenuti a pagare un prezzo medio di 569 euro, il più alto in Italia. Questa cifra, unita ad eventuali garanzie accessorie (come la protezione da furti e incendi), comporta, in alcuni casi, una spesa annua assicurativa che supera il valore del veicolo stesso. Questa tendenza, in crescita negli ultimi anni, ha così portato sempre più persone ad avvalersi di uno stratagemma ai limiti del legale.

Una complessa procedura

Se è vero che in Italia una legge vieta esplicitamente ai residenti sul territorio di circolare con autovetture di proprietà con targa estera non immatricolate al Pubblico Registro Automobilistico, è anche vero che tale legge non si esprime sui noleggi. Ed è proprio qui che è stato escogitato lo stratagemma. Insomma, un vero caso di “fatta la legge, trovato l’inganno”.

Il concetto alla base è semplice, tuttavia la tortuosità della procedura rende complesso per un proprietario arrivare ad ottenere una targa estera. Per questo motivo, sono nate vere e proprie agenzie che si occupano di cancellare l’autovettura dal PRA, trasferirla all’estero ed immatricolarla in Paesi come Polonia o Bulgaria, per poi restituire l’autovettura al proprietario sottoforma di noleggio. Nonostante ci si esponga al rischio di perdere l’auto in caso di fallimento dell’agenzia, ciò porta ad un risparmio annuo sostanziale sulle spese assicurative, che, nel caso della provincia di Napoli, si riducono di più di 200 euro annui.

La “scorrettezza” della questione

Ciò che rende scorretto, seppur, come si è detto, legale, il fenomeno, oltre all’elusione dei pagamenti retributivi (difatti con targa straniera si evita anche il pagamento del bollo auto), è una quasi impossibile rintracciabilità nel caso di incidenti. Chi viene coinvolto in un sinistro stradale con un’autovettura a targa estera, seppur con ragione, troverà infatti enormi difficoltà a risalire al vero proprietario, e così ad ottenere il proprio risarcimento. Nel frattempo, però, il fenomeno non sembra volersi arrestare, venendo percepito anche come una sorta di “protesta” contro i prezzi sempre più esorbitanti delle assicurazioni nel napoletano.


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