Nastro nero nel calcio mondiale: è morto Pelé

di Francesco Alessandro Balducci
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 3 Min.

Edson Arantes do Nascimento, per tutti semplicemente Pelé. La prima vera icona del calcio mondiale che i teleschermi abbiano mostrato al mondo intero. Il bambino prodigio che a soli 17 anni stregava il mondo al mondiale di Svezia 1958. E che nel 1970 spezzava i sogni dell’Italia finalista in Messico.

Da oggi, 29 dicembre 2022, anche lui è venuto a mancare. Privando il panorama sportivo di una vera e propria icona vivente del gioco del calcio. Le sue condizioni erano già molto a rischio ormai da mesi. Nelle ultime settimane, in concomitanza con le ultime battute del mondiale in Qatar, la situazione era tragicamente peggiorata. I tweet della figlia, Kely Nascimento, hanno mostrato un O’Rei che nessuno aveva mai conosciuto. Fragile, debole e costretto ad un letto di ospedale durante il Natale. La tragica notizia, purtropo, sembrava essere già nell’area.

Con la morte di Pelé, ci lascia uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Antesignano del “divo calcistico” per eccellenza e intimamente legato al Santos. Il suo palmarés parla chiaro: 10 campionati paulista (campionato dello stato di San Paolo), 6 campionati di Serie A brasiliana, 5 Taça Brasil, 2 Copa Libertadores, 2 Coppe intercontinentali, 3 mondiali di calcio (nessuno come lui nella storia), una marea innumerabile di gol e premi di capocannoniere. Ma, soprattutto, una scia che ha colorato di verdeoro gran parte del Brasile, spingendo la nazionale ad essere non solo la più premiata della storia dei mondiali, ma anche la “patria del calcio“.

Addio O’Rey, ora potrai ricongiungerti con Maradona per dare spettacolo insieme. Gli angeli appassionati di calcio saranno in visibilio.

Scritto da Francesco Alessandro Balducci


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