Due chiacchiere su Mercoledì: i dubbi sulla serie record di Netflix

di Nina D'Amato
5 Min.

Mercoledì, la nuova serie tv spin-off sulla celebre figlia adolescente di Gomez e Morticia Addams. Disponibile dal 23 novembre su Netflix, la prima stagione ha debuttato registrando oltre 752,52 milioni di ore visualizzate nelle prime due settimane.

Basata sui personaggi dei fumetti creati da Charles Addams, la cui prima trasposizione delle vignette risale al 1938 e da sempre è ritenuta un simbolo di anti-conformismo, la famiglia Addams torna in una nuova produzione cinematografica, questa volta incentrata sulla maggiore dei due figli.

La nuova serie Netflix vede Tim Burton come co-produttore e regista dei primi quattro degli otto episodi che completano la stagione. Affascinato dal progetto in quanto Burton si incarna nello spirito della celebre famiglia, porta con sé in questo viaggio anche il compositore Danny Elfman. La sceneggiatura è a cura dei geni creativi nonché ideatori Alfred Gough e Miles Millar. Ci viene proposta una versione moderna della iconica Mercoledì attraverso un coming of age che tocca vari generi passando dal comico al thriller con una componente di mistero non del tutto riuscita. Un teen drama che si discosta dai canonici adattamenti degli anni 60 e 90 immergendo la protagonista in uno scenario post-millennials.

La trama di Mercoledì

Mercoledì, in seguito ad una vendetta finita male per difendere suo fratello Pugsley, si ritrova a dover cambiare scuola. Viene ammessa in un’antica accademia per reietti, la stessa in cui si sono innamorati i suoi genitori: la Nevermore Accademy. Qui tra sotterfugi, eventi paranormali e misteri, la giovane si ritrova a dover padroneggiare le proprie abilità psichiche, indagare sulla follia omicida che terrorizza gli abitanti della cittadine e risolvere un mistero che avvolge la sua famiglia e che la lega alla scuola. Il tutto mentre cerca di integrarsi.

La nuova Mercoledì

La Mercoledì interpretata da Jenna Ortega offre una tridimensionalità al personaggio, distaccandola dal ruolo che la vede unicamente come una reietta macabra e anaffettiva, conferendole un animo da ribelle che non sottostà alle ingiustizie e con una consapevolezza di quelle che sono le sue difficoltà, dei suoi interessi e ambizioni. Scaltra, pungente, oscura, la Mercoledì di Jenna Ortega non ha nulla da invidiare a quella di Christina Ricci che, per inciso, è presente anche lei nel cast nel ruolo della professoressa Thornhill.

La modernizzazione del personaggio che ci appare con un nuovo look è stata curata interamente da Tim Burton (andava sul set per pettinare personalmente la frangia di Mercoledì). L’attrice ha omaggiato le precedenti Mercoledì riflettendole nel proprio personaggio. Il viralissimo balletto durante il Rave’n (la cui scena finale è un omaggio al film cult carrie) è stato coreografato interamente dall’Ortega che, in un intervista, da dichiarato di essersi ispirata ad una puntata della serie sugli Addams degli anni 60 in cui Mercoledì balla con il padre Gomez.

Tutto sommato è una buona serie

Seppur appaia limitato il tocco creativo di Burton c’è e si vede. Il mostro infatti è un’opera burtoniana. La serie è un tetro connubio tra le ambientazioni in chiave gotica che ricordano Harry Potter e il soft-horror pop delle produzioni Netflix, con un’ottima messa in scena. Mercoledì, in conclusione, è un prodotto godibile. L’interpretazione di Jenna Ortega studiata nei minimi particolari ha regalato il giusto successo alla serie che altrimenti sarebbe stata banale. Alcune carenze di scrittura dei personaggi e le lacune della parte mystery della storia penalizzano molto la serie, che però riesce comunque a catturare l’attenzione. Il cast pullula di volti noti e altri emergenti che donano alla serie delle interpretazioni fantastiche come quella di Gwendoline Christie nei panni della preside.

La regia dei primi quattro episodi a cura di Tim Burton è molto coinvolgente, peccato per gli ultimi quattro che intraprendono una strada un po’ troppo sperimentale e fantasy. C’è però da dire che sicuramente Netflix ha saputo sfruttare il potenziale del franchise intorno alla famiglia Addams.

scritto da Nina D’Amato



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