Il nucleo della terra ruota, si ferma e riparte: vediamo come ciò influenza tutto il pianeta
Se decidessimo di compiere un viaggio al centro della Terra, come nel romanzo di Jules Verne, arriveremmo al nucleo del pianeta, una sfera di roccia incandescente.
Questo nucleo non è fermo, ma ruota su sé stesso. Fino ad oggi, molti scienziati pensavano che questa rotazione avvenisse ad una velocità superiore rispetto a quella del resto del pianeta, e che ne seguisse la direzione. Tuttavia, un nuovo studio dell’Università di Pechino sembra dimostrare che il suo comportamento è più strano di quanto pensassimo.
Dalla crosta al nucleo
Prima di capire come si muove il nucleo, vediamo come è composto il nostro pianeta.
Partendo dall’esterno, troviamo la crosta, ovvero la parte su cui noi viviamo dallo spessore di 70 km, il mantello, spesso 2900 km e il nucleo, diviso in nucleo esterno e interno.
Quello esterno è liquido, composto principalmente da ferro e caratterizzato da una temperatura di circa 3000 gradi. Dentro di esso troviamo invece quello interno, una sfera solida grande all’incirca quanto Plutone, la cui temperatura tocca i 6000 gradi.
I primi studi sul nucleo
Poiché non è possibile arrivare alla profondità del nucleo tramite perforazioni del suolo, studiare il centro del pianeta è sempre stato complicato.
I primi studi moderni sono nati nel Novecento attraverso l’analisi della propagazione delle onde sismiche da un capo all’altro del pianeta. Studiando i comportamenti delle onde, infatti, nel 1936 è stato scoperto che la Terra non è una grande sfera compatta, ma che al contrario presenta più parti distinte.
Sempre attraverso le onde sismiche, intorno alla metà degli anni ’90, si è inoltre scoperto che il nucleo non è fermo, ma anzi si muove ruotando su sé stesso. Infatti, nel 1996, il geofisico Xiaodong Song pubblicò uno studio in cui mostrava come il nucleo interno, trovandosi immerso in uno strato liquido, possa ruotare in maniera differente dalla crosta e dal mantello.
La comunità scientifica, però, è sempre stata divisa sulla questione: per alcuni il nucleo gira più velocemente del resto del pianeta, per altri in maniera più lenta, mentre per altri ancora è fermo.
Lo studio cinese
Un nuovo studio dell’Università di Pechino, a cui ha lavorato anche lo stesso Song, fa emergere però una nuova ipotesi: secondo i ricercatori, il nucleo avrebbe iniziato a rallentare fino a fermarsi nel 2009, per poi ricominciare a ruotare nella direzione opposta.
Questa non sarebbe però la prima volta che accade. Si stima, infatti, che la rotazione segua dei cicli di 70 anni, con stop e accelerazioni nella direzione opposta ogni 35 anni.
Le conseguenze di questi cambiamenti sarebbero principalmente due: la variazione della durata dei giorni in ogni ciclo di rotazione e una diversa oscillazione del campo magnetico terrestre.
Scritto da Mirko Aufiero
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