Imperatori e studiosi morti in modo assurdo

di Alessio Pio Pierro
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 16 Min.

Capita a tutti di andare a letto e immergersi nei propri pensieri. E’ in questi momenti che la nostra mente, di colpo – dopo essere stata annebbiata per tutta la giornata – si sveglia. Tutto d’un tratto, il nostro cervello inizia a porsi domande che nemmeno Albert Einstein nei suoi migliori anni di carriera scientifica.

E mii è capitato proprio qualche giorno fa quando, dopo aver rivisto Avengers Endgame e la morte eroica e lunghissima dell’amatissimo Iron Man (che non è uno spoiler perchè è uscito quattro anni fa e se non lo avete ancora visto è colpa vostra) mi sono chiesto:

«Ma ci sarà mai stato qualche personaggio storico con una morte semplice come una persona normale?»

La risposta è ovvia, ma da questa domanda sono giunto al quesito su cui mi sono soffermato maggiormente:

«Quanto la cinematografia o i romanzi hanno influenzato il mio immaginario e quello collettivo nell’associare ad un personaggio storico con una vita gloriosa, una morte di altrettanta elevata fattura? Perchè si vuole renderli così diversi da noi?»

Per ristabilire le mie concezioni di realtà e finzione, ho quindi spulciato il web ed ho scritto una lista – che io reputo divertente, ma valutate voi e fatene ciò che vi pare – sulle morti tutt’altro che gloriose di alcuni personaggi storici.

Questi sono i peggiori finali, le peggiori uscite di scena di re, scienziati, filosofi e letterati. Considerando il lutto sia – spero – ormai pienamente digerito da tutti, è il momento di farne ironia.

Tutta colpa della “pelata” di Eschilo

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Per chi non lo conoscesse, Eschilo fu uno dei più acclamati drammaturghi della Grecia Antica. Visse tra il 525 a.C. ed il 456 a.C., quando morì nell’odierna Gela, in Sicilia. Unanimemente considerato come il fautore della tragedia greca, fu anche uno dei pochi di cui possiamo ammirare interamente le splendide e felicissime opere (oltre a lui Sofocle ed Euripide)

Fu testimone in prima persona di molti importanti eventi della storia di Atene, tra cui la fine della tirannia dei Pisistratidi ad Atene, nel 510 a.C.

Combatté inoltre contro i persiani a Maratona, dove il fratello Cinegiro cadde in battaglia mentre rincorreva i nemici. Una morte in stile “il Gladiatore”, completamente diversa dal poco glorioso decesso del nostro protagonista.

Eschilo, infatti, morì a causa di un gipeto, un rapace simile all’avvoltoio che, scambiando la sua calvizia per una pietra, gli fece cadere addosso una tartaruga per spezzarla e potersene cibare.

«No Maria, io Eschilo» semi-cit. (perdonatemi)

Cartesio e la morte nel gelo scandinavo

«Io penso, dunque sono, ossia esisto.»

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Avete presente il piano Cartesiano e la regola di Cartesio?

Ecco, da come si può facilmente intuire sono metodi creati da Cartesio, innovazioni che hanno contribuito all’evoluzione della matematica e del metodo scientifico.

René Descartes, che nacque a La Haye en Touraine il 31 Marzo del 1596, è considerato uno dei fondatori della matematica e della filosofia moderna. Diede popolarità al suo pensiero razionalistico ispirato alla precisione e alla certezza delle scienze matematiche a ogni aspetto del sapere. Viene considerato il pensatore che ha per primo condiviso teorie riguardanti la ragione umana.

Tutto molto interessante e glorioso, ma la sua fine non fu poi così tanto movimentata.

Sotto invito della regina Cristina di Svezia, che voleva approfondire la filosofia di Cartesio, nel 1649 lui si trasferì a Stoccolma. Li’ le impartì lezioni all’aperto all’alba (Sì, alle 5 del mattino nei freddi inverni svedesi). Queste col tempo minarono il benessere del suo fisico, non abituato a quel clima. Morì di polmonite il mattino dell’11 Febbraio del 1650.

Possono un Cartesio freddoloso boy stare con una avvampata Cristina di Svezia girl stare insieme? Mah

Il condottiero Pirro nemico degli anziani

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Seppur non sia conosciutissimo, il condottiero e poi re Pirro fu uno dei principali antagonisti della Repubblica romana, e fu uno dei condottieri Alessandrini più rilevanti, tanto che Annibale lo ritenne il più astuto degli strateghi.

Pirro nacque nell’Epiro, una regione situata tra l’Albania meridionale e la Grecia, di cui divenne re nel 306 a.C.

Imparentato lontanamente con Alessandro Magno, diffuse la voce che Achille e Eracle fossero suoi avi. Uno “sborone” ai tempi dell’Antica Grecia.

In sua discolpa però fu un abile diplomatico e battagliero. Riuscì infatti a conquistare la Sicilia, di cui divenne re nel 277 a.C. per un anno, e fu anche re di Macedonia. Il suo obiettivo era quello di conquistare e collegare la Grecia italiota alla Sicilia, ereggere un Regno in Italia fino ad espandersi in Africa e combattere i romani.

Ma non ce la fece. Tornò nell’Epiro e nel 272 a.C, su richiesta di un nobile spartano, cercò di conquistare il Peloponneso e Sparta.

E la sua fine? In una confusa battaglia in strada, una donna anziana, vedendolo dal tetto di casa, gli lanciò una tegola, lo colpì e diede il tempo ad un nemico di ucciderlo. Una sorta di assist.

Ci è voluta un’anziana spartana, dal tetto della casa, a uccidere uno dei peggiori nemici dei Romani. Anziana>Romani.

La cagarella di Federico II

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Considerando gli standard del medioevo, la vita dell’imperatore Federico II fu tutt’altro che tranquilla.

La mamma, Costanza d’Altavilla, lo diede alla luce all’età di 40 anni – in un periodo dove le donne erano considerate vecchie a trenta – il 26 Dicembre del 1194 a Jesi. Come ben sappiamo, Federico fu duca di Svevia, re dei Romani e imperatore del Sacro Romano Impero, ove riportò in auge l’idea mitica imperiale. Ma esso compì il primo passo nel processo che avrebbe portato alla sua disintegrazione.

Si distinse dagli altri sovrani poichè modernizzò la Sicilia con servizi pubblici, finanze e sistema giudiziario. Sotto il suo impero, inoltre, in tutto il sud furono create immense piantagioni di erbe medicali, in primis salvia e rosmarino, cui si è poi scoperto ci sia una molecola, il Carnosolo, dal forte potere antitumorale.

“Come può ammalarsi l’uomo che abbia la salvia nel suo giardino?”

Federico II

Venne ricordato perchè rivendicò il potere su Roma e si prese Gerusalemme di cui si autoproclamò Re, meritandosi la scomunica di Papa Gregorio IX, che ordinò delle crociate nei suoi territori.

Anche lui ebbe una morte buffa, forse la più buffa della lista.

Negli ultimi anni della sua vita, tra il 1249 ed il 1250, Federico cadde vittima di una grave patologia addominale, forse dovuta a malattie trascurate. Alcuni studiosi pensano fosse dissenteria, «una malattia infettiva a carico dell’apparato digerente» che come sintomi ha diarrea.

*muore di cacca addosso*

Quel 13 Dicembre del 1250, nell’attuale Torremaggiore (FG) molto probabilmente non fu la tazza del bagno ad essere la più fredda tra i due.

Le morti di Gioviano indigesto, Caracalla incontinente e Galerio senza p****

Torniamo al periodo che precede la nascita di Gesù Cristo con addirittura tre imperatori romani.

Gioviano

Il non fortunatissimo Gioviano è il primo di questa lista nella lista. Non ebbe una vita gloriosa, anzi credo venga ricordato solo per la sua morte bizzarra.

Nacque a Sinigidunum, l’attuale Belgrado, figlio del comes domesticorum Varroniano. Venne eletto imperatore nel 363 da un consiglio di comandanti dell’esercito e delle legioni dopo il rifiuto di Salustio, che godeva di maggiore esperienza, perchè troppo vecchio.

Al comando dell’impero, a causa della sua inesperienza militare, perse molti territori in favore dell’impero persiano. Ammiano, noto storico del tempo, lo definì «un debole, succube del Cristianesimo e incapace politicamente».

La sua morte fu perfetta per concludere la sua povera vita: Pare sia morto di indigestione a causa delle esalazioni di un braciere che teneva con sé in Bitinia, mentre tornava da una spedizione militare.

Praticamente è morto mentre stava cucinando.

“Vuoi che muoro?”

Joe Bastianich

Caracalla

Si, c’è di peggio.

Marco Aurelio Severo Antonino Pio Augusto nato Lucio Settimio Bassiano conosciuto come Caracalla, nacque a Lugdunum, l’odierna Lione, nel 188 d.C.

Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro (ah no aspè) è conosciuto – anche se poco – per la Constitutio Antoniniana, che concedeva la cittadinanza a tutti gli abitanti di condizione libera dell’Impero e che consentiva l‘eliminazione delle gerarchia in città.

Caracalla sarebbe stato un ottimo esponente di Potere al Popolo se fosse nato in questi anni.

Com’è morto? Questa ve la racconto in maniera semplice:

Immaginate di trovarvi in mezzo alla strada, avete bevuto una bottiglia da 2 litri di Coca Cola zero perchè è Marzo e quindi siete a dieta, vi accostate vicino ad un marciapiede per liberarvi della corrosione che vi ha appena provocato la bibita di una multinazionale che sfrutta bambini a Capo Verde e “taaac” un tipo che si chiama “Marziale” vi pugnala alle spalle.

E’ andata più o meno così.

Galerio

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I romani erano degli ottimi costruttori, ma anche degli ottimi medici. Galerio, uno di loro, inventò senza volerlo la vasectomia.

Gaio Galerio Valerio Massimiano fu un imperatore romano durante la tetrarchia dal 293 fino alla sua morte nel 311.

Nacque a Serdica, l’attuale Sofia, da una famiglia provinciale di modesta estrazione socio-economica.

Venne notato da Diocleziano, che lo aiutò a scalare la gerarchia romana e di cui diventò suocero, poichè Galerio sposò sua figlia ValeriaMolto critico della religione cristiana, ispirò la persecuzione dei cristiani decretata nel 303 dal suo superiore Diocleziano. Fu famoso per le sue politiche di riorganizzazione del sistema tetrarchico, di cui fu fedele difensore, ma che con la sua morte venne posto fine.

Galerio fu affetto da una forma tumorale che gli coprì i genitali di parassiti che finirono per mangiare le maracas dell’imperatore.

Forse sarebbe meglio passare alla prossima (e ultima) morte…

Eraclito con il cosplay di Gianni Morandi

Chiudiamo in bellezza con una delle morti più esilaranti e grottesche che io abbia mai potuto leggere e che dimostra quanto fossero strani gli antichi greci.

È la volta di Eraclito, filosofo nato ad Efeso, nella regione anatolica, per intenderci l’odierna Turchia, nel 535 a.C.

Non si conosce molto di lui, ma fu di sicuro uno dei maggiori pensatori presocratici. Per il suo stile criptico ed ermetico, veniva inoltre definito il “Pensatore Oscuro”.

Persino Socrate ammise di avere problemi a capire gli aforismi di Eraclito, sostenendo che fossero «profondi quanto le profondità raggiunte dai tuffatori di Delo».

«Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va».

Sempre lui, Eraclito

Non frequento il classico e non vi copia-incolleró una spiegazione di skuola.net, quindi lascio a voi l’opportunità – e che grande opportunità – di capire cosa intendesse.

Comunque sia, ciò che a noi interessa è il terribile modo in cui è morto.

Racconta Neante di Cizico, noto storico greco, che si ammaló di idropisia e che, per guarire da quest’ultima, «si seppellì in una stalla sotto il calore dello sterco animale, sperando che l’umore evaporasse». Per chi non l’avesse capito, si rese irriconoscibile riempiendosi di feci animali.

Ed è stato questo ad ucciderlo? Non proprio. Eraclito fece ritorno a casa così cosparso, i suoi cani non lo riconobbero e lo divorarono.

Scritto da Alessio Pio Pierro


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