L’Argentina di Milei non ha soldi ma ha fame

di Alessia Giurintano
5 Min.

Desafortunadamente, no hay plata”. L’Argentina di Milei è in una situazione critica, e il leader politico non si nasconde davanti all’evidenza di tempi duri.

La difficile governabilità del Paese è un fatto, storicamente determinato.

A questo si aggiunge il suo piano elettorale di complessa attuazione. Egli mira ad una riforma economica che:

  • sostituisca il peso con il dollaro;
  • chiuda definitivamente la Banca Centrale;
  • diminuisca le tasse;
  • privatizzi le imprese pubbliche

Il Paese del sole però, verte in una situazione pre-esistente di disagio economico e sociale: l’inflazione è in sempre maggiore aumento, così come la percentuale di poveri distribuiti sul territorio nazionale.

L'Argentina di Milei

L’Argentina di Milei e la diffusione dei comedores

In Argentina è arrivata l’estate, e con lei il calore, la chiusura delle scuole, la sete e la fame.

Il sacrificio chiesto dal leader Milei vede una sostanziale fetta di popolazione in fila per un pasto alla mensa d’emergenza. Buenos Aires, Ciudad Oculta nello specifico, ha aperto ben nove strutture di sostegno nella zona di Pastoral de Villas, Zabaleta, Rodrigo Bueno e Villa Soldati.

L’aumento dei prezzi ha colpito tutti i settori pubblici, derrate alimentari comprese. In effetti, si è registrato un aumento anche sui prodotti essenziali, come riso e zucchero.

Con l’ingresso alla Presidenza di Milei, le disponibilità di cibo sono diminuite, in termini di aiuti alimentari. Gli operatori, infatti, si vedono costretti a dare la priorità a bambini e anziani. Cristina, donna e madre di tre figli, dichiara:

Ho smesso di comprare frutta perché non posso. Mio marito è operaio edile e ha un lavoro fisso, ma con un solo stipendio è impossibile. Questo è l’unico reddito che abbiamo.

Indubbiamente, con i figli a casa e senza il servizio di mensa scolastica, l’economia pesa un po’ di più, proporzionalmente alle preoccupazioni dei genitori che non sanno cosa mettere sulla tavola.

L’Argentina di Milei, quella a cui egli stesso aveva chiesto uno sforzo, fatica a sperare in un cambiamento positivo a lungo raggio.

Il criterio di priorità è discriminante?

Di grande rilevanza è la dichiarazione di un’altra signora in fila alla mensa emergenziale:

All’inizio piangevo . Questo è molto triste. Si finisce per essere grati di non avere figli piccoli di cui occuparsi perché è difficile vivere così. Sono anche andato a raccogliere lattine per vendere l’alluminio e guadagnare qualche pesos .

È nei quartieri popolari, soprattutto, che si avverte maggiormente il peso della rinuncia. Nelle zone interne, periferiche, distanti. Ma anche, e soprattutto, negli occhi della gente.

Lavoratori, anziani, padri, madri, che hanno passato la vita duramente per guadagnare, o che hanno perso tutto, e mantengono la dignità aspettando il proprio pasto in fila, anonimi, tra la folla sempre più ingombrante.

L'Argentina di Milei

La tensione discendente, che dall’esterno può sembrare degradante, in realtà è un sollievo per tutti coloro che, in qualche modo, usufruiscono di questi supporti.

Tuttavia, anche queste iniziative vertono in uno stato di equilibrio precario, per quanto il loro lavoro sia indefesso:

Come si fa a dire a qualcuno che ha fame che è in lista d’attesa? Non tutti ti capiscono. Il rischio latente è che qualcuno reagisca con la violenza.

Dichiara il Responsabile di una struttura. Sul territorio, al momento, le realtà maggiormente attive sono quelle parrocchiali, le qali quotidianamente registrano un numero sempre maggiore di utenti beneficiari.

Stringere i denti, sacrificarsi per tempi migliori che sì, arriveranno: ma a che costo?


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati