La vita come ascensore sociale: c’è chi scende e chi sale

di Alessia Giurintano
4 Min.

Il concetto di “ascensore sociale” è stato oggetto di studi una branca del sapere contemporaneo, la cui definizione porta con sé molteplici teorie, appunto, sociologiche. L’Enciclopedia Treccani, definisce tale fenomeno come segue:

“Processo che consente e agevola il cambiamento di stato sociale e l’integrazione tra i diversi strati che formano la società.”

ascensore sociale e società

L’efficace metafora dell’oscillazione nella società contemporanea (capitalista!)

Questo fenomeno consente ad un individuo di innalzare la propria condizione sociale attraverso il lavoro, l’istruzione e la crescita economica di uno Stato.

E’, inoltre, il processo che permette ad un individuo di cambiare il proprio status sociale nel corso della sua vita.

L’espressione si diffuse a partire dalle teorie sociologiche degli anni ’60-’70, ed è una caratteristica distintiva (ma non necessaria in maniera assoluta!), di ogni società che voglia definirsi democratica e meritocratica.

mobilità sociale

Fattori di mobilità: un fenomeno sociale variegato

I fattori che possono aiutare l’ascensore a muoversi più velocemente sono diversi.

Prima di tutto la qualità dell’istruzione e la capacità per chiunque, a prescindere da presupposti economici sfavorevoli, di potervi accedere.

Ma anche il luogo di nascita, la propria condizione familiare di partenza, così come alcuni fattori sociali e le modalità attraverso i quali essi si relazionano agli individui.

La situazione in Italia: l’ascensore sociale è fermo

Per ascensore sociale si intende, in poche parole, quante possibilità hanno i figli di genitori poco istruiti e magari con un reddito basso di scalare la piramide sociale e ricoprire incarichi più importanti e meglio remunerati.

Se queste possibilità sono scarse allora l’ascensore sociale è bloccato: i figli di genitori benestanti resteranno tendenzialmente benestanti (e ovviamente è un bene).

D’altro canto, i figli di famiglie più disagiate non hanno la possibilità di crescere né nella società né in campo lavorativo.

Questo è un male.

Reddito di lavoro, ricchezza e istruzione tendono a essere ereditati di padre in figlio e questo porta l’Italia a essere tra quelli con una minore mobilità tra le generazioni.

Il lavoro e la scuola: le grandi piaghe che pesano sull’ascensore sociale

Lo stallo italiano porta le nuove generazioni a rimanere bloccati nelle loro posizioni, senza poter fare il salto di qualità.

Le nuove generazioni, quelle dei figli, devono fare i conti con “l’assunzione per raccomandazione”, la quale difficilmente porta i soggetti del ceto medio-basso a salire di livello.

Per la scuola, spesso la scelta dei figli è condizionata dalle possibilità e dal grado di istruzione dei genitori.

La scelta è fortemente correlata con la classe sociale di appartenenza, ma c’è una buona notizia: non è sempre così.

Scritto da Alessia Giurintano


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