La storia di René Salinas Ramos è il risultato della nostra società patriarcale?

di Alessio Pio Pierro
5 Min.

Spesso leggiamo sui social media o ascoltiamo durante le nostre conversazioni di quanto il nostro mondo sia basato su una società sessista e patriarcale che si riflette sia nell’aspetto sociale che in quello lavorativo, scolastico e giudiziario. La storia incredibile quanto controversa di René Salinas Ramos potrebbe esserne un esempio lampante.

Chi è René Ramos e qual è la sua storia?

Premesso che stiamo raccontando un dramma familiare complicato, nonostante abbiamo fatto numerose ricerche per capire quali pronomi utilizzare nella redazione dell’articolo, ci scusiamo anticipatamente se la narrazione può causare confusione nel lettore.

René Salinas Ramos è una madre ecuadoriana di 47 anni che ha divorziato da tempo con la propria ex moglie. Le sue figlie, che abitano con quest’ultima, vivono una situazione nociva e colma di violenza. Proprio per questo motivo ha deciso di cambiare il proprio genere da maschile a femminile per ottenerne la custodia. René sta combattendo una lunga battaglia legale che, a detta sua, sembra favorire la figura materna, come succede in tutto il sistema giudiziario del suo paese.

«Da questo momento sono una donna. Ora sono anche mamma. È così che mi considero. Quello che ho cercato di dare è sempre stato l’amore e la protezione che una madre può dare ai propri figli»

René al notiziario Voz de la Tomebamba.

Il risultato di una società patriarcale e sessista?

Questa storia sembra essere la conseguenza degli effetti della società disfunzionale corrente ancorata ad ideali poco recenti. Il concetto alla base del sistema giuridico che favorisce la donna in casi come questo è derivante dalla visione tradizionale della donna vista solo come madre. Ella ha come unico scopo vitale quello di prendersi cura della propria famiglia. La figura dell’uomo, invece, è quella tipica di un sistema patriarcale: non ha sentimenti e il suo dovere è quello di sostenere economicamente la propria famiglia.

«In questo paese io vengo visto solo come un fornitore di denaro»

Le critiche della comunità ecuadoriana LGBTQ+

In teoria ciò che ha fatto René Salinas Ramos è assolutamente legale ma le critiche della comunità LGBTQ+ ecuadoriana non sono mancate. La legge sull’identità di genere dell’Ecuador, approvata nel 2015, consente agli adulti di cambiare la propria identità di genere attraverso l'”autodichiarazione”. A differenza di alcuni stati del mondo, non sono tenuti a fornire documentazione che dimostri di essersi sottoposti a cure mediche come un cosiddetto intervento chirurgico di riassegnazione di genere. Alcuni dei connazionali di Ramos lo hanno denunciato per aver violato quello che chiamano “lo spirito” della legge sull’identità di genere.

«La questione privata di quest'uomo di ottenere la custodia delle sue figlie non è conforme allo spirito della legge»
Diane Rodriguez, prima deputata trans ecuadoriana.
La legge, secondo un'espressione della Federazione ecuadoriana delle organizzazioni LGBTI, è stata elaborata per «tutelare il bene comune di una popolazione storicamente discriminata», vale a dire transgender e transessuali.

Questo non sembra essere un problema solo in Ecuador

Se prendiamo in analisi l’Italia, nei casi di affidamento esclusivo ad un genitore, è molto raro che un padre possa avere il totale affidamento del proprio bambino. E’ risaputo che la madre occupi una posizione privilegiata da questo punto di vista.
In un articolo dello Studio Legale Rita Rossi viene affermato che per far sì che un padre possa avere l’affidamento esclusivo del proprio figlio è necessario che la madre:

  • risulti inidonea, ovvero che non possieda qualità genitoriali;
  • commetta reati;
  • ci siano casi di alienazione parentale e condotte manipolative;
  • ci siano maltrattamenti da parte sua;
  • ci sia inosservanza dei doveri genitoriali;
  • ci sia un allontanamento dalla casa coniugale rendendosi irreperibile;
  • ci sia un trasferimento all’estero o in un’altra città con il figlio senza il consenso del padre.

Ma spesso questo non basta. Molte volte, ad esempio, alcuni padri non possono permettersi l’iter giudiziario per mancanza di risorse economiche.

Scritto da Alessio Pio Pierro


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