La “marea viola” contro le violenze sessuali

di Giorgia Lelii
3 Min.

Nella giornata di sabato 19 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sessuale e sessista di genere, numerose città in Francia hanno ospitato la manifestazione organizzata dall’associazione Nous Toutes: Nizza, Tolosa, Lille, Parigi stessa con 80mila persone, arrivando anche fino a Place de la Republique. Le strade si sono colorate di viola: vestiti, trucchi, cartelli colorati di lavanda, volti a rappresentare ciò per cui le donne stanno lottando da anni, l’abolizione delle violenze domestiche e dello stupro. Gli slogan ricorrenti erano, ad esempio, “Maschio dominante, chi ti credi di essere?“, oppure “Basta con la cultura dello strupro“.

L’obiettivo della manifestazione era principalmente quello di richiedere 2 miliardi di euro,  anziché 1 miliardo (perché questo era unicamente per le violenze all’interno della coppia), per permettere la migliore organizzazione degli organi politici e giudiziari, come la polizia, gli ospedali, evidenziandone anche la mancanza di risorse, nello specifico per accogliere le vittime e sostenerle: infatti, 225.000 donne sono vittime ogni anno di violenza da parte del coniuge o dell’ex coniuge, l’80% delle denunce viene presentato senza dopo; il 65% delle vittime di femminicidio (119 dall’inizio del 2022 secondo #Nous Toutes) aveva sequestrato la polizia o la giustizia; solo lo 0,6% degli stupri viene condannato

Il livello di consapevolezza è in aumento, ma le politiche pubbliche opposte non sono all’altezza del compito.

Yuna Miralles, organizzatrice della manifestazione e membro della Nous Toutes.

Oltre a Nous Toutes, in piazza è sceso anche Nemesis, il collettivo femminista anti-islamico, con cartelli di “Femminismo e Islamismo”, che accusano i soli immigrati di essere colpevoli della violenza: le attiviste, con il velo sulla testa, hanno inoltre accusato le altre associazioni di essere favorevoli all’immigrazione di matrice islamica, considerata da loro l’unico vero motivo per la violenza sulla donne.

Le manifestazioni dureranno fino al 25 novembre, vera giornata contro la violenza sulle donne, ma il tutto è stato organizzato anticipatamente per far sentire la voce delle vittime e continuare ad insistere fino al raggiungimento degli obiettivi preposti: che il maremoto viola scuota gli animi dei potenti, perché il disequilibrio delle politiche pubbliche è ancora grande in questo frangente.

Scritto da Giorgia Lelii 


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