Israele-Gaza: le notizie del 7 novembre 2023

di Emanuele Lo Giudice
5 Min.

Gli aggiornamenti in tempo reale sulla guerra Israele-Gaza, che sta succedendo?

Israele-Gaza

Israele-Gaza: « Gaza è un cimitero di bambini » ha sostenuto ieri il Segretario Generale delle Nazioni Unite, a margine della riunione del CdS. La riunione è stata richiesta da Cina e EAU. La Cina ha chiesto « un messaggio forte » perché si arrivi ad un cessate il fuoco, ma l’accordo in CdS non è stato trovato. « Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a trovare un linguaggio di questo tipo ma c’è disaccordo nel Consiglio di Sicurezza se questo è accettabile « . Così il vice ambasciatore USA Wood.

La Francia ha chiesto di organizzare una conferenza una conferenza umanitaria per Gaza il 9 novembre. Qui il link del sito ONU con tutte le riunioni del CdS.

Sono inoltre continuati gli attacchi dallo Yemen. Questo si è calato nella scena sin dall’inizio della guerra Israele-Gaza, schierandosi dalla parte palestinese e mettendo Israele sotto tiro dei missili Houti.

Ecco gli aggiornamenti in tempo reale!

18:00 – smentito l’attentato al Presidente palestinese

Fonti palestinesi hanno comunicato che la notizia riguardante l’attentato al convoglio del Presidente palestinese Mazen è « infondata ». Uno scontro avvenuto nelle vicinanze del convoglio ha fatto credere che il Presidente potesse essere stato coinvolto, quando in realtà la notizia si è rivelata falsa. Hezbollah è tornato a minacciare Israele, il quale « qualora dovesse ampliare le sue operazioni andrebbe contro gravi conseguenze. I nostri missili sono un avvertimento ».

16:00 – Hamas in Turchia

Alcuni leader di Hamas sono arrivati nel pomeriggio in Turchia, dove sono previsti colloqui con Erdogan. L’incontro con il Presidente turco avviene dopo due settimane di colloqui interamente tenuti con l’Iran. In giornata il direttore della CIA, arrivato in Egitto, ha incontrato il Presidente Al-Sisi, il quale ha richiesto un cessate il fuoco immediato e aiuti immediati a Gaza.

14:00 – valico di Rafah aperto anche in giornata per il passaggio degli stranieri

Fonti locali fanno sapere che il valico di Rafah è stato riaperto per il passaggio di stranieri, tra cui più di 100 cittadini romeni. Dall’Egitto potranno rientrare poi in Romania. Da Gaza City arriva una finestra temporale per l’evacuazione di civili, 4 ore per abbandonare il nord e scendere fino a sud. I colloqui tra USA e Israele continuano, anche la Grecia ha approvato i l corridoio umanitario , sostenendo però che questo debba essere sicuro.

12:00 – Parla Netanyahu: « Gaza sotto il nostro controllo »

Il PM israeliano ha sostenuto in un’intervista che Gaza è ormai sotto il controllo delle forze israeliano, rifiutando qualunque idea di cessate il fuoco. L’Iran torna ad attaccare gli USA, incolpandoli di voler evitare il cessate il fuoco a Gaza e di essere « disonesti », come sostenuto dal Ministro degli Esteri Amirabdollahian. Anche il Sudafrica ha ritirato i propri diplomatici stanziati a Israele per « consultazioni ». I morti nell’enclave palestinese ammonterebbero a 10mila, come riporta le autorità di Hamas.

10:00 – I quattro punti di Von der Leyen per la guerra Israele-Gaza

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha illustrato alcuni piani per il futuro di Gaza una volta finita la guerra. Dalla cacciata di Hamas e il ritorno di Gaza sotto il controllo dell’autorità legittima palestinese fino ad una missione ONU. La missione ONU eviterebbe la permanenza dell’esercito israeliano nella Striscia, la quale dovrà uscire dal blocco imposto da Israele. Un ultimo punto illustrato è quello della soluzione di due Stati, unica possibilità per il futuro di Gaza e per la tranquillità regionale.

8:00 – scontri in Cisgiordania

Un palestinese è morto a seguito di alcuni scontri con l’esercito israeliano a Sair, in Cisgiordania. Anche nella West Bank gli scontri continuano ad essere più frequenti. Washington ha sostenuto che in Cisgiordania va messo un freno alle azioni dei coloni. Il mancato accordo al CdS ONU riguarda le pause umanitarie, la questione divide il consiglio. Il Segretario generale ONU, Guterres, ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco umanitario. L’alt alle operazioni militari risulterebbe necessario per frenare l’escalation violenta che riguarda la Cisgiordania, Libano, Siria, Iraq e Yemen.

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