Il mito di Pandora, custode incosciente di tutti i mali

di Giorgia Lelii
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 3 Min.

Questa storia è strettamente collegata al mito di Prometeo, che vi ho raccontato nell’ultima puntata. Adesso vediamo come il Titano è intervenuto anche in questo frangente. Tuttavia, questa non è la storia di Prometeo, ma di Pandora.

Dunque, in principio Prometeo era riuscito a rubare il fuoco per poterlo donare agli uomini. Essendo l’elemento un privilegio degli dei, Zeus andò su tutte le furie. Ovviamente, decise di vendicarsi. Ordinò ad Efesto, dio del fuoco, di plasmare una nuova figura nel fango: la donna umana, la prima al mondo.

Pandora

Inoltre, il Padre degli dei comandò a tutti gli altri di donarle solo doti positive: Afrodite le diede la bellezza, Apollo il talento per la musica, Ermes l’astuzia e la curiosità, Atena le vesti. Infine, Zeus le regalò un vaso, raccomandandole di non aprirlo mai e poi mai.

Pandora che tenta di chiudere il vaso

Quando Ercole liberò il Titano dalle catene e dall’aquila, Ermes portò Pandora dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Nonostante il Titano lo avesse avvertito sul non accettare doni dagli dei, il fratello non gli diede prontamente ascolto e se ne innamorò. I due si sposarono ed ebbero una figlia, Pirra. In seguito, quest’ultima sposerà Deucalione e sarà madre della nuova umanità dopo il diluvio che aveva sommerso l’Ellade.

Pandora, tuttavia, non si trattenne dalla curiosità e aprì il famigerato vaso. Dall’interno di esso si riversarono tutti i mali dell’umanità, che fino ad allora aveva vissuto imperturbata. Vecchiaia, gelosia, malattia, dolore, pazzia e vizio si abbatterono furiosi sugli uomini: la speranza fu l’unica a rimanere nel vaso, richiuso rapidamente da Pandora nel tentativo di cancellare il proprio errore.

Infine, la giovane aprì nuovamente il vaso e fece uscire la speranza, che viene anche definita “l’ultima a morire”.

Scritto da Giorgia Lelii


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