Il mistero di Laura: chi è la donna amata da Petrarca?

Una donna, un gioco di forze

di Costanza Maugeri
8 Min.

Un mistero che si infittisce nei secoli. Chi è Laura la donna amata da Petrarca?

Espediente poetico o realtà?

Una breve premessa…

Nei 3 Minuti di Letteratura di oggi non ho la presunzione di svelare un mistero secolare.

Oggi nuotiamo nel dubbio dell’arte poetica, ponendoci domande senza, però, pretendere risposte, brancoliamo nel buio, intravedendo una luce senza la pretesa di raggiungerla. Oggi, forse, comprendiamo insieme il valore della domanda, dell’incertezza, del dubbio. Oggi, forse, vedremo più nitidamente la bellezza della poesia, sganciandoci dal peso di doverla inserire, forzatamente, nella realtà.

Oggi faremo un viaggio che non sappiamo dove ci condurrà.

Partiamo?

Iniziamo da un dato certo

Petrarca

Dopo la morte del padre Ser Pietro, detto Petracco, nel 1326 Francesco, appena 22enne, con il fratello Gherardo abbandona Bologna, citta in cui sta completando gli studi di diritto. Egli e il fratello ritornano, così, ad Avignone, città francese in cui durante l’infanzia aveva vissuto a causa degli impegni lavorativi del padre.

Ad Avignone i due fratelli trascorrono anni di vita spensierati, nuotano beatamente nel fervido ambiente culturale e mondano che gravita intorno all’ambiente papale.

Qui Francesco si fa notare per la sua eloquenza e per la sue novizie poetiche che rivendicano, appunto, quell’amore cortese alla base della corte avignonese.

A questo punto la narrazione diventa intrigante: l’incontro con Laura si lega, proprio, a questo periodo giovanile

Il poeta ci comunica di averla incontrata il 6 Aprile del 1327( Venerdì Santo), su questa informazione ci ritorneremo nei prossimi paragrafi

C’è, tra gli studiosi, chi identifica nella ragazza avignonese una certa Laura de Noves, sposata con un de Sade.

Ma è davvero lei?

La figura poetica di Laura nel Canzoniere

Ogni poeta che si rispetti dedica un’opera alla persona amata, giusto? Bene, giusto o no, Petrarca dedica a Laura il Canzoniere.

L’esperienza poetica è immersa nell’amore per Laura, sentimento contrastante, un gioco di forze che spinge Petrarca in due direzioni: verso il basso agganciandolo con le mani ad un velo sensuale, carnale e verso se stesso, più che verso l’alto.

Laura depurata di ogni concretezza fisica, seppur minata da quella sfumatura dolcemente erotica, appare, infatti, espediente di un’esperienza tutta interiore..

Laura e i simboli legati al suo nome

Petrarca
Alloro

Il nome Laura permette al lettore di giocare con associazioni simboliche, quest’ultime sono usate dallo stesso autore per tessere magistralmente i suoi versi.

Laura può alludere, infatti, al lauro ossia l’alloro, pianta tradizionalmente associata alla Poesia o al’aureo ossia l’oro o ancora all’aura ossia la brezza o l’aria in senso lato.

Tali simboli fanno dubitare, già all’epoca, i contemporanei che mettono in dubbio la veridicità del sentimento del poeta.

Data del primo incontro- data della morte dell’amata

Era il giorno ch’al sol si scoloraro
per la pietà del suo factore i rai,
quando i’ fui preso, et non me ne guardai,
ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro.

Tempo non mi parea da far riparo
contra colpi d’Amor: però m’andai
secur, senza sospetto; onde i miei guai
nel commune dolor s’incominciaro.

Trovommi Amor del tutto disarmato
et aperta la via per gli occhi al core,
che di lagrime son fatti uscio et varco:

però, al mio parer, non li fu honore
ferir me de saetta in quello stato,
a voi armata non mostrar pur l’arco.
Era il giorno in cui al sole si oscurarono i raggi per la pietà verso il suo Creatore [per la morte di Cristo], quando io fui catturato e non potei difendermi, donna, perché i vostri begli occhi mi incatenarono. Non mi sembrava un momento tale da ripararmi dai colpi di Amore, perciò andavo sicuro, senza sospettare nulla; per cui la mia pena iniziò nel dolore di tutta la Cristianità.


Amore mi sorprese del tutto disarmato e trovò aperta la via per il mio cuore attraverso gli occhi, che adesso fanno uscire le lacrime:

perciò, a parer mio, non fu per lui onorevole colpirmi con una freccia in quella condizione, mentre a voi (armata) non mostrò neppure l’arco.
Canzoniere, Era il giorno ch’al sol si scoloraro

Un altro aspetto che ci potrebbe far dubitare di alcune informazioni, se non di tutti gli elementi legati alla figura dell’amata Laura è la circolarità che si manifesta tra la data del primo incontro tra Francesco e Laura: il 6 Aprile 1327 e quello della morte della stessa ossia il 6 Aprile 1348.

E’ un giorno che il poeta vivifica più volte all’interno dell’opera, descrivendone gli effetti sulla sua persona., traducendolo in nuove parole e situazioni.

La data coincide, inoltre,, con il Venerdì Santo, giorno in cui secondo la tradizione cristiana, avvenne la Passione di Cristo.

In tal senso il 6 Aprile del 1348, giorno della morte dell’amata coincide anche con l’annullamento di tutte quelle immagini che il poeta aveva creato sul loro primo incontro.

Ma, quindi, chi è Laura, la donna che Petrarca amò?

Petrarca

Petrarca risponde a Giacomo Colonna che ha messo in dubbio il suo sentimento, rivendicandone la veridicità.

Laura , con molta certezza, è una donna realmente esistita, un amore giovanile avignonese su cui il poeta crea il suo repertorio poetico fatto di metafore, simboli, situazioni, giochi di parole e intrecci.

La figura in cui confluisce la sua incapacità di prendere decisioni radicali, sempre spinto da queste forze, che giocano con il suo io.

Il desiderio di un amore e il senso di colpa per esso, il rifiuto della sensualità, ma il continuo, seppur velato, rimando ad essa.

Laura dona a Francesco la possibilità di conoscersi interiormente, ma la capacità di ascoltare sé stessi, si sa, può essere un regalo, ma anche la più crudele condanna.

Scritto da Costanza Maugeri


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Fonti:

Bibliografia: La letteratura italiana. Dalle Origini al Quattrocento di Giulio Ferroni

Sitografia: letteratura italiana weebly

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