Siamo cresciuti tutti con il diesel più economico della benzina. Se i vostri genitori facevano rifornimento con la pistola verde e non quella nera probabilmente vi eravate chiesti perché non usassero l’altra visto che costava di meno. Se invece da piccoli viaggiavate su una macchina a diesel, vi sarà capitato di vantare i risparmi ai vostri amichetti.
Bene, ora tutto questo è cambiato. Ma prima di arrivare al perché, vediamo insieme la differenza tra i due tipi di carburanti e perché vostra madre, la prima volta che siete andati a fare rifornimento da soli, vi ha ripetuto mille volte che la vostra macchina è a diesel e non a benzina, o viceversa.
Le differenze “chimiche” tra diesel e benzina
Nella quotidianità commettiamo un errore: il nome corretto di quello che chiamiamo diesel è gasolio, il diesel è infatti una tipologia di motore.
Sia il gasolio che la benzina provengono dalla stessa materia prima, il petrolio, che viene riscaldato fino a quando le sue componenti non si separano. La benzina è il prodotto liquido più leggero tra quelli separati ed è molto viscosa, mentre il gasolio è più denso e anche più oleoso.
Questa prima differenza è rilevante anche per la nostra vita quotidiana, infatti, con temperatura molto basse, il gasolio gela: le sue componenti diventano ancora più dense con il freddo e possono rischiare di creare un tappo sul fondo del serbatoio, cosa che non avviene con la benzina.
E’ per questo motivo che se possedete una macchina a diesel e la temperatura si abbassa molto, dovete munirvi di un antigelo o fare il pieno con il gasolio artico, che resiste fino a -20°C.
Le differenze “pratiche” tra diesel e benzina
Se per sbaglio fate rifornimento usando della benzina ma avete una macchina diesel il danno può essere molto grande. I motori a diesel richiedono lubrificazione da parte del carburante, cosa che fa il gasolio visto che, per le caratteristiche elencate prima, è più oleoso. Mettendo quindi della benzina in una macchina a diesel, le varie parti del motore non vengono lubrificate e questo può causare il blocco della pompa di iniezione. Inoltre il gasolio brucia a temperature più elevate, quindi la benzina potrebbe rischiare di incendiarsi causando uno shock termico.
Viceversa, se avete una macchina a benzina e fate rifornimento con il gasolio, l’olio contenuto in quest’ultimo provoca l’imbrattamento di candele di accensione e della marmitta catalitica.
Per fortuna i colori delle due pistole sono diverse: nera per il gasolio e verde per la benzina (anche chiamata super o senza piombo nei distributori). Ma se dovesse succedervi una cosa simile, ahimè può capitare, ricordatevi di non accendere il motore, mi raccomando!
I prezzi dei carburanti prima
Grazie ai dati forniti dal ministero, possiamo confrontare il prezzo dei due carburanti. Il prezzo è lordo e i dati si riferiscono al periodo che va da gennaio 2019 a dicembre 2022. La benzina costava più del gasolio fino a marzo 2022, poi il suo prezzo è diventato uguale o addirittura inferiore.
Se però confrontiamo il prezzo dei due carburanti al netto di IVA e accise notiamo che fino a febbraio dell’anno scorso il loro costo era più o meno lo stesso.
Quindi la domanda cambia: perché la benzina costava di più del diesel se il prezzo netto era lo stesso? Sappiamo per certo che l’IVA è al 22% per entrambi i carburanti, quindi erano (e sono ancora) le accise a rendere più alto il prezzo della benzina.
Cosa sono le accise (clicca qui per l’approfondimento)? Sono tasse dall’importo fisso che si applicano sull’unità di prodotto venduto. Con i dati del 2019, sappiamo che le accise sulla benzina erano €728,40 per mille litri e sul gasolio €617,40 per mille litri (nel 2006 scendevano a 416€). Le accise più alte (e di tanto quando noi ventenni eravamo bambini) rendevano quindi la benzina più costosa del diesel.
I prezzi dei carburanti ora
Ma ora perché il diesel costa di più della benzina, anche se, ancora oggi, le sue accise sono più basse?
Vediamo dal grafico che il prezzo netto del gasolio è più alto da marzo e per tutto il resto del 2022.
In questo caso le accise non c’entrano, ma ci sussistono diversi motivi.
La ripresa post-pandemia di tutte le attività, dopo una produzione parecchio rallentata, è una delle prima cause dell’aumento generale dei prezzi dei carburanti. Ne ha risentito in particolare il gasolio perché viene utilizzato per le principali attività economiche (tir, cargo, mezzi di trasporti pubblici, motori industriali, ecc): infatti i consumi avevano avuto una forte contrazione nel periodo della pandemia, per poi tornare ad essere molto richiesti in poco tempo.
Inoltre l’inizio della guerra in Ucraina (lo scorso febbraio) ha coinciso con il sorpasso del prezzo del gasolio rispetto a quello del suo concorrente. Infatti prima della guerra, l’Unione Europea importava dalla Russia circa il 30% del diesel. Con le sanzioni, le importazioni sono diminuite quando però la richiesta è rimasta la stessa, causando un ulteriore aumento dei prezzi.
Inoltre in questi mesi invernali, secondo Claudio Spinaci, presidente di UNEM (Unione energie per la mobilità), c’è stata una corsa all’acquisto per assicurarsi le forniture di gasolio necessarie ad affrontare il periodo freddo, anche in previsione di doverlo utilizzare anche per usi industriali, nel caso di interruzione o razionamento nelle forniture di gas ed energia elettrica.
Vi lascio con questa strana battuta di un mio amico, sperando di essere riuscita a risolvere il mistero.
Ma quindi chi ha fatto questo grande crimine di alzare il prezzo della benzina? Hanno ammazzato una componente fondamentale del nostro vivere civile: dei prezzi dei carburanti decenti. Bisogna risolvere il mistero, bisogna scoprire chi l’accisa.
(Tutti i grafici sono stati fatti utilizzando i dati forniti dal MISE. Qua il link: https://dgsaie.mise.gov.it/prezzi-mensili-carburanti)
Scritto da Chiara Mauri
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