Idi di marzo: la Storia si tinse del sangue di Giulio Cesare

di Costanza Maugeri
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Il 15 Marzo del 44 a.C. la Storia dell’Umanità cambiò. Ancor prima di spiegarvi la ragione, chiariamo cosa si intende con l’espressione le «Idi di Marzo».

Cosa sono le Idi di Marzo?

Nell’Antichità le Idi coincidevano con la data che segnava la metà del mese. Nei mesi di Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre esse cadevano il 15. Durante i mesi di Gennaio, Febbraio, Aprile, Giugno, Agosto, Settembre, Novembre e Dicembre le Idi coincidevano con il 13esimo giorno del mese.

Il 15 Marzo che cambiò la Storia dell’Umanità

E’ il 15 Marzo del 44 a. C, sono le 10:59 e fra un minuto la Storia cambierà per sempre. Giulio Cesare ha appena assunto la carica di dittatore, ha sconfitto Pompeo e scelto come suo successore Ottaviano

La Repubblica Romana è a rischio, così un gruppo di senatori, sostenitori di Pompeo, alle 11 del 15 Marzo 44.a.C, uccide Caio Giulio Cesare.

Quando le Idi di Marzo si tinsero di rosso

Quella mattina del 44 a.C., Giulio Cesare riceve ben tre avvertimenti: da uno schiavo, dal maestro Artemidoro di Cnido e dall’aruspice Spurinna. In fondo, anche lui percepisce che qualcosa andrà storto.

Nonostante ciò, convinto da Decimo Bruto, si reca presso la Curia di Pompeo, la sede provvisoria del Senato.Si lascia alle spalle una folla acclamante e giunge nella Curia, quando viene circondato dai suoi assassini. Tullio Cimbro si getta ai suoi piedi e gli tira la toga, un po’ come il bacio che Giuda diede a Gesù Cristo. Il gesto scatena i congiurati che gli si scagliano addosso, primo fra tutti Publio Casca, che lo colpisce.

Cesare cade ai piedi della statua del suo rivale Pompeo e, stando a quanto riportato da Svetonio, viene colpito da Marco Bruto. 23 coltellate uccisero Cesare e tinsero le Idi di Marzo di rosso, per sempre.

idi di marzo

Cosa disse Cesare prima di morire?

TU QUOQUE, BRUTE, FILI MI.

“Anche tu, Bruto, figlio mio?” Queste parole passarono alla storia come le ultime di Caio Giulio Cesare.

Ma furono davvero queste? Secondo Svetonio, scrittore latino, Cesare pronunciò: «Kai su teknòn» ossia «anche tu, figlio». La frase greca poi venne tradotta e fu aggiunto il nome di Bruto.

Lo stesso Svetonio, successivamente, riformulò la propria tesi affermando che Cesare, quel giorno, emise solo un sospiro. Questo fu l’ultimo sospiro di chi morì con la micidiale consapevolezza di di essere stato tradito dalla persona a lui più vicina.

«Giulio Cesare» di William Shakespeare

William Shakespeare, celeberrimo scrittore inglese dedicò una delle sue tragedie a Cesare, intitolandola, appunto, «Giulio Cesare». In questa celebre opera narrò il suo assassinio.

Nel I atto scrisse queste semplici parole, destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva:

Beware the Ides of March

Guardati dalle idi di Marzo

Cinque parole, un imperativo che sottolinea l’importanza di fare attenzione ai cattivi presentimenti al fine di prevenire una tragedia.

Fonti: Focus, Liibreriamo.

Scritto da Costanza Maugeri


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