Giuliano De Seta, un altro studente è morto in alternanza scuola-lavoro

Travolto da una lastra di metallo, perde la vita 18enne.

di Giorgia Lelii
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 5 Min.

Una recente e raccapricciante notizia è arrivata a distanza di poche ore dalla tragedia: Giuliano De Seta, un ragazzo di diciotto anni, residente a Ceggia (VE), è rimasto sfortunatamente vittima di un incidente in alternanza scuola-lavoro

Come è accaduto l’incidente di Giuliano?

giuliano de seta

Giuliano era in uno stage scolastico da meno di una settimana per poter racimolare dei crediti formativi, utili al conseguimento del diploma all’istituto tecnico Leonardo Da Vinci, a Portogruaro: l’incidente è avvenuto all’interno della Bc Service, un’azienda specializzata nella piegatura dei metalli che opera in via Volta, a Noventa di Piave.

Il giovane era ad un’ora di distanza dal tornare sano e salvo a casa, ad un’ora dalla chiusura dell’azienda, ma una lastra di metallo ha sconvolto e cancellato tutti i piani: Giuliano era nei pressi di un macchinario, probabilmente per controllare gli ingranaggi, quando la lastra è staccata dal cavalletto che lo sorreggeva e caduta direttamente sulle gambe della vittima. I colleghi sono accorsi immediatamente, comprendendo l’estrema gravità dell’incidente: un’autoambulanza con i medici del SUEM (Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica) è stata fatta arrivare in pochi minuti, tentando di tutto per cercare di stabilizzare il ragazzo al fine di poterlo portare in ospedale, dove avrebbe ricevuto assistenze più approfondite. Purtroppo, Giuliano è deceduto poco dopo. 

Straziante la reazione dei genitori: “Il mio mondo è finito” ha detto Enzo, il papà del ragazzo, che alla notizia ha avuto un malore davanti al Bc Service. Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e lo Spisal (servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro), incaricati di ricostruire l’accaduto e accertare l’eventuale carenza di attenzione alle norme vigenti di sicurezza sul lavoro.

Anna Maria Zago, preside dell’Itis di Portogruaro: “Non ci sono parole per commentare, quanto è successo è troppo grande. Queste tragedie non devono succedere”.
Il sindaco Mirko Marin: “E’ una famiglia per bene che ha sempre partecipato alla vita del paese. Giuliano era un bravo ragazzo, riservato e a modo”.
Severo il commento dei sindacati. Il delegato Fiom, Loris Gaiotto: “L’alternanza scuola-lavoro deve essere gestita in modo diverso, non si può arrivare a queste tragedie prima di prendere dei provvedimenti. Servono investimenti sufficienti e leggi adeguate”.

Michele Valentini, segretario generale Fiom Cgil di Venezia: “Siamo sgomenti e senza parole. Ogni giorno aumenta il contributo di sangue che lavoratrici e lavoratori danno a beneficio del profitto e della produttività. Bisogna fermare questa mattanza a cominciare dall’abrogazione dell’obbligo imposto agli studenti da una pessima legge che mette a rischio l’incolumità di giovani che dovrebbero essere in un ambiente sicuro quando studiano, presenti in azienda per imparare, non a produrre, formati sulle norme di sicurezza e sempre seguiti da un tutor”.
Invita a “non generalizzare”, invece, Michele Zanocco, segretario generale della Cisl veneziana: “Il tema degli stage non va visto in maniera generica. Va sicuramente denunciato in maniera forte e inappellabile chi degli stage fa uno strumento per ridurre i costi del lavoro, mettendo a rischio gli studenti. È inaccettabile immaginare che si abusi dello strumento dello stage immaginando che la persona che viene chiamata a farlo possa avere l’esperienza, la competenza, l’attenzione e la formazione di un lavoratore esperto”.

L’episodio di Giuliano non è certo stato il primo, purtroppo, avvenuto in ambito di alternanza scuola-lavoro: il 21 gennaio scorso in un’azienda di Lauzacco, in provincia di Udine, il diciottenne Lorenzo Parelli è morto schiacciato da una putrella; 14 febbraio, a Fermo, Giuseppe Lenoci è deceduto in un’azienda termoidraulica, dopo essersi schiantato con un furgone contro un albero; a maggio, un diciassettenne era rimasto gravemente ustionato in una carrozzeria di Merano, salvandosi, mentre a giugno uno studente sedicenne è caduto da cinque metri di altezza mentre stava installando uno striscione a Rovato, in provincia di Brescia, ferendosi gravemente.

Tutti questi episodi non possono più rimanere inosservati, non si può più passare come se nulla fosse successo e andare avanti. Si provi ad ascoltare le testimonianze di parenti, cari, amici delle vittime di questi disastri, di infortuni e mancanza di rispetto alle leggi, ideate appositamente per evitare che ciò accada. Che questo non sia più ignorato come un qualunque problema comune, che le forze si attivino.

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Scritto da Giorgia Lelii


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