Fuga dalla più grande fabbrica di iPhone: paura per un nuovo lockdown

di Giorgia Lelii
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A Zhengzhou, capoluogo dell’Henan, si è scatenata la paura del ricordo risalente a due anni fa. Alla fabbrica di assemblaggio di Iphone di Foxconn, decine di operai hanno sfondato un blocco per poter fuggire da un potenziale lockdown. Dopo almeno un centinaio di casi registrati è arrivata la decisione: quarantena per gli infetti. Lunedì gli altri lavoratori hanno quindi preso gli effetti personali più importanti e sono corsi via, verso la libertà.

Numerosi i video che spopolano sui social. Gli operai hanno scavalcato recinzioni e blocchi e camminato per ore prima di poter arrivare a casa. Le autorità sono intervenute per non consentire loro di farvi propriamente ritorno, elaborando piani per impedire la diffusione del virus al di fuori del focolaio.

Infatti, in base alla politica della ‘tolleranza zero’ al Covid, le città sono obbligate ad agire rapidamente per sedare eventuali focolai. Questo anche con misure che potrebbero includere lockdown su vasta scala.

Per le aziende con grandi sedi di produzione come Foxconn, ciò significa mantenere migliaia di lavoratori in loco nei cosiddetti sistemi “a circuito chiuso” per mantenere in funzione le loro linee di produzione ed evitare la diffusione del virus (il 19 ottobre, Foxconn ha vietato tutti i pasti nelle mense e ha richiesto ai lavoratori di consumarli nei dormitori).

Siamo molto consapevoli che, nella situazione attuale, sarà una battaglia prolungata”, ha affermato Foxconn: la fuga dei lavoratori della fabbrica potrebbe pesare su Apple. I titoli di Cupertino sono già calati a Wall Street dell’1,4%. Secondo quanto riportato da Reuters inoltre, la produzione nello stabilimento cinese, il più grande al mondo per l’iPhone, potrebbe calare del 30% in novembre.

Scritto da Giorgia Lelii


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