Non voglio sentirmi in colpa per essere stata una madre responsabile

di Gloria Pessina
3 Min.

Da donna. Da donna che un giorno (non) vorrà diventare madre. Che se ora rimanessi incinta sarei impaurita perché non sarei minimamente disponibile ad occuparmi della crescita di una nuova vita. Vorrei abortire. E magari non me lo consentirebbero. Vorrei affidarlo a qualcun altro. E mi farebbero sentire in colpa. 

Insomma, l’unica scelta che potrei prendere autonomamente sarebbe quella di assicurare una pessima vita ad un neonato. 

In queste ore si è parlato molto di Responsabilità. Ma cos’è la responsabilità se non avere la piena consapevolezza di non potere – o volere – fare qualcosa? Cos’è la responsabilità se non una madre che decide di fare il meglio per il proprio figlio?

Io sono convinta che Ezio Greggio abbia agito con buon senso. Non credo che l’intenzione fosse al pari dell’effetto ottenuto. Ma il problema è alla radice. Perché siamo convinti che una donna non abbia la capacità di prendere una decisione razionale?

9 mesi di tempo per capirsi. 9 mesi di paure, di pensieri, di riflessioni, di domande. Credo bastino e avanzino per prendere una scelta consapevole.

Forse sfugge che stiamo parlando di una situazione di cui non conosciamo nulla. Stiamo parlando di una donna con una storia, un trascorso, una vita. Una vita ridotta a un parto

Le motivazioni che la hanno portata alla scelta esistono, sono concrete e tangibili. Ma a noi non devono interessare. E a noi non deve interessare nemmeno chi sarà a prendersi cura del bambino, ma solo che avrà a cuore il suo benessere.

Un bambino non ha bisogno di una «una madre vera», ma una madre che lo ami. Anzi, una persona che lo ami. Chiunque essa sia. Smettiamola di pensare che solo chi ci ha dato la vita potrà garantircela. 

La Culla per la vita viene considerata un’iniziativa che salva la vita dei neonati. E le donne che gli si affidano lo fanno anche perché a loro è garantito l’anonimato. E allora perché procedere così? Perché dare dimostrazione della mancanza di questo anonimato? Perché dare prova che non sia un progetto affidabile? 

D’ora in poi, quante donne eviteranno di affidare i bambini alla Culla per Vita, impaurite che la loro identità possa essere messa a nudo? 

Da donna. Da donna che un giorno un figlio forse (non) lo vorrà. Col cuore in mano, spero che mai nessuno mi darà la colpa di essere stata responsabile. 

Scritto da Gloria Pessina


Le foto presenti in questo articolo provengono da internet e si ritengono di libero utilizzo. Se un’immagine pubblicata risulta essere protetta da copyright, il legittimo proprietario può contattare lo staff scrivendo all’indirizzo email riportato nella sezione “Contatti” del sito: l’immagine sarà rimossa o accompagnata dalla firma dell’autore.

Articoli Correlati