Esiste una scuola con solo 2 materie al giorno? È funzionale?

di Giuseppe Di Sorbo
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Che la scuola italiana sia una delle più stressanti in Europa e nel Mondo, purtroppo, è risaputo. A confermarlo sono i dati che si evincono dai più recenti studi, tra cui quello di WeWorld, organizzazione italiana indipendente che da oltre 50 anni gioca un ruolo fondamentale nel garantire i diritti di donne e bambini in 25 Paesi.

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Il 50% degli studenti si dice stressato, nervoso ed estremamente pressato dal carico di compiti e interrogazioni da affrontare giornalmente. Le conseguenze, come si legge nel report pubblicato ad aprile 2022, sono ancora più spaventose: “Cattive performance scolastiche, abbassamento dell’autostima, disagio psicologico e dispersione scolastica”.

Alla base, però, c’è un intero sistema di istruzione su cui si dibatte da anni e che è da sempre oggetto di critiche e discussioni. Sono tanti gli aspetti che, secondo molti, andrebbero completamente riformati.

Nelle ultime settimane in Italia il tema è tornato alla ribalta, amplificato dall’innovativa sperimentazione della “scuola senza voti” nel liceo scientifico Morgagni di Roma, da cui molte scuole stanno traendo ispirazione.
Quello del Morgagni di Roma, tuttavia, non è l’unico modello innovativo che sta riscuotendo successo nel Belpaese. A Urbania, nelle Marche, l’istituto “Della Rovere” da oltre 18 anni sta infatti sperimentando il MOF, acronimo che sta per “Modello Organizzativo Finlandese”.

Cos’è il Mof e come funziona?

Urbania - Istituto Della Rovere

Cooperazione, compattazione oraria e lavoro laboratoriale sono i punti cardine del Mof, che si rivolge a tutti gli studenti dai 3 ai 19 anni. Il vero punto di forza del modello finlandese è la scelta di macro-argomenti che vengono approfonditi nel corso della settimana.

Ogni giorno si lavora al massimo su due materie – ha dichiarato la Preside Antonella Accili al Corriere – e il numero di ore annuali di ciascuna disciplina rimane invariato, cambia solo la sua distribuzione nel corso dell’anno scolastico o della settimana, dato che alcune discipline si concentrano nella prima parte, ed altre nella seconda”.

La scuola proposta dal Mof è funzionale?

I feedback raccolti negli anni hanno dato esito positivo e la maggior parte sottolinea l’importanza di poter apprendere in un sistema didattico che valorizzi e approfondisca i punti di forza del singolo individuo con attività dinamiche.

La cagliese Antonella Accili nel tavolo tecnico nazionale per la riapertura delle scuole

“L’apprendimento dello studente viene facilitato, nel momento in cui diventa possibile concentrarsi su un minor numero di discipline per volta, evitando che, come spesso succede, lo studente in difficoltà, di fronte ad un eccessivo numero di sollecitazioni, decida autonomamente di selezionare le discipline, concentrandosi su alcune a scapito di altre; questo porta talvolta a lacune irrimediabili. Con i corsi compattati invece è la scuola a scegliere le scansioni e le priorità”, ha detto Accili.


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Grande importanza assumono i laboratori, che si svolgono solitamente durante il pomeriggio, dove gli studenti applicano quanto imparato nel corso della mattinata e mettono in pratica tutte le loro conoscenze.

Infine, nel metodo organizzativo finlandese, la scuola incentiva i rapporti scuola-famiglia in modo tale che quest’ultima possa apprendere tutti gli strumenti per seguire il percorso didattico del figlio, con la possibilità di assistere a laboratori e alle cosiddette “classi aperte”.

“Il Mof non è un metodo ma un percorso di crescita, e i docenti sono le guide che accompagnano i ragazzi. Le discipline non sono più ‘un’ora di…’ ma un aspetto di tutte le esperienze che hanno un valore”, ha spiegato Paola Sabbatini, uno dei docenti del “Della-Rovere”.

E nel resto d’Italia?

Il “Della-Rovere” di Urbania non è l’unico istituto che ha scelto di adottare il Mof: negli ultimi anni si sono aggiunti in molti, tra cui L’Istituto Comprensivo “Lorenzo Lotto” di Jesi, l’ICS di Senigallia e l’Istituto Pascal di Chieri, che a settembre 2023 diverrà la prima scuola elementare d’Italia riconosciuta anche dal Ministero finlandese.

Anche i dati Invalsi, stando agli ultimi report, stanno premiando gli istituti protagonisti di questo metodo innovativo: “Abbiamo avuto i primi risultati Invalsi delle classi e sono superiori alle medie territoriali, regionali e nazionali”, ha affermato Patrizia Leoni, dirigente dell’Ics di Senigallia.

Scritto da: Giuseppe Di Sorbo


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