Curiosità che forse non sai su San Valentino

di Gaia Vetrano
10 Min.

Che siate felicemente fidanzati o sposati. Che vi stiate frequentando con qualcuno, o che continuiate a scrivervi con tanti ma a vedervi con pochi. Per voi che siete in cerca solo di rapporti sporadici o dell’anima gemella. Per tutti coloro a cui delle relazioni importa ben poco ma vuole solo “pensarsi libero”, vi è una sola certezza. Oggi è San Valentino.

E se vi è un sinonimo della festa degli innamorati, soprattutto per noi figli della Gen Ζ, è l’invasione dei social di fotografie di coppie felici. Una – probabilmente irritante per coloro che, per scelta o circostanza, festeggeranno la festa dei Single – ondata di storie Instagram di cene eleganti, scatti di baci al tramonto, frasi poetiche e chissà quante confezioni di cioccolatini e peluche. Sfilze di “Ti amo” immortalate su schermo che portano a chiedersi se, dietro la fotocamera, il sentimento sia tanto intenso quanto mostrato.

Per non parlare del palinsesto televisivo che sarà inondato da centinaia di film d’amore strappalacrime che, a volte, si distaccano un po’ troppo dalla realtà, non sempre così rosa e fiori.

Anche noi di Nxwss abbiamo deciso, però, di raccontarvi qualcosa sulla giornata degli innamorati, forse un po’ troppo odiata. Per tutti coloro che, il 14 febbraio, si sentono un po’ Bridget Jones e preferiscono fare altro piuttosto che guardare l’ennesima rom comedy a meno che non sia una di quelle scritte qui– questo articolo fa per voi. Ecco, quindi, alcune curiosità sull’antica festa di San Valentino.

San Valentino dall’antica Roma a oggi

Quando si parla di questa festa, si tende a ignorare le sue origini, che invece continuano a conferirne fascino e mistero.

Esiste una teoria su come sia nata suddetta giornata. Secondo questa deriverebbe dei Lupercalia, una festività romana che si svolgeva tra il 13 e il 15 febbraio. Durante questa si svolgevano cerimonie di purificazione e riti propiziatori di fecondazione in vista della nuova stagione.

I Lupercalia erano dedicati al Dio Faunus Lupercus, protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi. Plutarco dà una descrizione accurata nelle Vite Parallele di questa festività.

Ogni anno due giovani adolescenti provenienti da famiglie patrizie, detti Luperci, si recavano ai piedi del Palatino, in particolare dentro la grotta consacrata al Dio. La celebrazione prevedeva prima il sacrificio di una capra, con il cui sangue venivano colorate le fronti dei ragazzi. Si procedeva poi con l’uso di un panno di lana bianca intriso di latte per pulire i due.

A questo punto bisognava correre seminudi attorno al colle, con i fianchi coperti dalla pelle della capra, il corpo unto di grasso e il volto nascosto da una maschera di fango. Durante quest’ultima fase avrebbero dovuto colpire sia il suolo, sia chiunque incontrassero durante la corsa. In questo modo si auspicava la fertilità.

Proprio per questo motivo, tutte le donne che erano desiderose di sposarsi e avere figli, non si ritraevano ma, al contrario, si facevano avanti per farsi colpire.

Inoltre, durante i Lupercalia si celebrava anche il sesso. Gli aspiranti Uomini – Lupo e le donne ancora vergini si sottoponevano a una sorta di rituale. Ognuno scriveva su un bigliettino il proprio nome e lo riponeva in un’urna. Un bambino li avrebbe poi estratti a coppie, sorteggiando così chi avrebbe passato un anno in intimità.

Il cristianesimo volle poi eliminare questo aspetto della festività. Durante il papato di Gelasio, si scelse di sostituire al dio Faunus Lupercus, San Valentino, martire per volere di re Claudio Il Gotico.

Ma cosa lega Valentino agli innamorati? Questo perse la vita perchè si rifiutò di convertirsi al paganesimo e, durante la prigionia, si narra si fosse innamorato della figlia della guardia carceraria. Secondo la leggenda, l’ultimo messaggio che le scrisse, era firmato “dal tuo amato Valentino“. Per altri, fu il primo a celebrare il matrimonio tra un legionario pagano e una giovane cristiana.

Infine, c’è chi sostiene che San Valentino fosse capace di riappacificare le coppie portando loro in dono delle rose.

La festa assunse una sfumatura romantica solamente durante il Medioevo. Il primo riferimento sarebbe nel poema il Parlamento degli Uccelli di Geoffrey Chaucer. Sempre nello stesso periodo, a Parigi nacque, nel 1400, l’Alto tribunale dell’Amore, dove alcuni giudici si prendevano in esame dispute legate a tradimenti.

Nel corso del Novecento si diffuse un movimento contrario a San Valentino. Seppur per un breve periodo, la gente si scambiava i vinegar valentine, ossia dei biglietti pieni di insulti in rima. Acidi come l’aceto da cui prendono il nome. Addirittura c’era chi li mandava con il francobollo sbagliato o senza perché fosse a carico del destinatario.

San Valentino in giro per il mondo

In giro per il mondo, la festa di San Valentino è egualmente conosciuta.

Negli Stati Uniti è però la giornata dedicata a chi “vuoi bene”, per cui i festeggiamenti sono rivolti a tutti i membri della famiglia. I bambini in particolare partecipano molto, preparando bigliettini e dolci da dare in dono.

In Inghilterra si scrivono lettere da mandare al proprio “Valentine”, che deve rimanere anonimo. Questa usanza risale al XV secolo quando Carlo D’Orleans, durante la sua prigionia nella torre di Londra dopo alla battaglia di Agincourt, scrisse una missiva alla sua amata moglie dal nome Addio all’amore, soprannominandola “ma tres doulce Valentinè”.

Le donne portoghesi in cerca di marito sono devote a San Gonzalo, ad Amarante. La sua statua va toccata in determinati punti per auspicare amore e fertilità.

Mentre in Occidente sono gli uomini a fare il primo passo, in Giappone sono le donne a farsi avanti. In segno di amicizia portano in dono, a chi li merita, cioccolatini fatti a mano. Il 14 marzo è noto come il “White Day”, giornata in cui gli uomini dovranno ricambiare il gesto, regalando però delle praline decorate di bianco.

In Corea del Sud ritroviamo le stesse tradizioni. In aggiunta, chi non avrà ricevuto nulla, il 14 aprile, durante il “Black Day”, dovrà recarsi in un ristorante per mangiare spaghetti al nero di seppia. Sarà a quel punto concesso lamentarsi delle proprie sventure.

In Brasile si festeggia invece a giugno: esattamente giorno 12, per Sant’Antonio, protettore dei matrimoni. Durante la festa le donne nubili devono portare in giro la statuetta del santo, così che possano attirare un possibile consorte.

Alla stessa maniera, in Cina, durante “la notte dei Sette”, coloro in cerca di marito devono mettere in mostra le loro abilità per attrarre il compagno. Viene scelto il mese di agosto in ricordo di due amanti, la fata Zhinu e il contadino Niulang, trasformati in stelle dalla madre di lei. Secondo la leggenda, quest’ultima creò la via Lattea per separarli e solo ad agosto gli è possibile vedersi.

In Thailandia si può prendere parte alle cerimonie della festa degli innamorati solo se in procinto di sposarsi. In Finlandia e in Estonia, San Valentino è semplicemente “la festa degli amici”, o Ystavanpaiva. Solo in Russia non si festeggia l’amore.

Dati e curiosità alla mano (insieme ai fiori)

Ogni anno, per San Valentino, migliaia di persone inviano delle lettere dedicate a Giulietta, protagonista per antonomasia del dramma d’amore più struggente di tutti. D’altro canto, due dei detti usati durante la festa, sono proprio di Shakespeare: “Chi non dimostra il proprio amore, non ama veramente” e “Il vero amore non è mai semplice“.

Un celebre detto inglese recita: “Wear your heart on your sleeve” (letteralmente: portare il cuore sulla manica). Questo ha origini medievali: in particolare, i giovani avrebbero dovuto pescare da una ciotola per capire chi sarebbe stato il proprio Valentino. Il biglietto veniva poi appuntato sulla manica della giacca per non perderlo.

Parlando dei doni, il 73% dei maschi regala le rose, fiore preferito da Venere già dai tempi dei romani.

Scritto da Gaia Vetrano


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