Costituzione Italiana, era il 27 dicembre 1947

di Emanuele Lo Giudice
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

76 anni fa veniva promulgata la Costituzione della Repubblica italiana. A firmarla fu Enrico de Nicola, l’allora Capo provvisorio dello Stato.

Costituzione

Il 27 dicembre 1947, il Capo provvisorio dello Stato, Enrico de Nicola, firmava la Costituzione della Repubblica Italiana. Solo 5 giorni prima, il 22 dicembre, l’Assemblea Costituente l’aveva approvata con 453 voti su 515, nessuno si astenne. La Repubblica, scelta nel referendum del 2 giugno 1946 a discapito della monarchia, entrava così in vigore, a partire dal 1 gennaio del 1948.

Frutto dell’unione di tutte le forze politiche presenti nella Penisola, la Costituzione nasceva come pattizia, unendo la volontà di tutti quei partiti che avevano succeduto il fasciamo. Rigida, scritta, lunga, garantista e votata, la Costituzione promulgata apriva un nuovo capitolo della storia italiana, che tuttora continuiamo a vivere. 

All’interno di essa troviamo 139 articoli, alcuni dei quali abrogati nel 2001, e 18 disposizioni transitorie e finali, utili alla transizione non solo dalla monarchia alla repubblica, ma anche dal fascismo alla democrazia.

Costituzione: tra Articoli e curiosità

Costituzione

« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione »

L’Articolo 1 esprime il principio democratico sul quale nasce la Repubblica, basata sul consenso dei governanti. Questi, attivamente e passivamente, possono concorrere in eguale misura alla vita politica del Paese. I cittadini sono infatti gli unici detentori del potere, ai quali è rimessa la sovranità. Importante anche il lavoro, inserito nell’Art. 1 come elemento fondamentale su cui si basa la Repubblica. L’Articolo inizialmente sarebbe potuto essere diverso, secondo una proposta di Palmiro Togliatti: “L’Italia è una Repubblica democratica di lavoratori”. Questa formula venne però bocciata e, successivamente alla mediazione portata avanti da Fanfani tra i partiti, venne approvato l’articolo che noi tutti oggi conosciamo come presente nella Costituzione.

Costituzione

« Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti non, richiedono procedimento di revisione costituzionale. (1) »

La Costituzione divide Stato e Chiesa in due sfere diverse, autonome e libere, che interagiscono tra di loro tramite rapporti bilaterali. L’Art. 7 afferma il principio di laicità dello Stato, garante dell’uguaglianza dei cittadini e dei loro diritti fondamentali. Nonostante l’articolo 7 garantisca indipendenza e sovranità tra i due poteri, la maggioranza democristiana provò più volte ad inserire riferimenti religiosi nell’ordinamento. Ci furono infatti proposte di costituzionalizzare l’indissolubilità del matrimonio tramite una modifica alla definizione di famiglia contenuta nell’articolo 29. Questo avrebbe potuto recitare «allo scopo di garantire l’indissolubilità del matrimonio e l’unità della famiglia». La proposta di inserirlo in Costituzione venne infine bocciata, consentendo di rendere il divorzio legale nel 1970. 

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