Cos’è successo nel mondo tra Europee e Medio Oriente

di Mirko Aufiero
6 Min.

Presentate le liste dei candidati alle Europee; tra Israele e Hamas continuano i negoziati per un accordo sul cessate il fuoco e gli ostaggi.

Svelate le liste dei candidati alle Europee

L’1 maggio sono scaduti i termini per la presentazione delle liste dei candidati alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno. Si tratta di elezioni proporzionali, con una soglia di sbarramento fissata al 4% e la possibilità di esprimere fino a tre preferenze (se più di una, queste devono andare a candidati di sesso diverso).

L’Italia sarà divisa in 5 circoscrizioni: Italia Nord Occidentale, Nord-Orientale, Italia Centrale, Italia Meridionale e Italia Insulare. A ciascuna circoscrizione corrisponde un numero di seggi – in proporzione alla popolazione – la cui somma è 76, ossia il numero di eurodeputati spettanti all’Italia.

Ogni candidato può candidarsi in più circoscrizioni, pur potendo essere eletto in solo una di queste. All’interno delle liste è eletto il candidato con il maggior numero di preferenze (nei casi di pareggio prevale l’ordine di presentazione nella lista).

Nei casi di elezione in più circoscrizioni, i candidati devono sceglierne una; nelle altre viene eletto il candidato che segue nelle liste. In caso di incompatibilità – ad esempio per i candidati già membri del parlamento o del governo italiano – gli eletti dovranno rinunciare ad una delle due cariche.

I candidati

https://www.flickr.com/photos/ueenperu/15649802107 Europee

Anche per questa tornata elettorale, vedremo candidati al Parlamento europeo i leader dei maggiori partiti nazionali.

Hanno annunciato la propria candidatura Giorgia Meloni (FdI) – “detta Giorgia” sulle schede di queste elezioni – e Antonio Tajani (FI) per quanto riguarda la maggioranza. Meloni sarà capolista in tutte le circoscrizioni, Tajani soltanto in 4, lasciando a Caterina Chinnici le Isole.

La Lega di Matteo Salvini ha invece optato per la figura del generale Roberto Vannacci, presente in tutte le circoscrizioni, ma capolista soltanto al Centro e al Sud.

Spostandosi a sinistra, il Partito Democratico ha candidato Elly Schlein in due circoscrizioni (Centro e Isole). Il Sud va a Lucia Annunziata, il Nord-Est a Stefano Bonaccini e il Nord-Ovest a Cecilia Strada. Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni hanno rinunciato a scendere in campo. In Alleanza Verdi-Sinistra confermata Ilaria Salis come capolista al Nord-Ovest, candidata per porre fine alla sua detenzione in Ungheria grazie all’immunità di cui godono gli eurodeputati.

Per la lista Stati Uniti d’Europa candidati Matteo Renzi (ultimo nelle liste di 4 circoscrizioni) ed Emma Bonino (capolista al Nord-Ovest e seconda nella lista al Centro). Sulla via di Bruxelles e Strasburgo anche Carlo Calenda, capolista in tutte le circoscrizioni eccetto il Nord-Ovest.

Per le liste più piccole, Michele Santoro sarà candidato da capolista in tutte le circoscrizioni per Pace Terra Dignità. Per Sud Chiama Nord capolista al Nord-Est, Sud e Isole Cateno De Luca, ex sindaco messinese.

Proseguono i negoziati tra Israele e Hamas

Dopo due giorni di negoziati con Israele, attraverso i mediatori dell’Egitto e del Qatar, domenica sera la delegazione di Hamas lascerà il Cairo per recarsi a Doha. La delegazione si trovava in Egitto per discutere di un possibile accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, e vola in Qatar con un nulla di fatto.

Dell’impasse si sono accusati a vicenda il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il leader dell’ala politica di Hamas, Ismail Haniyeh.

«Mentre Israele ha mostrato disponibilità, Hamas rimane radicato nelle sue posizioni estreme, prima fra tutte la richiesta di rimuovere tutte le nostre forze dalla Striscia di Gaza, porre fine alla guerra e lasciare Hamas al potere», ha detto Netanyahu in un discorso in televisione.

Haniyeh ha dichiarato che Hamas ha intenzione di raggiungere un «cessate il fuoco globale» che ponga fine all’«aggressione» israeliana, e un accordo per lo scambio di ostaggi. Secondo Haniyeh, la colpa dell’impasse dei negoziati è da attribuire a Netanyahu, che starebbe sabotando «gli sforzi compiuti attraverso i mediatori e le varie parti».

Per Haniyeh la priorità è il ritiro permanente dell’IDF dalla Striscia, condizione rifiutata da Bibi – com’è soprannominato Netanyahu – che si è detto disponibile a sospendere i combattimenti soltanto temporaneamente.

Durante questa pausa – circa 40 giorni – dovrebbero avvenire gli scambi di ostaggi, secondo un piano a più fasi. Israele garantirebbe il rilascio di centinaia di palestinesi in cambio di qualche decina degli ostaggi rimasti nelle mani di Hamas.

Secondo quanto raccolto da Reuters, il numero di ostaggi israeliani che Hamas dovrebbe rilasciare è «compreso tra i 20 e i 33». Con il loro rilascio sarebbero ancora un centinaio gli ostaggi detenuti da Hamas, anche se fonti dell’intelligence israeliana fanno sapere che diversi di questi sarebbero morti durante la prigionia.


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