2 chiacchiere con il Liceo che ha approvato il congedo mestruale

Intervista a Chiara Pirazzini, rappresentante di Istituto del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna

di Gloria Pessina
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 12 Min.

È il 1947 quando il Giappone approva il «seirikyuuka», riconducibile al tanto dibattuto congedo mestruale. L’Italia sta presentando proposte di questo tipo solo negli ultimi anni.

Chiara Pirazzini ha 17 anni ed è la rappresentante di istituto del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna. Lo scorso dicembre ha ottenuto l’approvazione del regolamento che consentirà alle studentesse della sua scuola affette da dismenorrea di assentarsi fino a due volte al mese senza dover giustificare.

Interessati a capire come ci sia riuscita e attirati dalla sua enorme forza di volontà, negli scorsi giorni abbiamo fatto una lunga chiacchierata con lei. Nei prossimi paragrafi troverete una breve introduzione della situazione attuale a livello mondiale, un racconto della vicenda che ha interessato Pirazzini, una spiegazione dei termini «Congedo Mestruale» e «Dismenorrea» e una guida per poter proporre la misura anche nel vostro Liceo.

Ma prima facciamo un passo indietro. 

Cosa si intende per Dismenorrea?

Per Dismenorrea si intende la comparsa di dolori nei giorni delle mestruazioni. In alcuni casi è possibile tenerli sotto controllo assumendo farmaci, mentre in altri la condizione peggiora in modo consistente la qualità di vita della paziente.

Non c’è alterazione ginecologica alla base della dismenorrea primaria (o funzionale), mentre la dismenorrea secondaria (o acquisita) è generalmente riconducibile a patologie dell’apparato riproduttivo come l’endometriosi pelvica, la fibromatosi uterina e l’adenomiosi.

dolori causati dal ciclo mestruale. congedo mestruale

Il dolore può presentarsi nella parte bassa di addome e schiena e può essere associato a nausea, vomito, capogiri, diarrea, sudorazione intensa e svenimenti. Ha intensità che generalmente diminuisce col passare delle ore e può persistere fino a 3 giorni.

Si può ottenere la diagnosi tramite una visita ginecologica con ecografia transvaginale, che non è né dolorosa né pericolosa per la paziente. Ad affiancarla, possono essere ulteriori esami come la risonanza magnetica o informazioni come l’età di insorgenza e le caratteristiche del dolore.

La grande diffusione suggerirebbe che il congedo mestruale possa essere un ottimo alleato delle donne che soffrono di dismenorrea. Si stima infatti che il 15% delle adolescenti presenti dismenorrea severa. Questa, inoltre, sarebbe una delle principali cause di assenteismo scolastico ricorrente.

Cosa prevede il Congedo Mestruale? 

Possiamo parlare di Congedo mestruale in presenza di una norma che consente di assentarsi dal proprio posto di lavoro in caso di dolori legati al ciclo mestruale. Il permesso prevede qualche giorno di assenza al mese ed ha spesso indennità pari al 100% della retribuzione.

È già legge in Cina, Taiwan, Vietnam e Zambia. La prima nazione occidentale, invece, è stata la Spagna, poche settimane fa. Se siete alla ricerca di ulteriori informazioni, QUI trovate qualcosina scritto da noi a gennaio.

E in Italia? 

Nella nostra penisola non esiste un quadro legislativo che rende il congedo mestruale un diritto, ma alcune aziende hanno deciso di applicarlo in autonomia.

L’amministratore delegato di «Ormesani», un’azienda di Venezia, per esempio, ha fatto compilare alle circa 60 dipendenti un sondaggio per valutarne l’interesse. Dopo aver ottenuto un esito positivo ha deciso di introdurre una norma basata sulla fiducia – e quindi senza richiedere certificato ginecologico – che consente loro un giorno di assenza retribuito al mese.

A livello nazionale il dibattito è ancora aperto. C’è chi sostiene che il congedo mestruale consenta di migliorare produttività e salute mentale, ma anche chi è convinto che introdurlo equivalga una retrocessione in ambito di emancipazione femminile, in quanto contribuirebbe allo stereotipo della donna fragile.

Tra le argomentazioni a favore, la riduzione del divario di genere e l’abbattimento del tabù sulle mestruazioni. Tra quelle contro, l’impossibilità di equiparare lo stare a casa ad una vera e propria terapia e il fatto che si dovrebbe invece usufruire di un normale congedo di malattia, proteggendo così la privacy.

congedo mestruale

Nel 2016 quattro deputate hanno depositato una proposta di legge in merito, che però non ha ottenuto una maggioranza favorevole. Se siete interessati a conoscerne i dettagli, la trovate A QUESTO LINK.

Di recente, lo scorso 20 febbraio, i deputati del gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-sinistra hanno presentato una nuova proposta di legge composta da tre articoli. Il primo e il secondo mirano a introdurre il congedo mestruale scolastico e quello lavorativo, mentre il terzo propone che i contraccettivi ormonali diventino parte dei Livelli essenziali di assistenza che il Servizio sanitario nazionale deve distribuire gratuitamente nelle farmacie.

Il testo è ora al vaglio di una commissione parlamentare. Se la vostra domanda è «verrà approvato definitivamente?», la risposta è «non si sa». Basti pensare che – lo riporta Pagella Politica – nella scorsa legislatura è diventato legge solo l’1% delle proposte presentate da parlamentari.

Come il congedo mestruale è stato implementato nel Liceo Nervi-Severini di Ravenna? 

Chiara Pirazzini, classe 2005, ha ereditato la passione per la politica dai genitori (in passato sindaco e assessore) e ha desiderato per molto tempo diventare rappresentante di Istituto. Ci ha confessato che non credeva sarebbe stata eletta e invece pochi mesi fa è riuscita ad ottenere il ruolo.

liceo nervi severini
Il Liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna

Una cosa negativa che sta avvenendo in questi anni è che molti rappresentanti pensano che il loro compito sia solo quello di organizzare le feste e realizzare i merchandising. Spesso per questo vengono nominate le ragazze più conosciute, che però si impegnano poco per la scuola

L’interesse di Chiara per il congedo mestruale ha prima di tutto una motivazione personale: anche lei soffre a causa dei dolori legati al ciclo. 

Per il momento non mi è stata diagnosticata alcuna patologia, ma spesso sento tanto dolore e fatico ad alzarmi dal letto

Reputando di importanza l’introduzione del congedo mestruale, una volta diventata rappresentante ha avuto maggiori possibilità di renderlo realtà nel proprio Liceo. «Io ero convinta fosse già all’interno del regolamento di altre scuole, ma mi sbagliavo – ci ha detto sincera – pensavo anche che i ragazzi della mia età fossero consapevoli di cosa fosse, invece no».

Il preside ha fin da subito accolto la sua proposta e si è prodigato per capire come potesse essere attuata da un punto di vista pratico. «Leggendo il regolamento scolastico abbiamo capito che la nostra scuola avesse discreta autonomia e, di conseguenza, che sarebbe bastata una rettifica», ci ha spiegato.

Hanno quindi prodotto una proposta definitiva: in caso di presenza di certificato medico rilasciato da un ginecologo, le ragazze con dismenorrea avrebbero potuto assentarsi fino a un massimo di 2 giorni al mese senza dover portare una giustificazione.

Affrontare i luoghi comuni

Alcune professoresse donne presenti nel consiglio d’Istituto hanno cercato di contrastare l’approvazione del congedo mestruale. Non sono state però le uniche a farlo. Alcuni ragazzi, ad esempio, hanno detto a Pirazzini che avrebbero voluto un congedo di ugual valore.

Gli ho risposto di prendersi il mio utero

Altri hanno argomentato che alcune ragazze avrebbero utilizzato il congedo mestruale per assentarsi anche quando non hanno dolori.

Io penso che in questo contesto emerga anche un po’ di solidarietà tra le ragazze. Coloro che non stanno male probabilmente eviteranno di fingere dolori proprio perché, qualora il permesso venisse revocato, quelle che davvero stanno male non potrebbero utilizzarlo

Una delle argomentazioni di Chiara è anche che introdurre il congedo mestruale potrebbe incentivare le studentesse a rivolgersi a dei ginecologi

Se una ragazza sa che in presenza di una documentazione adatta può assentarsi quando ha dolore, ciò la motiva a fare visite per ottenerla. E fare visite può anche consentirle di dare un nome alla causa dei dolori

Dopo la modifica al Regolamento d’istituto, datata 20 dicembre, sia lei che il preside sono stati contattati da numerosi giornalisti e la notizia ha fatto il giro delle principali testate italiane. Da li a poco, decine di rappresentanti di Istituto si sono prodigati per ottenere lo stesso provvedimento nelle proprie scuole. In alcune province anche i rappresentanti di consulta si stanno impegnando per far si che questo diventi realtà.

Come far approvare il provvedimento anche nella propria scuola?

Uscita dal consiglio inizialmente non avevo capito cosa fosse successo, ma poi ho iniziato a piangere. Ho realizzato a pieno soltanto due settimane dopo, quando tutti hanno iniziato a parlarne

Insieme alla rete studenti della regione Lazio, Chiara ha creato un modulo pubblico che indica i passaggi e la delibera necessaria all’introduzione del congedo mestruale (quest’ultima nell’immagine sottostante).

congedo mestruale

Per capire come farlo approvare nelle vostre scuole, potete consultare l’intero documento a QUESTO link. In caso di necessità, potete anche contattare Retestudenti_lazio su Instagram.

Pirazzini, apriporta, è stata recentemente seguita anche da istituzioni di maggiore grado. È il caso dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, che ha introdotto il congedo mestruale proprio negli scorsi giorni. 

Scritto da Gloria Pessina


Fonti: Chiara Pirazzini (rappresentante di Istituto del liceo Nervi-Severini), Humanitas, Pagella Politica, Policnico Gemelli, IlPost, Sanità Informazione, Cup Solidale

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