Chi era Salvador Allende e perchè dovresti conoscerlo

di Alessio Pio Pierro
17 Min.

Dall’indipendenza dagli stati colonialisti fino agli anni ’70/80, nelle nazioni sudamericane si sono alternate fasi democratiche a regimi dittatoriali nati a causa da degli aspri conflitti interni.

Ciò successe per esempio in Brasile nel ’64 dove un colpo militare destituì Joao Goulart e instaurò un regime dittatoriale che terminò solo nel 1984. Questo risultato avvenne soprattutto grazie alle proteste della maggior parte della popolazione ed alla mobilitazione di figure sportive ed artistiche.

La situazione economica brasiliana era disastrosa, a causa di una forte riduzione dei salari atta a frenare la spinta inflazionistica ma che portò la gente ad essere solo più povera.

Un pò più a sud del Brasile, attaccato all’Argentina come il Portogallo alla Spagna, c’è il Cile, che nel 1970 invece godeva di un passato quasi interamente democratico.

Nei primi 100 anni di storia dall’indipendenza, al governo c’era stato chiunque: liberali, fascisti, comunisti, radicali e socialisti.

I protagonisti dei primi anni settanta furono proprio i socialisti, che salirono al potere nel 1970 grazie alla coalizione “Unidad Popolar” capeggiata da Salvador Allende.

Chiunque subisca il fascino della lotta per la giustizia sociale, qualunque sia il suo orientamento politico, deve assolutamente conoscere la storia di questo politico solo per poter scoprirne l’umanità, l’innovazione e il pragmatismo con i lavoratori, punto focale del suo pensiero. Raccontando la sua vita, ma soprattutto la sua attività politica, oggi vi spiegheremo chi è stato e cos’ha fatto Salvador Allende.

Chi era Salvador Allende?

Salvador Guillermo Allende Gossens nasce il 26 Giugno del 1908 a Santiago del Cile, ultimogenito di sei figli, da genitori di tradizione borghese, liberale e progressista. Il padre, Salvador Allende Castro è un avvocato e politico cileno, nativo di Valparaíso. La madre invece è Laura Gossens Uribe, una donna profondamente religiosa, figlia a sua volta di un immigrato belga e di una benestante donna cilena nativa di Concepción. Un’altra figura di riferimento nella vita del politico è il nonno, Ramón Allende Padin, membro del Partito Radicale Cileno, convinto anti-clericalista e attivo massone, cultura che trascinò anche al padre di Salvador e ad Allende stesso.

Studia al Liceo Eduardo de la Barra a Valparaìso e durante la sua adolescenza inizia a leggere i primi libri di natura politica, prima con gli anarchici come Bakunin ed Enrico Malatesta, su consiglio del suo amico italiano Juan De Marchi, poi con Marx, che da le basi al suo pensiero. Dopo il liceo studia per diventare medico e successivamente ne attua la professione fino al 1937, quando viene eletto al Congresso per il Partito Socialista del Cile.

Sposa nel 1940 Hortensia Bussi Soto, dalla quale ha tre figlie: Carmen Paz, María Isabel e Beatriz. Grazie alla sorella maggiore Laura diventa anche zio. La nipote è la psicologa infantile Verónica Pascal Allende, madre dell’attore Pedro Pascal, il protagonista della nuova serie basata sul videogioco omonimo The Last Of Us.

Pacifista e ateo convinto, sostiene idee anti-clericali come il nonno Ramòn, che lo conduce inoltre all’ingresso in massoneria nel 1935.

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Allende in giovane età.

L’ideologia

«Salvador un leninista? Con me parlava solo della Rivoluzione francese. Idee come “Partito unico” o “Dittatura del proletariato” gli erano estranee.»

Patricio Guzmàn, regista cileno e amico di Allende

Per le sue posizioni apparentemente Marxiste, è soggetto a diverse critiche sin dagli albori della sua carriera politica. Diversi esponenti poltici lo definiranno come un marxista eterodosso, libertario e anti-leninista, in quanto rifiutava l’idea del monopartitismo e quella della dittatura del proletariato.

Ma facciamo un passo indietro, cos’è il Marxismo?

Treccani definisce il Marxismo come:

«Il pensiero e l’opera del filosofo e storico dell’economia Karl Marx (che, muovendo dalla revisione della filosofia idealistica e, successivamente, con la critica dell’economia politica (di cui massima sintesi è Il Capitale), intese fondare il socialismo scientifico come superamento del socialismo utopistico e piccolo-borghese e soprattutto come movimento critico dell’ideologia e antagonista delle istituzioni capitalistiche e borghesi».

Alla base del Marxismo, su cui poi si baseranno altri movimenti di sinistra radicale, c’è:

«La messa in discussione del principio di proprietà, conseguentemente al rifiuto dell’individualismo liberale, ed è quindi portatore di un radicale mutamento della società. L’obiettivo socialista risulta essere il conseguimento della giustizia sociale, che viene a indicare la ricerca di un possibile equilibrio della proprietà, della fine dello sfruttamento e dell’egoismo individualista e di una morale di solidarietà tra gli uomini».

Secondo Marx, questo sembra essere compromesso dal capitalismo, ampiamente criticato dal filosofo tedesco. Proprio lui nell’opera “Il Capitale” argomenta in merito al suo futuro fallimento.

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Il filosofo tedesco Karl Marx.

A questo punto, come già anticipato, nascono altri movimenti dal suo enorme pensiero esteso alla politica, all’economia ed alla società.

Il Marxismo Eterodosso di Allende

Il filosofo e scrittore tedesco Eduard Bernstein anni dopo la morte di Marx, tra il 1891 ed il 1893, lo revisiona. Esso constata la previsione sbagliata di Marx riguardo il bisogno di una rivoluzione per poter arrivare ad uno stato sociale. Bernstein, visto che l’inasprimento della lotta di classe e la proletarizzazione dei ceti medi previste da Marx non si sono realizzati, nega l’imminenza di un processo rivoluzionario, bensì propone lente e graduali riforme sociali. Inoltre ipotizza la costruzione di un percorso politico di alleanze con partiti di prevalenza borghese di carattere democratici-progressisti.

Chiamato “Marxismo Eterodosso”, ha posto le basi alla moderna socialdemocrazia. Qui possiamo inserire il pensiero e l’operato di Salvador Allende.

Inizio dell’attività Politica

Ministro della Sanità e delle Politiche Sociali

Nel 1938 viene nominato Ministro della Sanità e delle politiche sociali in un governo di radicali e socialisti. Qui attua riforme progressiste quali: leggi sulla sicurezza e protezione dei lavoratori nelle fabbriche, aumento delle pensioni per le vedove, leggi a tutela della maternità ed estensione del sistema sanitario pubblico a chiunque. Nonostante questo, dopo la morte gli è stata criticata la sua approvazione ad una legge ispirata all’eugenetica. Questa rendeva possibile la sterilizzazione di adulti malati di mente, alcolisti cronici ed epilettici. Queste personalità erano definite al tempo come “asociali”. Istituiva inoltre il trattamento sanitario obbligatorio della tossicodipendenza e delle malattie sessuali (cui era considerata anche l’omosessualità). La legge però non passa. Nel 1943 diventa segretario del Partito Socialista Popular, nel 1945 entra al senato.

Esce dal partito e nel 1952 si candida alla presidenza con il Frente del Pueblo, ma ottiene solo il 5% dei voti. Ci riprova con il partito socialista nel ’58, ma perde contro il conservatore Jorge Alessandri, riuscendo a raggiungere solo il 28% dei voti. Diventa 10 anni dopo presidente del Senato e salva i sopravvissuti della spedizione di Che Guevara, di cui viene in possesso del diario personale.

Le interferenze Americane e la corsa alla presidenza

La svolta è databile 1970, quando si ricandida per la quarta volta alla presidenza. Si, la quarta volta, perchè dopo la sconfitta del 1958, ci riprova nel 1964, ma alla Casa Bianca, con presidente John F.Kennedy, la sua figura non va a genio. Il motivo della loro intromissione è il non lasciare un’altro stato sudamericano sotto l’influenza sovietica (come era successo con Cuba).

Come leader della coalizione Unidad Popular, ottiene il primo posto al voto con 1 070 334 preferenze, ma non raggiunge il 50% dei voti. Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta il presidente sarebbe stato scelto, come prevedeva la Costituzione, dal Congresso, con un ballottaggio con il candidato giunto secondo. Ed anche qui l’America si infila nel Congresso Cileno, grazie all’appoggio della Democrazia Crisitana Cilena.

Gli americani nel 1970, nel secondo anno di amministrazione Nixon, cominciano una serie di strategie contro Allende, un’esponente di estrema sinistra che minaccia la loro potenza.

Il piano che architetta la CIA è quello di spingere il presidente uscente Eduardo Frei Montalva a bloccare la ratifica della nomina di Allende come presidente. Successivamente avrebbe dovuto persuadere il congresso cileno a votare l’avversario conservatore Alessandri così che potesse dimettersi, indire nuove elezioni e rendere legale la rielezione del democristiano Frei che secondo loro avrebbe vinto. Eduardo Frei però non se la sente, non blocca la ratifica e quindi anche i democristiani votano Allende che si insedia al governo il 3 Novembre del 1970, diventando il primo presidente marxista eletto democraticamente nelle Americhe.

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Sostenitori di Allende appena saputa la sua vittoria

Presidenza e “la via cilena”

“Io mi sento il presidente di tutti i cileni senza alcuna distinzione politica”

La presidenza di Allende viene ben presto minacciata nuovamente dagli USA di Nixon che, stanti gli enormi interessi economici statunitensi in quell’area, tentarono di impedire l’elezione di Allende tramite il finanziamento dei partiti politici avversari e se non ci sarebbero riusciti avrebbero creato situazioni per favorire un golpe.

Nel frattempo, Allende inizia la conversione del Cile in Stato Socialista, con la statalizzazione delle industrie americane e non presenti nella sua nazione. (La nazionalizzazione è spesso la prima mossa usata dai governi socialisti.)

Nel ’73, il 90% delle miniere, l’85% delle banche, l’84% delle imprese edili, l’80% delle grandi industrie, il 75% delle aziende agricole e il 52% delle imprese medio-piccole sono dello Stato. Inoltre attua una riforma agraria per aiutare le classi disagiate, vengono tassate le plusvalenze e il pagamento del debito estero viene sospeso.

Questo irrita la borghesia e nel paese inizia ad esserci tensione.

Ciò provoca l’aumento dell’inflazione, dovuta dalla fuga di capitali e il blocco di attività economiche per via delle proteste, l’inflazione si è poi rivelata essere stata il maggior problema del governo di Salvador Allende.

Riguardo le riforme sociali, Allende introduce il divorzio, non sovvenziona le scuole private, attua riforme di tutela sociale come il reddito minimo garantito, la riduzione degli affitti e l’aumento delle pensioni. Collega inoltre, con un’ampliamento della metropolitana, le periferie operaie ai centri delle città ed aiuta anche i contadini ed ai piccoli imprenditori agricoli di liberarsi dei latifondisti. Costruisce ospedali nelle zone più povere del paese e spinge i medici più govani al lavoro.

Questo ha aiutato molto la gente più povera ad avere una vita più dignitosa.

Inoltre si impegna anche nell’espandere la cultura, l’istruzione e l’arte in Cile, rendendo gratuita l’università e promuovendo manifestazioni culturali. Nel ’71 fonda anche la “Segreteria delle donne” volta ad aiutare le donne per l’assistenza prenatale.

La durata del congedo di maternità venne inoltre estesa da 6 a 12 settimane.

Il golpe

Complice l’aumento dell’inflazione al 300%, alle critche dei democristiani che sostengono la voglia di attentare la costituzione per creare un regime dittatoriale come Fidel Castro, alcuni inziano a pensare ad un possibile golpe.

Con il supporto di Nixon, che malvedeva sempre più Allende, finanzia gli oppositori politici nel Congresso cileno e attua l’embargo, ovvero ” il divieto di esportazione e/o importazione di beni e servizi da o verso uno o più paesi.” Questo blocca il Cile economicamente, pressato anche da debiti provenienti dalle banche e dall’inflazione che continua a crescere.

Da qui inizia la crisi, i consensi nell’Unidad Popolar a favore di Allende scendono ma non si riesce ad ottenere la sfiducia al Congresso, il Ministro della Difesa, il 24 agosto 1973, Carlos Prats è costretto a rassegnare le dimissioni come Ministro della Difesa e come Comandante in capo delle Forze Armate Cilene per via di uno scandalo in cui è convolto. Lo sostituisce Augusto Pinochet, militare cileno cui Allende si fida ciecamente, nonostante i consigli di Fidel Castro riguardo infiltrazioni dell’estrema destra nell’esercito cileno.

Il Settembre del 1973 sarà il mese che segnerà il governo e la vita di Salvador Allende, a causa del golpe di Augusto Pinochet.

“Il golpe non fu la conseguenza del caos o della sconfitta della guerriglia. Avvenne in un paese ordinato, governato nel rispetto della Costituzione e sostanzialmente in pace. La ricerca di interlocutori golpisti nell’esercito e nell’aristocrazia cilena da parte della CIA è attestato in innumerevoli documenti cominciati a pubblicare da Washington fin dal 1975.”

Complici gli scioperi, l’aumento dell’inflazione e la mancanza di materie prime a causa del boicottaggio avevano gettato il paese nel caos, molti oppositori si preparano ad agire per una guerra civile.

L’11 Settembre del 1973 l’aria è ancora più tesa, la gente protesta, gli oppositori denunciano il governo per corruzione e violenza contro gli oppositori. Nel frattempo Pinochet diventa capo delle operazioni di difesa, dandoli il via libera per poter fare ciò per cui era stato infiltrato.

Il generale Pinochet, alla guida dell’esercito, prende il potere con un colpo di Stato l’11 settembre 1973, cingendo d’assedio il Palazzo Presidenziale, attaccandolo via terra e bombardandolo con dei caccia Hawker Hunter di fabbricazione britannica.

Al golpe non è stata preparata alcuna resistenza armata. Allende rifiuta anche un aereo che avrebbe potuto portarlo in esilio dichiarando di volersi comportare come un soldato e fare il suo dovere di Presidente.

E lo fa, rimane a combattere con altri collaboratori contro l’esercito e successivamente si suicida sparandosi

Quel giorno prende il comando del paese Augusto Pinochet instaurando una dittatura militare reazionaria di stampo anticomunista, liberale e vicina al fascismo, seppure sia priva delle strutture corporative e sociali tipiche di quei regimi.

L’inflazione con lui sale al 700% ma nonostante ciò risolleverà economicamente il paese.

Minaccierà i diritti umani degli oppositori e commetterà crimini di guerra di cui non verrà mai condannato, la povertà dei lavoratori aumenterà drasticamente rendendo tutto ciò che fece Allende inutile.

«Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano, ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento.»

Salvador Allende

Scritto da Alessio Pio Pierro


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