Anonima sarda, di che parliamo?

di Emanuele Lo Giudice
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 4 Min.

Gruppi criminali coinvolti in sequestri di persone, questa è la definizione dell’anonima sarda. Ma di cosa stiamo parlando?

Italia, anni ‘60-‘90. Rapine a mano armata, assalti, sequestri e crimini sconvolgono inizialmente la Sardegna, poi altre regioni della penisola. Veniva chiamata “Anonima sarda”.

Anonima sequestri“, conosciuta anche come “anonima sarda”, è il termine usato per indicare dei gruppi criminali coinvolti in questi reati. “Anonima sarda”, in realtà, è il nome attribuitogli dai giornalisti che si occuparono di tali episodi. Sono 177 i sequestri registrati in trent’anni, soprattutto nella subregione della Gallura, dove era in azione la “superanonima”.

L’impennata di sequestri destò scalpore sin da subito, attirando la stampa e l’attenzione mediatica fino a quando gli episodi non scemarono, spingendosi comunque fino agli anni 2000.

Anonima Sarda

Si parla di gruppi a delinquere, ben lontani dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso. La differenza tra le due, infatti, è ampia. Se i gruppi mafiosi godono di un determinato ordine gerarchico interno, aggrappato ad un codice d’onore rigido, i gruppi criminali dell’anonima avevano esistenza estemporanea, senza alcun legame con le associazioni mafiose.

L’accusa, oltre che sui gruppi criminali, è ricaduta anche sulle popolazioni locali. Secondo gli inquirenti, infatti, nel rapimento sarebbero state coinvolte grandi parti della popolazione locale, tacciata di associazione con i criminali e di omertà. Tale ipotesi si è lentamente sgretolata, soprattutto dopo i fatti di Osposidda, dove la popolazione locale inseguì i sequestratori, dimostrando un’estraneità completa da essi. 

Nonostante i lunghi anni di azione, l’anonima sarda è andata scomparendo già dopo al seconda metà degli anni ‘90, per poi scomparire definitivamente nel XXI secolo. 

Esempi famosi?

De André e Dori Ghezzi sono due dei numerosi nomi delle persone sequestrate dall’anonima. Entrambi rapiti nell’agosto del 1979 a Tempio Pausania, sono stati rilasciati alcuni mesi dopo. La coppia era in procinto di andare a dormire quando i sequestratori sono entrati in azione. Tra le vittime anche alcuni bambini, non solamente in Sardegna. Il rilascio, qualora avvenisse, succedeva il versamento della somme richiesta. Il sequestro, invece, aveva una durata variabile: poche settimane, o addirittura mesi.

Perché il fenomeno si estinse quasi completamente? Al di là di alcuni episodi sporadici, il fenomeno declinò dal momento in cui il reato di cui si macchiava venne equiparato al reato di associazione mafiosa. A tale proposito era stata istituita, già negli anni ‘60, una commissione d’inchiesta parlamentare.

«Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai.» sostenne De André dopo essere stato rilasciato, riferendosi ai sequestratori.

Fonti: SPI, il Post, il Mulino, archivio Regione Sardegna

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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