Dopo i casi di molestie segnalati lo scorso anno a Rimini, ritorna l’annuale adunata tra le polemiche
Come ogni anno, ritorna l’adunata nazionale degli alpini, giunta alla sua novantaquattresima edizione. Avrà luogo da oggi, giovedì 11 maggio fino a domenica 14 nella città di Udine, dopo la passata edizione a Rimini.
Proprio la scorsa edizione fu al centro di numerose polemiche, in particolar modo provenienti dagli ambienti femministi, a seguito delle oltre cento segnalazioni di molestie arrecate durante la sfilata a diverse donne.
Quest’anno l’ANA (Associazione nazionale alpini) ha cercato di sensibilizzare i suoi membri sul tema, pubblicando lo scorso marzo un “Manifesto culturale #contromolestie” e un “Manuale di consapevolezza“; tuttavia, non sono mancate le critiche ai due testi da associazioni come Non Una di Meno, la quale sostiene che si tratti soltanto di un’operazione di facciata.
L’adunata di Rimini
Nella memoria collettiva sono ancora abbastanza chiari i fatti avvenuti lo scorso anno a Rimini, quando durante l’adunata molte donne subirono molestie verbali e fisiche. La maggior parte dei casi avvenne di sera, quando un gran numero di uomini ubriachi affollò le strade della città e si verificarono allusioni, insulti, fischi, schiaffi e palpeggiamenti.
In quell’occasione, il movimento femminista Non Una di Meno raccolse le testimonianze delle vittime e contribuì a portare all’attenzione pubblica le molestie avvenute. Solo in un caso si arrivò però ad una denuncia alle autorità, caso che è poi stato archiviato dalla procura di Rimini.
Quanto avvenuto ebbe grande risonanza sui media italiani, portando la stessa Ana a rivedere le proprie norme di comportamento aggiornando il proprio decalogo. In particolare, venne modificato il punto 9 con precise regole per contrastare le molestie:
(…) Le molestie verbali, a qualunque persona, non sono “complimenti non graditi” e neppure atti di “goliardia”. Apprezzamenti di natura sessuale rivolti in modo esplicito, volgare e talvolta con toni che possono suonare minacciosi, specie ad una donna, non sono tollerabili. Se assistete ad episodi del genere fatevi parte diligente e richiamate i responsabili a comportamenti civili.
Le critiche dalle associazioni femminste
Nonostante i tentativi dell’Ana di correggere i comportamenti dei suoi iscritti, sono arrivate le critiche da diverse associazioni femministe, le quali considerano questi tentativi come delle semplici operazioni di facciata per ripulire l’immagine degli alpini.
In particolare, negli ultimi giorni ha particolarmente attirato l’attenzione lo screenshot di una chat nella quale è possibile leggere «Attenzione, mandano donne a provocare e farsi toccare per poi denunciare, non cedete alle provocazioni. Avranno complici che filmeranno per avere prove delle molestie».
A riguardo è intervenuta Baruffini Gardini, coordinatrice del coordinamento femminista di Se Non Ora Quando, descrivendo la chat come «Un post sessista che puzza di coscienza sporca».
In risposta ai movimenti femministi, Marco Piovesan, presidente della sezione alpini di Treviso, ha cercato di minimizzare sul contenuto dei messaggi. Per lui questi messaggi sarebbero «più che altro inviti fatti a titolo personale da un alpino all’altro, semplici raccomandazioni a stare attenti».
Gardini ha inoltre invitato le persone a portare sempre con sé un telefono durante l’adunata:
«Al primo segnale di comportamenti scorretti e limiti superati, possiamo registrare un video e chiamare le forze dell’ordine. Ci auguriamo che questi allarmi siano un deterrente sufficiente».
Fonti: Il Post, Il Corriere del Veneto, La Stampa, Repubblica, Rimini Today
Scritto da Mirko Aufiero
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