Agatha Christie e Max Mallowan: il treno dell’amore

di Costanza Maugeri
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Credete nel destino? Io non lo so, ma quello che vi sto per raccontare è un amore che nasce grazie ad un cambio di rotta improvviso.

Qualche settimana fa vi parlai di Agatha Christie ( tu, si proprio tu, che stai leggendo, clicca qui, se non lo hai ancora letto). Oggi vi racconto la sua storia d’amore con il celebre archeologo Max Mallowan.

C’era una volta

Orient Express

Lei, la regina del romanzo giallo Agatha Christie.

Nel 1928 ella decide di intraprendere un viaggio in Medio Oriente. Perchè? Ella si vuole lasciare alle spalle il dolore causato dal divorzio dal primo marito Archibald Christie, di cui manterrà il cognome per motivi editoriali. Ma riprendiamo la nostra storia. La destinazione del viaggio sarebbe dovuta essere l’India Occidentale ola Giamaica , ma la vita le disse << eh no, cara Agatha è arrivato il momento di risentire l’amore dentro lo stomaco>>. Forse non parlò, ma il concetto è quello.

In ogni caso due giorni prima di partire andò a cena con due amici. Quest’ultimi le consigliarono il Golfo Persico e Baghdad.

Per raggiungere Baghdad non è necessario prendere una nave, bensì

l’Orient express!

esclama Agatha Christie ai suoi amici

“Lei rimase in silenzio per un attimo, poi disse: «Hercule Poirot… Sì, adesso ricordo. È il destino».”

dal libro “Assassinio sull’Orient Express “di Agatha Christie

Destino o meno. Christie qualche giorno dopo la cena prende quel treno, si, proprio quello, dopo un viaggio alla volta del Sol Levante, arriva a Baghdad. Come le avevano consigliato gli amici, ella decide di visitare la vicina città mesopotamica di Ur dove erano stati condotti degli scavi archeologici dai risultati sorprendenti, guidati dall’archeologo Leonard Woolley.

Qui la scrittrice stringe amicizia con un’assidua lettrice Katharine Woolley, moglie dell’archeologo. Così inizia a conoscere il team al completo.

Ur le tocca l’anima:

Mi innamorai di Ur, della sua bellezza di sera, della mole dello ziggurat che sfumava nella semioscurità e dell’oceano di sabbia dai teneri colori cangianti.

Un anno dopo la Christie…

Agatha Christie

ritorna a Baghdad e rivisita la città di Ur, ma c’è un nuovo assistente archeologo Max Mallowan:

un giovanotto bruno e snello, molto tranquillo

Un ragazzo, un colpo di fulmine. I due si sposano qualche mese dopo nel Settembre 1930.

Ella, 14 anni più grande di lui, scrive:

un archeologo è il miglior marito che una donna possa avere. Più lei invecchia, più lui si interessa a lei».

Spoiler: invecchiò anche lui

Il loro amore finisce con la morte di Christie 46 anni dopo.

Lei lo segue in Iraq, Siria, Turchia, Grecia ed Egitto. Quest’ultimo diviene l’ambientazione per uno dei suoi romanzi più celebri: “Death on the Nile “(Poirot sul Nilo).

La Christie non fu solo una scrittrice:

Stentavo a considerarmi una scrittrice.
Quando compilavo un modulo, arrivavo alla dicitura “professione” e mai e poi mai avrei pensato di scrivere qualcosa di diverso dal venerabile appellativo di “casalinga”. Come attività secondaria scrivevo dei libri, ma non ho mai ritenuto che quello che facevo rientrasse nell’ambito pomposo di una carriera.
Mi sarebbe sembrato ridicolo

L’amore per il marito e l’archeologia la spinse oltre, dentro ai suoi romanzi, una vita, ricca, vissuta, stravissuta, un amore antico come gli scavi.

Cosa si può dire alla fine di un articolo che parla d’amore.

Vi dico che mi metto da parte e lascio le ultime parole a lei:

Un bimbo dice:
“Grazie, mio Dio, per la mia buona cena”
Cosa posso dire io a 75 anni?
Grazie, mio Dio, per la mia buona vita e per tutto l’amore che ho avuto.

La mia vita, Agatha Christie.

Scritto da Costanza Maugeri


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Fonti: Antico Egitto, Il Fatto Storico, Enciclopedia Treccani, Aforisticamente

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