8 gennaio, il punto della settimana: cos’è successo nel mondo?

di Emanuele Lo Giudice
5 Min.

Dall’Atlantico al Pacifico, il punto della settimana che si sta per concludere. Il mondo dal 3 all’8 gennaio 2023.

Si conclude un’altra settimana e le notizie che arrivano dal mondo circolano più veloce di quanto si pensi. Gli Stati Uniti, la Tanzania e l’Ucraina, che è successo fuori dai confini nazionali? Ecco il punto della settimana!

Stati Uniti: la Camera dei deputati ha (finalmente) uno speaker

Kevin McCarthy

Vinta la maggioranza (seppur limitata) alla Camera nelle elezioni di Midterm di Novembre, i repubblicani hanno avuto parecchia difficoltà nell’elezione dello Speaker. Lo stallo è costato 15 votazioni, di cui l’ultima nella notte tra Venerdì 6 e Sabato 7 Gennaio 2023. Sono stati giorni di tentativi intensi, pieni di discordanze e attriti, mitigati (se così si vuol dire) dal former President Trump. Il Tycoon, Presidente USA dal 2016 al 2020, ha infatti spinto i repubblicani rimasti a votare per McCarthy alla presidenza della Camera.

Molto vicino a Trump e appoggiato dall’ala più estremista del partito, McCarthy ha vinto con un numero di voti molto ridotto. Sebbene la maggioranza assoluta alla Camera sia 218 su 435 deputati, una regola del 2018 ha abbassato il quorum, non considerando gli astenuti come voti. McCarthy prende infatti il posto dell’uscente Pelosi con solo 216 voti, numero esiguo ma alto abbastanza per assicurargli il secondo posto in linea di successione per la Presidenza.

Quella dei repubblicani, come detto, rimane comunque una maggioranza con poco spazio d’azione rispetto ai democratici (che occupano 212 seggi) e sono diverse le concessioni fatte da McCarthy. Il Presidente Biden si è congratulato con McCarthy auspicando ad un aiuto reciproco: “ora è il momento di governare responsabilmente, e assicurare che gli interessi delle famiglie americane vengano per primi”. Nell’ultima (vincente) votazione, 6 repubblicani si sono dichiarati solamente “presenti”, non votando a favore di McCarthy.

Tanzania: la Presidente revoca il divieto di manifestazione

Samia Suluhu Hassan

Alla Presidenza della Repubblica di Tanzania dal marzo 2019, Samia Suluhu Hassan ha succeduto il Presidente Magufuli, deceduto il 17 marzo 2021.

La Presidente Suluhu ha annunciato da pochi giorni la decisione riguardo l’abolizione del divieto di manifestazione, introdotto nel 2016. La norma era stata introdotta dall’amministrazione Magufuli con la promessa che l’abolizione (del divieto) ci sarebbe stata prima delle elezioni del 2020. Suluhu, prima donna Vicepresidente della Tanzania nel 2015, è oggi la prima donna Presidente del paese.

Finiscono sotto l’amministrazione Suluhu le intimidazioni e gli arresti subiti dai membri dei partiti d’opposizione in questi anni. Inizialmente il divieto riguardava solo i partiti d’opposizione e i raduni politici di essi, salvo poi essere esteso ad un pubblico più vasto. Suhulu, incolpata spesso di voler seguire le orme autoritarie del suo predecessore, sta ora aprendo alle tradizioni democratiche cercando di conciliarsi con l’opposizione … che sia forse per le elezioni del 2025?

Ucraina: “migliaia i siti culturali danneggiati da Mosca”

A più di 300 giorni di combattimento, Kiev denuncia il danneggiamento parziale o totale di una molteplicità di siti culturali del paese. “Le forze russe hanno danneggiato 1.189 siti culturali in Ucraina dal 24 febbraio” ha fatto sapere il Ministero della cultura ucraino, aggiungendo che più di un sito su tre e ad oggi in rovina.

Gli oblast presi in considerazione sono quelli del Luhansk, Donetsk, Zaporizhzia, Sumy e Kherson. Il governo ucraino ha inoltre sottolineato che il numero dei siti danneggiati potrebbe essere anche superiore. Nel conteggio non stati infatti considerati i territorio dove in questo momento sono presenti ostilità o che sono occupati da Mosca.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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