Rivoluzione dei Garofani e Libertà

Anche il Portogallo celebra il 25 aprile

di Dudnic Radu
5 Min.

25 aprile – Festa della Liberazione

Oggi, 25 aprile, è il Giorno della Liberazione del popolo italiano. In Portogallo, la stessa data ricorda la Rivoluzione dei Garofani del 1974. Parliamo dell‘unico caso al mondo di colpo di stato incruento che ha messo fine alla dittatura “Estado Nuevo” di António de Oliveira Salazar e Marcelo Caetano. Un risveglio che ha sancito l’inizio di un nuovo corso per la Nazione, verso la democrazia, e, verso la libertà.

I portoghesi scendono in piazza per commemorare la rivoluzione, sventolare bandiere e cantare inni. Perché? La Rivoluzione dei Garofani è stata un punto di partenza. Il Portogallo ha dovuto affrontare la sua transizione democratica, dalla ricostruzione economica all’integrazione nella Comunità Europea.

Un po’ di storia – Tra il dopoguerra e la Rivoluzione dei Garofani

Il dopoguerra portoghese è diverso da quello italiano. Mentre l’Europa usciva dalle macerie della Seconda guerra Mondiale e si indirizzava verso la ricostruzione e la democrazia, il Portogallo rimaneva imprigionato nella morsa soffocante del regime autoritario di Salazar. La situazione portoghese, dunque, si configura come un periodo di stallo e repressione, in netto contrasto con il dinamismo democratico che caratterizzava l’Europa occidentale.

La dittatura filofascista portoghese, una delle ultime grandi dittature europee rimaste dopo la Seconda guerra mondiale, capitanava lo Stato. Dal 1933, il Salazarismo, un regime autoritario, era fortemente radicato. La censura era ferrea, l’opposizione politica soffocata, e la libertà controllata. Il popolo era condannato ad un alto indice di povertà e di analfabetismo.

Persone Mano Destra Che Fa Gesto Del Pugno

Inoltre, in un’epoca in cui l’Africa si stava decolonizzando, il Portogallo si ostinava a mantenere il controllo dei suoi vasti possedimenti coloniali, in Asia e nella stessa Africa. Capo Verde, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau, sono solo alcune delle colonie portoghesi che rappresentavano una ricchezza economica e un simbolo di potenza per il regime. É proprio la decolonizzazione a fare da leva per smuovere le acque del regime.

Portogallo – la notte del 25 aprile

Vasco Lourenço, figura chiave della Rivoluzione dei Garofani, ripercorre gli eventi di quel giorno storico 50 anni dopo (intervistato da “Il Fatto Quotidiano”).

Vasco Lourenço - Wikipedia

Il 25 aprile 1974 fu un colpo di stato incruento che mise fine al regime oppressivo di António de Oliveira Salazar e Marcelo Caetano, segnando l’inizio di un nuovo capitolo per la Nazione. La Rivoluzione portoghese si distingue per la sua pacatezza: “solo” 4 vittime e 45 feriti.

Parliamo di 8 mesi di preparazione con scrupolosa meticolosità. Ma il caso fu unico: quello dei militari che abbattono la dittatura per ripristinare la democrazia. Evento in netto contrasto con quanto accaduto in Cile con Pinochet, in Spagna con il franchismo o in Grecia con il regime dei colonnelli.

La preparazione del golpe iniziò con incontri segreti dell’MFA (Movimento delle Forze Armate) a Bissau e Alcáçovas. Ma il concreto iniziò con un segnale radiofonico poco prima della mezzanotte del 25 aprile. Rádio Renascença trasmise la canzone “E depois do Adeus” di e “Grandola, Vila Morena” di José Afonso, nei primi minuti del 25, che divennero il simbolo della rivoluzione.

Fu scelto il 25 aprile come data e fu una magnifica coincidenza con il 25 aprile italiano, un’altra festa di libertà. Nonostante fosse stato elaborato un programma meticoloso, l’11 marzo 1975 si è verificato un tentativo, guidato dal generale Spinola, di cancellare il 25 aprile. Fortunatamente, la crisi è stata superata senza spargimenti di sangue. La paura più grande era infatti un controgolpe. 

La notte del 25 aprile prigionieri politici furono liberati, le libertà civili restaurate e, dopo 48 anni, il Portogallo può finalmente festeggiare la sua prima Festa del Lavoro. Il Ponte Salazar a Lisbona, un tempo monumento al regime, fu ribattezzato “Ponte 25 de Abril”, un potente simbolo di rottura con il passato.

Grândola, città dei Mori,

terra di fratellanza,

è il popolo che più comanda dentro di te, o città.

[…]

su ogni volto l’uguaglianza, è il popolo che più comanda. – Versi della canzone “Grandola, Vila Morena”. Canzone popolare dal ritmo militare.

Rivoluzione dei Garofani

L’iconica immagine dei garofani sui fucili ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Tutto è iniziato con un gesto spontaneo e fortuito, quando un militare chiese una sigaretta a Celeste Caeiro, una lavoratrice di un ristorante, la quale, non fumando, rispose: “Posso darti l’unica cosa che possiedo”.

25 aprile 1974: la Rivoluzione dei garofani - Il Dialogo di Monza

Tra le mani teneva dei garofani, originariamente destinati a decorare una festa nel ristorante, la quale fu annullata a causa dello scoppio della rivoluzione. Celeste offrì un garofano al soldato e distribuì gli altri ai militari che incontrò.

Celebrare il passato

Celebrare il passato significa imprimere le fondamenta per il futuro. Il 25 aprile è un giorno di festa, ma anche di riflessione. Un giorno per onorare i coraggiosi che hanno combattuto per la libertà e per interrogarsi su come costruire un futuro ancora più democratico, giusto e prospero per tutti.

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