21 anni fa crollavano le torri gemelle, era l’11 Settembre 2001.

di Emanuele Lo Giudice
Pubblicato: Ultimo aggiornamento il 6 Min.

Quattro attacchi suicidi coordinati e quasi 3mila vittime, il mondo se lo ricorda bene. 21 anni fa gli emittenti televisivi comunicarono al mondo ciò che stava accadendo a New York, lasciando in silenzio intere nazioni.

2001 – La mattina di Martedì 11 Settembre 19 dirottatori presero possesso di quattro aerei di linea diretti in California. I voli erano preparati per affrontare lunghi voli, partendo dalla costa est in direzione della costa ovest, dunque erano pieni di carburante per far fronte al volo. Massachussetts, New Jersey e Virginia furono gli Stati in cui i dirottatori si imbarcarono per prendere possesso dei voli; New York era da poco sveglia.

I quattro voli.

Volo American Airlines 11: decollato dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston alle 7:59 con direzione Los Angeles. 76 passeggeri, 11 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori a bordo.

Volo United Airlines 175: decollato dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston alle 8:14 con direzione Los Angeles. 51 passeggeri, 9 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori a bordo.

Volo American Airlines 77: decollato dall’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles in Virginia alle 8:20 con direzione Los Angeles a bordo. 53 passeggeri, 6 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori a bordo.

Volo United Airlines 93: decollato dall’Aeroporto Internazionale di Newark in New Jersey con direzione San Francisco. 33 passeggeri, 7 membri dell’equipaggio e 4 dirottatori a bordo.

Alle 8:46 il primo schianto, New York si ritrovava a guardare dal basso un evento mai successo prima. Con una copertura mediatica ampia e mai interrotta, divenne uno degli eventi storici più importanti della storia umana, spartiacque tra gli eventi del passato e gli accadimenti del nuovo millennio.

Il crollo del World Trade Center e il Pentagono.

La prima torre colpita fu la WTC 1, la torre nord, sulla quale si aprì un enorme squarcio generato dall’impatto del volo AA11. Meno di venti minuti più tardi il secondo schianto, l’UA175 colpì la torre sud (WTC 2), aprendo un enorme foro tra il 77° e l’85° piano del grattacielo. Quello che inizialmente era stato considerato uno schianto di un piccolo aeromotore, si rivelò qualche minuto dopo una catastrofe imminente, che portò al crollo di entrambe le torri nell’ora immediatamente successiva agli schianti. Il terzo aereo si schiantò invece contro una delle facciate del Pentagono, sede del quartier generale del Dipartimento di difesa degli Stati Uniti d’America. L’unico aereo che non riuscì a colpire l’obiettivo fu l’UA93, sul quale i passeggeri opposero resistenza ai dirottatori portando il volo a precipitare in un campo in Pennsylvania; l’obiettivo sembrava essere il Campidoglio o la Casa Bianca. Dalle 8:46 alle 10:28 2977 civili persero la vita, mentre 6400 persone rimasero ferite. I voli interni al paese vennero subito cancellati e tutti gli aerei in voli vennero fatti atterrare, i voli in arrivo vennero diretti in Canada o in Messico; lo spazio aereo statunitense rimase chiuso per 3 giorni. Le notizie riportate dalle tv locali lasciarono sgomento il mondo, consapevole che qualcosa di nuovo fosse appena accaduto in uno dei Paesi più importanti e potenti del mondo. Qualche tempo dopo, gli Stati Uniti diedero il via alla Guerra al terrorismo.

Le reazioni internazionali.

Il mondo rispose immediatamente a ciò che si stava consumando tra le strade di New York. Diversi paesi del Medio Oriente, tra cui l’Afghanistan condannarono gli attacchi, solo l’Iraq si riservò dalla condanna, sostenendo che i “cowboys americani stanno subendo le conseguenze dei loro crimini contro l’umanità”. La risoluzione 1368 delle Nazioni Unite condannò gli attacchi e mostrò disponibilità nella lotta al terrorismo, portando diversi paesi del mondo ad approvare legislazioni “antiterroristiche” e a congelare i conti in banca di coloro che risultava affiliati a al-Qāʿida, reo di aver condotto gli attacchi.

Il Consiglio della NATO dichiarò che un attacco agli Stati Uniti fosse un attacco contro l’intera alleanza, indicando che la possibilità d’invocazione dell’Art. 5 della Carta potesse essere presa in considerazione. L’Amministrazione Bush dichiarò la guerra al terrorismo e il 14 Settembre 2001 il Congresso USA approvò l’uso della forza contro i terroristi come prevenzione ad attacchi futuri.

Gli Stati Uniti diedero il via all’Invasione dell’Afghanistan, guidando una coalizione per rovesciare il governo dei Talebani, accusati di ospitare al-Qāʿida.

La risposta degli Stati Uniti fu dunque dura. La giornata dell’11 Settembre entrò nella storia come un giorno di svolta, che diede il via ad un nuovo tipo di guerra, ancora poco conosciuta dal mondo.

Gli 11 Settembre americani.

Non è certo l’unico 11 Settembre che coinvolge la storia statunitense quello del 2001. 28 anni prima, in America Latina si scrisse un altro giorno di storia importante; era l’11 Settembre 1973 cileno e Salvador Allende, Presidente socialista del Cile democraticamente eletto, veniva rovesciato. Il regime militare di Augusto Pinochet prendeva vita, coadiuvato dagli Stati Uniti di Nixon, i quali si resero partecipi della caduta di Allende in un’operazione che coinvolse diverse nazioni sudamericane. L’Operazione Condor mirava ad escludere l’influenza sovietica dal blocco occidentale e, soprattutto, nelle aree geografiche dove l’influenza statunitense era ampia.

Scritto da Emanuele Lo Giudice


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